Cashback in bilico col Governo Draghi: secondo le ultime novità MEF, si sta pensando a un taglio delle risorse destinate per il 2022, oppure all’addio al super cashback. L’Esecutivo sta lavorando al Recovery Plan e le misure non in linea con le direttive europee potrebbero essere cancellate.
Cashback di Stato a rischio col Governo Draghi: si sempre più concreta la possibilità che il rimborso del 10% cambi forma.
Due le possibilità attualmente allo studio del MEF:
- tagliare le risorse per il 2022, mandando quindi “in pensione” il cashback in anticipo;
- eliminare il super cashback, il premio di 1.500 euro su base semestrale per i primi 100.000 cittadini che effettuano il maggior numero di transazioni elettroniche presso negozi fisici.
Il cambio di rotta rispetto a quanto preventivato dal Governo Conte bis risiederebbe in un uso diverso delle risorse in arrivo da Bruxelles.
Il Governo ha a disposizione solo altri 15 giorni per modificare il Recovery Plan, e le misure non strettamente in linea con le direttive europee potrebbero essere cancellate.
Cashback addio col Governo Draghi? Perché il rimborso potrebbe essere cancellato: ultime novità MEF
I cittadini che hanno partecipato al cashback di Natale hanno fatto appena in tempo a ricevere i rimborsi di dicembre: il bonus bancomat potrebbe non restare attivo per molto.
Il cambio di rotta è dovuto al nuovo Governo: a quanto pare l’Esecutivo Draghi pare intenzionato a cancellare i provvedimenti non perfettamente in linea con i parametri delle direttive europee.
La nuova direzione prevedrebbe quindi la concentrazione delle risorse su pochi progetti, selezionati in base alle garanzie di crescita e a un maggior impatto in termini di occupazione.
I 5 miliardi destinati al cashback -che non garantirebbe un’adeguata crescita del PIL- quindi, potrebbero essere spostati su un progetto maggiormente in linea con i suddetti parametri e con una resa più grande.
Secondo le anticipazioni del quotidiano ItaliaOggi del 3 marzo, sarebbero due i possibili scenari a cui il MEF sta lavorando: il primo, prevede il “prepensionamento” del cashback, con un ridimensionamento immediato della misura, valida così solo per il 2021. In questo modo si recupererebbero i 3 miliardi di euro stanziati per il cashback per il prossimo anno.
Il secondo scenario prevede invece l’addio al super cashback.
In ogni caso, i rimborsi dovranno essere garantiti per chi sta partecipando al cashback in questi mesi.
Cashback addio col Governo Draghi? 15 giorni per modificare il Recovery plan
Nel frattempo continuano i lavori sul Recovery plan. Entro il 30 marzo il Parlamento dovrà formalizzare il proprio parere, quindi la scadenza per il Governo è a metà mese per completare la riprogettazione del piano.
Draghi ha affidato il progetto al nuovo ministro dell’Economia Daniele Franco, aiutato da Carmine Di Nuzzo, dirigente della Ragioneria ed esperto di sistemi informativi e di regole finanziarie europee.
Bisognerà individuare gli obiettivi strategici da perseguire nel Piano, indicandone anche gli effetti. I microprogetti, così come le misure che risulteranno poco coerenti con le direttive europee, verranno cancellate e le risorse spostate su progetti di migliore resa, come la produzione di energia da fonti rinnovabili, la lotta all’inquinamento, la rete ferroviaria veloce e la digitalizzazione.
Sul cashback si è espressa anche la Guardia di Finanza durante l’audizione alle commissioni Finanze di Camera e Senato del 1° marzo: per il generale Zafarana dovrebbe essere applicato nei settori a maggior rischio evasione, mentre attualmente si applica per realtà già tracciabili, come le utenze e i trasporti.
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