Călin Georgescu è stato escluso dalle elezioni presidenziali in Romania: chi è il candidato della destra e perché la sua bocciatura ha provocato disordini e polemiche a livello internazionale.
Călin Georgescu è stato escluso dalle elezioni presidenziali che in Romania si terranno il prossimo 8 maggio, con la decisione presa dalla commissione elettorale che ha provocato dure reazioni internazionali e scontri a Bucarest tra forze dell’ordine e sostenitori del candidato indipendente.
Nella giornata di domenica 9 marzo l’Ufficio Elettorale Centrale ha respinto la candidatura di Georgescu per le elezioni presidenziali ripetute, citando incongruenze nella sua dichiarazione patrimoniale e altre irregolarità formali.
Subito Călin Georgescu ha incassato la solidarietà da parte di Matteo Salvini ed Elon Musk, ma la sua vicenda è molto complessa e quanto accaduto negli ultimi mesi in Romania è lo specchio di quanto sta accadendo in tutta Europa.
A sorpresa visto che i sondaggi lo indicavano attorno al 10%, Georgescu lo scorso 24 novembre in occasione del primo turno delle elezioni presidenziali è stato il candidato più votato con il 23% dei voti, pari a oltre 2,1 milioni di preferenze.
Mentre i sondaggi indicavano a quel punto un testa a testa al ballottaggio tra lui ed Elana Lasconi - candidata liberale -, la Corte costituzionale romena ha deciso di annullare le elezioni per delle presunte ingerenze della Russia nella campagna elettorale: per un dossier dei servizi segreti Mosca avrebbe coordinato una campagna di promozione online per favorire proprio Călin Georgescu.
Adesso ecco il nuovo colpo di scena in Romania in vista delle nuove presidenziali di maggio, con la commissione elettorale che ha respinto la candidatura di Călin Georgescu indicato ora dai sondaggi al 39%. Ma perché questo candidato indipendente bollato come un populista di destra fa così paura?
Chi è Călin Georgescu
Călin Georgescu - classe 1962 - è un politico indipendente rumeno noto per le sue posizioni populiste di estrema destra e per le critiche alla Nato. Sposato con tre figli è un fervente praticante cattolico.
Oltre che docente universitario - è uno stimato agronomo -, negli anni ha lavorato come scienziato del suolo e ha ricoperto ruoli nel ministero dell’Ambiente e in quello degli Affari Esteri della Romania negli anni ’90 e 2000. Ha anche servito come Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani e la gestione dei rifiuti pericolosi dal 2010 al 2012.
Dal punto di vista politico, alla base del credo di Georgescu c’è un’ideologia fortemente nazionalista con enfasi sulla sovranità della Romania; ben note sono le sue critiche a istituzioni internazionali come Ue, Nato e Onu, sostenendo che limitino l’indipendenza del paese. Al contrario, è stato accusato più volte di vicinanza alla Russia.
Georgescu inoltre è contrario ai diritti LGBTQ+, al femminismo progressista e alla promozione di politiche multiculturali,
sostenendo la famiglia tradizionale tanto da voler limitare l’influenza delle ideologie progressiste nel sistema educativo.
Favorevole in economia a una sorta di autarchia proponendo un modello di autosufficienza economica e il rafforzamento delle aziende rumene rispetto agli investitori stranieri, più volte ha accusato i media mainstream di manipolare l’opinione pubblica a favore dell’establishment.
In sostanza Călin Georgescu in Romania senza dubbio è una figura molto controversa, con il Paese diviso tra chi lo vede come un difensore della patria e invece chi lo considera un estremista pericoloso.
Le elezioni in Romania: dall’arresto all’esclusione
Quello che sta accadendo in Romania per molti è l’emblema della crisi democratica che si starebbe vivendo in Europa, per altri invece è il classico esempio di come la Russia stia cercando di influenzare la politica comunitaria sponsorizzando i candidati più vicini a Mosca.
Candidato come indipendente alle elezioni presidenziali di novembre, Călin Georgescu secondo l’accusa avrebbe giovato di una massiccia campagna su TikTok orchestrata dalla Russia finendo per essere a sorpresa il candidato più votato.
Come detto le elezioni sono state annullate per le presunte ingerenze russe - obiettivamente la tesi sposata dalla Corte costituzionale sembrerebbe essere assai debole -, ma Gerogescu a febbraio è stato anche arrestato e incriminato con diversi capi d’accusa.
I pubblici ministeri hanno affermato che Georgescu è indagato anche per aver fornito false informazioni, false dichiarazioni e per aver fondato un’organizzazione con “caratteristiche fasciste, razziste o xenofobe”, oltre ad aver formato un’organizzazione antisemita. La polizia inoltre ha affermato che sono in corso indagini anche su false dichiarazioni riguardanti le fonti di finanziamento della campagna elettorale.
Mentre i sondaggi lo stanno indicando come nettamente in testa in vista delle nuove elezioni presidenziali, la candidatura di Georgescu ora è stata respinta anche se il candidato indipendente ora può sempre fare ricorso.
La Romania è una parte fondamentale del fianco orientale della Nato , specie ora che la guerra in Ucraina rischia di allargarsi. Calin Georgescu è stato accusato di essere filo-russo e in passato ha elogiato i leader fascisti e nazionalisti rumeni del secolo scorso, definendoli eroi. Cosa succederà ora che è stato escluso dalle elezioni però è ancora tutto da decifrare.
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