Cauzione affitto, a cosa serve e quanto si deve depositare

Patrizia Del Pidio

19 Luglio 2023 - 18:21

Quando si prende in locazione un appartamento o una casa, c’è sempre una cauzione da depositare. Cerchiamo di vedere a cosa serve e a quanto ammonta il deposito.

Cauzione affitto, a  cosa serve e quanto si deve depositare

Se si ha intenzione di prendere una casa in affitto oltre alle spese che, eventualmente, si dovranno sostenere per l’agenzia immobiliare e la prima mensilità di affitto, si deve mettere in conto anche il deposito cauzionale. Si tratta di una somma che può variare da una a tre mensilità che si deve consegnare al proprietario di casa a cauzione dell’immobile stesso. Da molti è conosciuta come cauzione o come caparra.

Vediamo a quanto ammonta la cifra massima da depositare e a cosa serve questa somma che si deve versare all’inizio di un contratto di locazione.


A cosa serve e come funziona la cauzione d’affitto?

Se ti stai facendo queste domande, probabilmente sei in procinto di stipulare un contratto di locazione. In questo articolo ti spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla cauzione d’affitto, detta anche deposito cauzionale.

Si tratta, a parole povere, di una somma di denaro che il proprietario dell’immobile chiede all’affittuario, al momento della stipula del contratto, per tutelarsi da danni eventuali all’abitazione o dal pericolo di insolvenza dell’affittuario.

La somma viene concordata tra le parti e deve essere indicata nel contratto nel suo esatto ammontare (il più delle volte si tratta di 2 o 3 mensilità anticipate). L’affittuario ha il diritto di riceverla indietro dopo che il contratto è stato sciolto (sia per volontà delle parti che per spirare del tempo previsto).

Vediamo, nel dettaglio, come funziona la cauzione d’affitto e cosa succede se il proprietario di casa si rifiuta di riconsegnarla.

Cauzione d’affitto: chi ne decide l’ammontare?

Come abbiamo anticipato, il deposito cauzionale è una somma di denaro che l’affittuario consegna al proprietario dell’immobile a titolo di cauzione in caso di danni all’immobile o mancato pagamento del canone. Si tratta di una precauzione, per questa ragione, se alla fine del contratto la casa non riporta danni e gli affittuari sono stati puntuali dei pagamenti, il locatore riconsegna la somma.

Ma chi stabilisce a quanto deve ammontare la cauzione d’affitto?

Questa cifra viene concordata tra le parti, ma è soggetta ad un vincolo di legge: non può mai superare le 3 mensilità di affitto. In genere la somma in deposito va consegnata al momento della stipulazione del contratto e riconsegnata alla sua scadenza, con l’aggiunta degli interessi che sono maturati di anno in anno.

La cauzione può sostituire gli ultimi 2-3 mesi d’affitto?

A questo punto, se l’affittuario o il locatore non hanno intenzione di rinnovare il contratto alla sua scadenza, è lecito chiedersi se si possa utilizzare la somma consegnata in deposito cauzionale per pagare il canone degli ultimi mesi rimanenti. A questa domanda dobbiamo dare una risposta negativa: la cauzione d’affitto non può essere sostituita al canone dovuto dall’inquilino.

La sostituzione può avvenire solamente nel caso in cui l’affittuario non paghi l’affitto mensile e, quindi, il proprietario ha il diritto di trattenere la somma sia in sostituzione del canone che come risarcimento del danno.

Che succede se il proprietario non restituisce la cauzione?

Cosa fare se il proprietario di casa rifiuta di restituire il deposito cauzionale? In questo caso, l’affittuario può proporre un decreto ingiuntivo (per sapere come fare e quanto costa premi qui) verso il locatore che, a sua volta, potrà fare opposizione.

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