Vediamo a chi arriveranno gli interessi del Tesoro su alcuni dei bond tra i più presenti nei portafogli dei piccoli risparmiatori
Nuovo mese e nuovo round di stacco cedole per diversi titoli del Tesoro nati nel recente passato, tra cui i noti bond retail. Per alcuni di essi, del resto, la previsione dello stacco trimestrale (e non semestrale) ne raddoppia gli appuntamenti con l’accredito degli interessi. Vediamo di quali si tratta, anticipando solo che la cedola è in arrivo ad aprile per questi titolari di BTP Valore e BTP Futura
Gli interessi pagati in aprile su una serie del BTP Futura
Iniziamo dalle quattro serie del BTP Futura andati in scena tra il 2020 e il ’21. Qui lo stacco cedola arriverà solo su una delle 4 obbligazioni emesse, il BTP Futura 2037 con data godimento 27/04/2021 e data scadenza 27/04/2037. La sua durata complessiva di 16 anni è divisa in 4 step quadriennali e il prossimo 27 aprile arriverà l’ultima cedola in assoluto del 1° quadriennio (da aprile ’21 ad aprile del ’25).
Il bond ha tassi cedolari annui dello 0,75% lordo dal 1° al 4°, poi salgono all’1,20%, all’1,65% e al 2% per il 2°, 3° e 4° quadriennio. In soldoni, a fine aprile arriverà sul c/c il netto della cedola lorda semestrale dello 0,375%, moltiplicato per il proprio nominale sottoscritto.
Al momento il titolo prezza sui 75,93 centesimi, per un rendimento effettivo lordo a scadenza del 4,18%.
Purtroppo il bond ha visto quota 100 solo poche volte subito dopo l’emissione nel 2021 e poi mai più, almeno fino ad oggi. Tuttavia, inutile farsi facili aspettative di un ritorno “veloce” al valore di emissione da qui ai prossimi mesi. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma il rischio di dover assistere a un altro quadriennio “a vuoto” (per il recupero di quota 100) se non è altissimo è per lo meno alto.
Nessuna cedola per altri BTP Futura
Nessuna cedola prevista in aprile, invece, per le altre 3 obbligazioni della stessa famiglia. Per esse l’appuntamento con gli interessi è rimandato a maggio per il BTP Futura ’28 e il Futura ’33, e a luglio per il Futura 2030.
Anche qui valgono le considerazioni fatte per il Futura ’37: quotazioni sotto cento e in genere modesto appeal del mercato sul secondario. Le loro cedole molto striminzite in origine, unite alla lunga durata e alla struttura step-up, non invogliano più di tanto agli acquisti. I rendimenti, tuttavia, sono in linea con i ritorni attuali sulle loro durate residue.
Le cedole di aprile sul BTP Valore
Passiamo ora alle 5 serie del BTP Valore, incluso il BTP Più di recente emissione. Qui le date di stacco cedola da tenere a mente in un anno sono tante dato che pagano gli interessi con periodicità trimestrale al netto del Valore 2027. È l’unico della famiglia che paga gli interessi a cadenza semestrale.
Premesso ciò, a chi arriveranno in aprile gli interessi MEF? Anche qui sarà solo una serie delle cinque complessive a staccare il coupon, ed è il BTP Valore ’28. Il bond ha codice ordinario IT0005565400 (quello speciale di emissione è “IT0005565392”) e data godimento e scadenza al 10/10/’23 e 10/10/’28. Si tratta di un prestito obbligazionario quinquennale (in origine) diviso in un triennio iniziale (4,10% annuo lordo) e un biennio successivo (4,50% annuo lordo).
Le cedole hanno periodicità trimestrale, e le date sono quelle del 10 gennaio, 10 aprile, 10 luglio e 10 ottobre. In soldoni, il tasso della prossima cedola periodale sarà pari all’1,025% del nominale sottoscritto. Al momento il bond prezza sul MOT sui 105,30, per un rendimento effettivo annuo lordo a scadenza del 2,78% (dati Borsa Italiana).
Cedola in arrivo ad aprile per questi titolari di BTP Valore e BTP Futura
Nessun stacco cedola previsto in aprile, infine, per gli altri titoli della stessa famiglia, BTP Più incluso.
Tuttavia, a dispetto dei Futura c’è che questi titoli navigano sopra 100 o poco sotto come nel caso del recente BTP Più (99,97 al tempo dell’articolo). Eppure anche essi hanno una struttura cedolare del tipo step-up, ma di fondo hanno due jolly che i Futura non possiedono.
Primo, la minore durata complessiva, che di norma rende meno ‘ballerini’ i prezzi di un’obbligazione nelle contrattazioni secondarie. Secondo, sono nati in un’epoca di tassi più ricchi sul reddito fisso, e non si tratta di poca cosa. Da che mondo è mondo gli affari su quest’asset si fanno quando tassi e/o spread e/o inflazione sono ai loro massimi di periodo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA