Sulle cifre sbagliano tutti. Sulla flat tax c’è ancora troppa confusione. Vediamo a chi si applica, chi ci guadagna e a chi conviene davvero. Ecco chi ha ragione.
La flat tax al 15% è una proposta di riforma del sistema fiscale italiano tornata alla ribalta con la campagna elettorale 2022.
Un piano articolato in tre fasi - secondo il DDl Siri (AS1831) presentato in Senato nel 2020 - che ha lo scopo di rilanciare l’economia e portare semplificazione tramite l’applicazione di un’aliquota unica del 15%, prima per le partite iva (per le quali è già un’opzione per i redditi fino a 65mila euro), poi per famiglie fino a 70mila euro e infine per tutti.
Una misura ritenuta sbagliata per il centrosinistra che risulta essere molto vantaggiosa per chi ha redditi elevati e pressoché indifferente per i redditi più bassi.
Chi ha ragione?
La proposta del DDL Siri (Lega)
La proposta contenuta del DDL Siti muove dalla considerazione che il sistema di tassazione del reddito è caratterizzato «da meccanismi di determinazione della base imponibile e dell’imposta a volte molto complessi».
In base al disegno di legge, nella fase 2, può accedere alla Flat tax chi nell’anno di imposta precedente ha conseguito un reddito familiare non superiore
- (i) a euro 30.000 nel caso in cui la famiglia fiscale sia composta da un unico contribuente senza coniuge e senza familiari a carico (cosiddetta famiglia monocomponente),
- (ii) a euro 55.000 nel caso in cui la famiglia fiscale sia composta da un contribuente e da almeno il coniuge a carico o un familiare a carico (cosiddetta famiglia monoreddito) e
- (iii) a euro 70.000 nel caso in cui la famiglia fiscale sia composta da due coniugi contribuenti, a prescindere che abbiamo o meno familiari a carico (cosiddetta famiglia bireddito).
Prima di capire se la proposta di legge rispetti o meno il principio di progressività garantito dall’attuale sistema fiscale, capiamo cosa sono la famiglia fiscale e il reddito familiare.
Cosa sono la famiglia fiscale e il reddito familiare?
Lo stesso Siri spiega attraverso il disegno di legge cos’è la famiglia fiscale, classificandone tre tipologie:
- famiglia composta da un solo contribuente senza coniuge e senza familiari a carico;
- famiglia composta da un solo contribuente e da almeno il coniuge a carico o un familiare a carico;
- famiglia composta da due coniugi contribuenti, a prescindere dalla presenza di familiari a carico.
Il reddito familiare è costituito dalla somma dei redditi complessivi di ciascun contribuente della famiglia fiscale, compresi i redditi da lavoro autonomo in regime forfettario (al netto della deduzione forfettaria calcolata in base al coefficiente di redditività, previste dalla L. 190/2014). Sono esclusi dal calcolo i redditi assoggettati a tassazione separata e quelli soggetti a imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali.
Viene rispettato il principio di progressività?
Il principio di progressività viene rispettato nella determinazione del reddito familiare imponibile, dato dalla differenza tra il reddito familiare e le deduzioni spettanti in base alla categoria di appartenenza della «famiglia fiscale».
Per esempio, per quanto concerne le «famiglie fiscali» monoreddito, la determinazione della deduzione per il primo familiare a carico, pari a 4.000 euro con decrescita lineare da 23.000 euro a 43.000 euro, è effettuata secondo la seguente formula:
Nel caso di un reddito familiare pari a 28.568 euro, si avrà una deduzione pari a 2.886 euro.
Nella fase 2 e per redditi fino a 70.000 euro sembra dunque rispettato il principio di progressività dell’imposta, non senza criticità.
Criticità della flax tax
La fase 2 prevede dunque un’aliquota fissa al 15% per famiglie bireddito fino a 70.000 euro e tre aliquote Irpef (al 23, 27 e 38%) per redditi superiori.
Secondo i calcoli della Lega questa “fase” costerebbe allo Stato 22 miliardi di euro.
Le vere criticità emergono tuttavia nel caso di implementazione della fase 3, che prevede un’aliquota unica del 15% per tutti, incluse imprese e senza limiti di reddito.
Non è chiaro infatti come sarà garantita la progressività delle imposte in questo caso.
Il costo per la fase 3 sarebbe poi elevatissimo per le finanze pubbliche con effetti distributivi inferiori a quelli del sistema attuale, considerato il minor gettito e la perdita di servizi e trasferimenti di reddito alle fasce più basse.
Chi guadagna di più con la flat tax?
La APP sulla Flat Tax permette di calcolare il risparmio fiscale ottenuto con l’applicazione dell’aliquota unica al 15%, nella fase 2.
Di seguito vediamo le tasse dovute in base a diverse fasce di reddito, ipotizzando un reddito familiare monoreddito e un nucleo composto da due persone, di cui una a carico:
Reddito complessivo medio | Imposta netta Irpef | Flat Tax | Differenza tassazione annua |
---|---|---|---|
15.000 euro | 0 euro | 0 euro | +0 euro (no tax area) |
17.500 euro | 763 euro | 225 euro | -538 euro |
20.000 euro | 1.551 euro | 600 euro | -951 euro |
28.568 euro | 4.326 euro | 3.333 euro | -993 euro |
32.000 euro | 5.874 euro | 4.450 euro | -1.424 euro |
38.000 euro | 9.070 euro | 5.650 euro | -3.420 euro |
44.000 euro | 12.020 euro | 6.600 euro | -5.420 euro |
52.000 euro | 15.488 euro | 10.920 euro | -4.568 euro |
55.000 euro | 16.788 euro | 16.500 euro | -288 euro |
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