Le ultime notizie sulla cessione del credito: l’inchiesta della commissione parlamentare ha rilevato l’esaurimento della capienza delle banche. Il superbonus 110% è a rischio?
Lo sblocco della cessione del credito c’è stato oppure no? La situazione, in particolar modo per i bonus edilizi (e quindi anche per il superbonus 110%), continua a non essere semplice. L’ultima novità riguarda la commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, presieduta da Carla Ruocco.
La commissione aveva il compito di indagare sul mercato della cessione dei crediti, e per farlo sono state coinvolte undici banche: Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Iccrea, Mediobanca, Cassa Centrale Banca, Bper, Monte dei Paschi, Credem, Banca Popolare di Sondrio e Banca Carige.
Nella relazione della commissione d’inchiesta è emerso come la capienza fiscale delle banche sia “sostanzialmente interamente impegnata”.
Cessione del credito, la capienza fiscale delle banche è esaurita
Secondo la relazione della commissione d’inchiesta parlamentare, ogni anno sono stati acquisiti 16,2 miliardi di crediti. Per calcolare una stima della capienza fiscale massima si deve prendere questa cifra e moltiplicarla per cinque o dieci anni, corrispondente alla «vita» dei bonus. La capacità di assorbimento del sistema è di poco inferiore a 81,2 miliardi di euro.
Allo stesso tempo, le banche hanno preso impegni per crediti fiscali fino a poco meno di 77 miliardi. Questi 77 miliardi sono il risultato di varie pratiche: quelle in lavorazione, quelle deliberate ed erogate. In pratica, se tutte queste pratiche arrivassero alla fine (pratiche che in questo momento sono a vari livelli di avanzamento) rimarrebbero solo 4 miliardi di euro come margine di manovra per i prossimi cinque anni.
Cessione del credito e superbonus 110% a rischio?
Il pericolo riguarda in particolar modo il superbonus 110%, che fra tutti i bonus edilizi è quello che maggiormente viene usato tramite sconto in fattura o cessione del credito, per una immediata monetizzazione del beneficio fiscale. Senza questo meccanismo, infatti, si perde la parte che rende il superbonus particolarmente conveniente e appetibile.
Nello specifico, diventa difficile per chi ha intenzione di usare la cessione del credito nei prossimi mesi. Una soluzione, è quella di rendere operativa la quarta cessione del credito per le partite Iva, che a oggi rimane presente solo in teoria.
Altro problema da tenere in considerazione riguarda le scadenze: entro il 30 settembre le villette unifamiliari devono dimostrare di aver raggiunto il 30% dei lavori. Poi c’è la scadenza per i condomini al 31 dicembre 2023: manca più di un anno, ma è molto se si pensa a quanto tempo è necessario per questo tipo di lavori.
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