Chi è Giampiero Massolo, possibile premier di un governo Lega-Movimento 5 Stelle?

Alessandro Cipolla

11 Maggio 2018 - 16:13

Tra i nomi che circolano per Palazzo Chigi c’è anche quello di Giampiero Massolo: vediamo la sua biografia e perché è accostato al governo Lega-M5S.

Chi è Giampiero Massolo, possibile premier di un governo Lega-Movimento 5 Stelle?

Nonostante che fin dalla campagna elettorale Matteo Salvini e Luigi Di Maio abbiano ripetuto come un mantra che il prossimo Presidente del Consiglio dovrà essere un politico eletto, alla fine Movimento 5 Stelle e Lega potrebbero scegliere di affidarsi a una figura terza.

Nell’ampia margherita dei possibili premier, ecco dunque spuntare fuori con prepotenza la figura di Giampiero Massolo: spulciando nella sua biografia, cerchiamo di capire perché può essere lui la persona giusta nel guidare questo imminente governo giallo-verde.

La biografia di Giampiero Massolo

Anche se ai più questo nome può suonare come nuovo, Giampiero Massolo da decenni è una delle figure più importanti del nostro paese. Nato il 5 ottobre 1954 a Varsavia, attualmente oltre che membro del Gruppo Italiano della Commissione Trilaterale fondata da David Rockefeller e anche presidente del consiglio d’amministrazione di Fincantieri.

Dopo essersi laureato nel 1976 in Scienze Politiche presso l’Università Pro Deo di Roma, l’attuale LUISS, passato un periodo in Fiat la strada lavorativa di Massolo si è subito indirizzata verso la carriera diplomatica dopo aver vinto un concorso.

A partire dal 1978 presta servizio prima nella ambasciata della Santa Sede e poi in quella italiana a Mosca, spostandosi in seguito fino al 1988 presso la rappresentanza permanente dell’allora CEE a Bruxelles.

Nel 1990 arrivò il ritorno a Roma, con la carriera di Massolo che da quel momento si svolgerà tutta nella capitale. Nominato inizialmente nell’ufficio diplomatico del Presidente del Consiglio, all’epoca c’era Giulio Andreotti alla guida del paese, nel 1994 Silvio Berlusconi lo volle come capo della Segreteria particolare del Presidente del Consiglio.

Da Palazzo Chigi poi avvenne il passaggio alla Farnesina, diventando prima capo ufficio stampa e poi vice segretario del ministero degli Esteri. Nel 2007 raggiunse poi l’apice della struttura amministrativa ministeriale diventando segretario generale sempre del dicastero degli Esteri.

L’ulteriore grande passo avvenne però nel 2012, quando il governo Monti lo nominò direttore del Dipartimento della pubblica sicurezza, l’organo di coordinamento di tutti i nostri 007, mantenendo l’incarico fino all’aprile 2016.

Riservato, competente e poliglotta (parla inglese, francese, tedesco, russo e polacco), in queste convulse trattative per la nascita di un nuovo governo il nome di Giampiero Massolo è spuntato fuori per la carica di premier, vista la probabile necessità di individuare una figura “neutra” per guidare il governo.

Prossimo Presidente del Consiglio?

Non è un’impresa facile riuscire a trovare una personalità al di fuori dei partiti capace di raccogliere la fiducia sia del Movimento 5 Stelle che della Lega. Anche se poco noto al grande pubblico, Massolo senza dubbio può riscuotere apprezzamenti bipartisan.

All’inizio della sua carriera Francesco Cossiga scherzando lo definiva un “fasciocomunista”, proprio per sottolineare la sua grande abilità diplomatica. Del resto nei suoi lunghi anni a Roma è passato dai governi Berlusconi fino a quelli del Centrosinistra per arrivare poi a Monti.

Di certo la sua figura sarebbe più gradita dal Centrodestra, ma anche il Movimento 5 Stelle potrebbe riconoscere il suo gran lavoro svolto a servizio dello Stato. Tra i tanti nomi che circolano per Palazzo Chigi, al momento il suo sembrerebbe essere quello più forte.

Per Massolo comunque, se dovesse essere scelto un altro premier, si potrebbero aprire di nuovo le porte della Farnesina questa volta però come ministro, anche se il dicastero degli Esteri in queste ore viene dato ad appannaggio di Luigi Di Maio.

Di certo una figura di spessore come la sua non si presterà a giochetti politici: necessaria sarà trovare quindi una piena convergenza sul suo nome. A decidere saranno quindi Lega e Movimento 5 Stelle, con l’ultima parola che spetterà poi al Presidente Sergio Mattarella.

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