Cashback, il Ministero dell’Economia è pronto a modificare le regole del bonus bancomat per evitare il frazionamento dei pagamenti in micro transazioni: ecco cosa potrebbe cambiare con il nuovo algoritmo allo studio.
Cashback, i “furbetti” del rimborso di Stato potrebbero avere vita breve: secondo le ultime notizie, il Ministero dell’Economia sta cercando di individuare tutti quei cittadini che hanno sfruttato il bonus bacomat per ottenere il maggior numero di transazioni frazionandole in mini-pagamenti.
Se da un lato questi comportamenti risultano scorretti, dall’altro consentono di scalare la classifica del super cashback, ma di fatto - secondo la normativa attuale - non è stata commessa alcuna infrazione.
I benzinai sono i più colpiti da questi comportamenti: dopo la protesta della Federazione italiana gestori impianti stradali di carburanti si sono resi necessari opportuni controlli del Fisco.
Le Istituzioni stanno prendendo coscienza della situazione e pare che stiano correndo ai ripari lavorando a un nuovo algoritmo: come potrebbero cambiare i pagamenti?
Cashback, nuove regole in arrivo sui pagamenti?
Per partecipare al bonus cashback, a oggi, è necessario iscriversi sulla piattaforma IO (o sulle altre applicazioni che aderiscono al cashback) e registrare sulla piattaforma la propria carta di credito o bancomat.
In questo modo, per ogni acquisto effettuato con pagamenti digitali è possibile accumulare un rimborso del 10% e aggiungere, di volta in volta, nuove transazioni. Con un numero minimo di 50 transazioni a semestre si può avere accesso al rimborso.
Inoltre, grazie al super cashback è possibile ottenere 1.500 euro di bonus riservati ai primi 100 mila cittadini che hanno effettuato il maggior numero di transazioni con metodi di pagamento digitali. Ma molte cose potrebbero cambiare visti i comportamenti scorretti di molti cittadini.
Ancora non ci sono dettagli operativi ufficiali, ma il cerchio si stringe attorno ai “furbetti del cashback”. Secondo quanto anticipato da Quifinanza, il Ministero dell’Economia starebbe lavorando a opportuni provvedimenti al fine di evitare che le persone frazionino i pagamenti per ottenere più transazioni presso un unico esercente.
L’ipotesi è quella di introdurre un algoritmo che riesca a definire e accettare un numero limite di micro pagamenti, soprattutto se realizzati nello stesso esercizio commerciale.
Furbetti del cashback: cosa rischiano?
Come detto, secondo le attuali normative che regolano il bonus cashback, i furbetti non hanno commesso alcuna infrazione. Non è vietato, infatti, frazionare i pagamenti presso un unico esercente: la cosa importante è che avvengano al di fuori dell’attività di impresa o dello svolgimento della propria professione e che le transazioni siano effettuate con metodi di pagamento digitale.
Questo non significa che il Ministero dell’Economia non possa decidere di avviare una serie di controlli volti a individuare questi cittadini che hanno approfittato del bonus per trarne profitto. In particolare, la gestione delle verifiche potrebbe essere affidata a PagoPa, la piattaforma che gestisce l’app IO, per scovare quegli utenti che hanno realizzato pagamenti minimi (inferiori a un euro) e ravvicinati.
Non essendo prevista alcuna sanzione per questo tipo di comportamenti, comunque, il rischio per i “furbetti del cashback” è quello di essere esclusi dalla corsa al premio da 1.500 euro.
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