I Certificati a leva sono una tipologia di strumenti finanziari particolarmente adatta al trading di breve o brevissimo termine. Le principali tipologie sono i Certificati Turbo, Corridor e Leva Fissa: vediamo come funzionano
I Certificates sono strumenti che si adattano a numerose strategie, anche di breve termine.
A tal proposito, la categoria di questi prodotti finanziari che meglio si presta ad un’operatività di breve o brevissimo periodo sono i Certificati a leva, identificati nell’omonima categoria nella classificazione ufficiale ACEPI.
Ricordiamo che il mercato di riferimento per i Certificati in Italia è il SeDeX, dove sono negoziabili nei giorni di Borsa aperta dalle 9:05 alle 17:30, la liquidità è garantita dalla costante presenza del market maker.
Certificati a leva: come funzionano?
La peculiarità dei Certificati a leva è quella di consentire agli investitori di operare sul mercato sfruttando l’effetto della leva finanziaria, elemento che fa variare il prezzo del Certificate in modo più che proporzionale rispetto all’andamento dell’attività finanziaria sottostante.
La portata della reattività del prezzo del Levarage Certificate è legata alla leva stessa, sia essa fissa o variabile. A una leva più elevata corrisponde una maggior elasticità del prezzo del Certificato e viceversa. Leve più elevate implicano inoltre un maggior livello di rischio per l’investitore.
Non solo. Grazie agli elevati guadagni possibili, questi prodotti non presentano nessuna protezione sul capitale investito.
Nel mercato, i Leverage Certificates più conosciuti e utilizzati sono i Turbo, i Corridor e i Leva Fissa. Vediamo il loro funzionamento.
Turbo, Corridor e Leva Fissa: i dettagli
I Turbo Certificates sono particolarmente adatti agli investitori che vogliono operare su orizzonti temporali di breve o brevissimo periodo. La peculiarità principale di questa tipologia di Leverage Certificates è la presenza della leva variabile (o dinamica), la quale aumenta più il prezzo del sottostante si avvicinerà a quello di Knock-out.
Se è vero che la leva nei Turbo Certificate è dinamica, è altresì vero che quando un investitore acquista un Turbo Certificate a un determinato livello di prezzo del sottostante esso ne fissa il valore.
Questi prodotti si prestano anche all’implementazione di strategie di copertura dei portafogli, grazie all’assenza di effetto compounding.
Leggi anche—> Compounding effect: cosa è e come funziona
I Certificati Corridor sono invece prodotti finanziari appartenenti alla categoria degli esotici. In sostanza, questi prodotti offrono un premio predefinito a scadenza se, durante il periodo di vita del Certificate, l’andamento del sottostante rimane all’interno del corridoio di prezzi delimitato da due Barriere, una Superiore e una Inferiore, stabilito dall’emittente prima del collocamento.
Nel caso in cui uno di questi due Livelli venisse colpito, il Certificate scade anticipatamente e l’investitore perderà il capitale investito. Non solo, più le quotazioni del sottostante si avvicinano a una delle due Barriere, più il prezzo del Certificato stesso diminuirà.
Se nel medio periodo i Certificati Corridor si prestano a sottostanti con andamento laterale, nel breve termine si possono implementare strategie su strumenti finanziari vicini a una delle Barriere, puntando ad un allontanamento dei corsi da queste ultime. In tal caso, l’obiettivo è quello di trarre profitto dall’incremento di prezzo del Certificato dovuto alla maggiore della distanza delle quotazioni e le Barriere.
I Leva Fissa Certificates sono la tipologia di Certificati più adatta ai trader intraday. La peculiarità principale è dettata proprio dal fatto che la leva finanziaria dello strumento è fissa e prestabilita. Attualmente sul mercato sono presenti prodotti con Leva a seconda dei sottostanti compresa tra 2 e 7.
Quando si fa trading con i Leva Fissa Certificates uno dei fattori di cui tenere maggiormente conto è lo scorrere del tempo: se questi strumenti venissero detenuti per più di un giorno all’interno del proprio portafoglio, esporrebbero l’investitore al rischio di soffrire del cosiddetto “compounding effect”, il quale potrebbe far emergere variazioni significative tra la performance del prodotto e quella del sottostante.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Questo articolo fa parte delle Guide della sezione Money Academy.