Il progetto Flamanville 3 in origine doveva essere completato nel 2012. Dopo anni di ritardi ci siamo quasi per la messa in funzione.
La Francia continua ad essere una delle nazioni europee che investe di più nell’energia nucleare. Ad oggi sono 57 i reattori costruiti d’Oltralpe. Alcuni sono sul mare e sfruttano l’acqua marina per il raffreddamento, gli altri sono nell’entroterra e sfruttano i fiumi come fonte di refrigerazione.
L’ultimo reattore che sta per entrare in funzione a pieno regime è il Flamanville 3. I lavori sono iniziati nel 2007 e nel 2012 dovevano in teoria essere conclusi. Una serie di vicissitudini hanno fatto accumulare ritardi su ritardi e solo a luglio sono iniziati i primi test di accensione. Nei prossimi mesi dovrebbe essere collegato alla rete elettrica nazionale.
Il Flamanville 3 sarà il reattore più potente del paese
La centrale nucleare di Flamanville sorge presso l’omonima città ubicata nella Bassa Normandia. Già possiede due reattori Pwr in funzione dal 1986 e dal 1987 e che resteranno attivi fino al 2036 e al 2037. Dal 2007 è in costruzione nella stessa area un terzo reattore, un’unità EPR di ultima generazione. Si tratta del secondo modello al mondo, il primo in Francia di generazione III+. Con una potenza erogata di 1.600 MW, diventerà il reattore più potente della Francia che andrà ad alimentare la regione della Normandia.
La costruzione del reattore Flamanville 3 è andata più lenta del previsto. La data di fine lavori era prevista inizialmente per il 2012 salvo poi subire numerosi rinvii e ritardi. I motivi sono diversi: dal mancato funzionamento del sistema di controllo del reattore, alle perdite nelle saldature fino a materiali da costruzione di bassa qualità, anomalie allarmanti nella progettazione del reattore pressurizzato e rischi per la sicurezza nel processo di costruzione. Anni e anni di ritardi che hanno fatto lievitare anche il costo finale: dagli iniziali 3,3 miliardi si è arrivati ad una cifra 4 volte di più, ovvero 13,2 miliardi. Ospiterà 800 lavoratori.
E così il progetto presentato come innovativo, meno costoso, più efficiente e più facile da costruire si è rivelato pieno di problemi, costruito con enorme ritardo rispetto alla tabella di marcia e con sovra-costi enormi. Infatti le critiche non sono mancate.
Dopo tantissimi anni a quanto pare i lavori sono finalmente terminati e lo scorso mese di maggio sono partite le operazioni di carico del combustibile nel serbatoio: 241 gruppi ciascuno alto circa 5 metri e pesante quasi 800 kg, per un totale di 60mila barre, e 89 gruppi di controllo. Anche i test a freddo sono conclusi e ora si stanno effettuando test a caldo portando il reattore a 155 bar e 303 gradi.
Quando il reattore avrà raggiunto il 25% della sua potenza entrerà in funzione la turbina Arabelle, lunga 70 metri e pesante 1.200 tonnellate alimentata dal vapore creato dal reattore. La turbina inizierà a produrre energia elettrica da immettere sulle rete. Le stime dicono che entro la fine dell’anno si dovrebbe raggiungere l’obiettivo della piena produzione e alimentare i consumi energetici di 3 milioni di abitazioni.
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