Le elezioni politiche del 25 settembre si avvicinano, ma ci sono dei candidati che stanno già festeggiando. Ecco perché e chi sono.
Manca un mese alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 ma c’è già chi è sicuro di entrare in Parlamento. Chi sta già esultando sono i seggi blindati all’uninominale nei quali sono stati inseriti i nomi dei fedeli durante la fase della preparazione delle liste. E poi ci sono i sicurissimi grazie anche al funzionamento della legge elettorale. Il Rosatellum bis permette infatti di conoscere con una certezza piuttosto alta i candidati vincenti in almeno 7 regioni. Su Il Messaggero si legge la spiegazione a questa contorsione della legge elettorale stessa, e si ricorda che nelle Regioni che eleggono meno senatori la soglia di sbarramento implicita è fino a 6 volte superiore a quella del 3% prevista dalla legge elettorale.
Partendo da questo è possibile simulare grazie ad analisi e sondaggi chi ha già vinto le elezioni politiche del 2022, cioè i nomi di chi è sicuro di entrare in Parlamento. Questo è possibile in alcune regioni come Calabria, Friuli, Liguria, Umbria, Basilicata e Sardegna, dove la percentuale per superare la soglia di sbarramento è piuttosto alta e, a meno di risultati non coerenti con i sondaggi e le analisi, il Movimento 5 Stelle e il Terzo polo rimarranno esclusi. È quindi possibile già dare per certi alcuni nomi provenienti dalla coalizione di centrodestra e da quella di centrosinistra.
Le carte in tavola potrebbero cambiare, soprattutto se gli elettori, informati di tale necessità, prenderanno in considerazione per alcune Regioni il voto utile, cioè il tentativo di votare contro una certa coalizione per far vincere un’altra. Ad esempio nel Friuli Venezia Giulia un elettore del Ms5 potrebbe decidere di spostare il proprio voto verso la sinistra per non far vincere la destra. Sulla base di sondaggi e di analisi, vediamo chi sta già esultando per essere entrato in parlamento sulla base dei seggi disponibili al Senato per le varie Regioni d’Italia.
I nomi dei sicurissimi: chi ha già vinto le elezioni 2022
Il sistema elettorale permette di anticipare i tempi e scoprire chi ha già la vittoria in tasca. I nomi dei sicurissimi già in parlamento si trovano nelle Regioni dove la soglia di sbarramento è più alta per via della riduzione del numero dei Parlamentari e per via dell’arrotondamento della percentuale dei risultati. Ad esempio per competere in Calabria bisogna superare il 10-15%, nel Friuli Venezia Giulia, in Liguria, nelle Marche in Sardegna bisogna stare tra il 15% e il 20%, mentre in Umbria e Basilicata bisogna superare il 20%. È evidente che alcuni partiti, considerati i sondaggi attuali, non riescono ad arrivare a tali numeri.
Secondo le simulazioni per i tre saggi disponibili al Senato nelle Marche si conoscono già i nomi di chi è dentro. Il primo nome è quello di Mauro Lucentini (Lega), a capo della lista nella circoscrizione di Fermo. A seguire come secondo e terzo seggio potrebbero esserci il candidato di Fratelli d’Italia e un candidato del Partito Democratico. L’esempio delle Marche è un modello che si ripresenterà in tutti quei territori dove si eleggono 3 senatori. Lo schema è quello di 2 seggi proporzionali al centrodestra e 1 alla sinistra. Anche in Liguria, Friuli Venezia Giulia Sardegna e Abruzzo si verificherà, sulla base degli attuali sondaggi, tale posizionamento in Parlamento.
Tra i nomi certi si trovano quindi quello di Marco Meloni e Michele Fina per il Partito Democratico e Antonella Zedda e Marco Dreosto per la coalizione di centrodestra.
Movimento 5 Stelle e Terzo polo sono fuori? Cosa può ancora cambiare
Ci sono però dei margini variabili, come per esempio l’alta percentuale del Movimento 5 Stelle in Sardegna. La preferenza in questa Regione è del circa il 20% e quindi potrebbe riuscire a strappare un seggio proporzionale al Senato. Mentre nelle Regioni più piccole come Basilicata e Umbria si eleggono solo 2 senatori e qui si divideranno nettamente tra centrodestra e sinistra.
Si può però presentare la possibilità di un voto utile. Infatti gli elettori, consapevoli del sistema elettorale in uso, potrebbero ragionare sul votare un partito rispetto a un altro per agevolarne la vittoria del seggio.
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