Chi paga più tasse nel 2024?

Patrizia Del Pidio

19/12/2023

Nonostante il taglio delle aliquote Irpef nel 2024, ci sarà chi paga più tasse a causa delle misure di «contorno». Vediamo chi cade sotto la scure del Fisco il prossimo anno.

Chi paga più tasse nel 2024?

Chi paga più tasse nel 2024? La prima risposta che verrebbe da dare a questa domanda è “nessuno”, visto che la Legge di Bilancio introduce un accorpamento del primo e secondo scaglione di reddito sotto l’unico aliquota al 23%. Questa modifica, di fatto, porta tutti coloro che sono soggetti all’Irpef a pagare meno tasse nel 2024 perché i redditi tra 15.000 e 28.000 euro avranno una tassazione minore del 2%.

La cosa, naturalmente, si rifletterà anche su chi ha redditi superiori ai 28.000 euro, essendo l’Irpef un’imposta progressiva che cresce al salire dei redditi e che applica l’aliquota successiva solo sull’eccedenza dello scaglione precedente. Anche chi guadagna 40.000 euro, quindi, sui primi 28.000 avrà un’aliquota del 23% risparmiando, appunto, il 2% sui redditi tra 15.000 e 28.000 euro.

Per chi ha redditi più bassi di 15.000 euro nulla cambia e la tassazione resterà invariata (ma cresceranno le detrazioni da lavoro dipendente da 1.880 a 1.955 euro e, quindi, anche in questo caso ci sarà un vantaggio). Idem per chi ha redditi superiori a 50.000 euro la cui tassazione resta invariata, visto che il guadagno di 260 euro che si avrebbe dal risparmio delle tasse è azzerato dalla franchigia introdotta sulle detrazioni al 19% per chi ha questi limiti di reddito.

Detto questo, quindi, si potrebbe (erroneamente) pensare che nessuno pagherà più tasse nel 2024. In realtà non è così. Seppure a livello di Irpef c’è questo sconto massimo che vale, annualmente, fino a 260 euro sull’Irpef, le tasse a cui sono sottoposti i contribuenti sono molteplici e proprio quelle a cui si guarda con minor interesse (forse perché non riguardano tutti) sono quelle che andranno ad aumentare la pressione fiscale.

Quali tasse pagano i cittadini?

La tassazione cui è soggetta una persona fisica non si riduce all’Irpef, visto che l’Italia prevede una serie di tasse abbastanza lunga di cui l’Irpef è solo la punta dell’iceberg. Una imposta che grava su tutti, a prescindere dal reddito, è l’Iva, ma ci sono tasse per l’istruzione, il canone Rai, le tasse di soggiorno, le imposte sui giochi e le lotterie, l’Imu, la Tari, la cedolare secca sugli affitti, la flat tax dei contribuenti forfettari e le imposte di registro, catastale e ipotecaria, senza dimenticare l’imposta sulle successioni.

Se anche, quindi, l’Irpef viene tagliata producendo un guadagno massimo di 260 euro l’anno, ci sono una moltitudine di tasse nascoste che non subiscono una riduzione nel 2024, ma anzi, vengono incrementate.
La riforma dell’Irpef e il taglio del cuneo fiscale porteranno, di fatto, buste paghe più alte per i lavoratori ma c’è anche una lista abbastanza lunga di tasse che con la Manovra crescono e vanno a impattare su casa e famiglia.

Chi paga più tasse nel 2024?

Mettendo da parte l’Irpef, quindi, chi paga più tasse nel 2024? Sicuramente al primo posto ci sono i proprietari di immobili che optano per gli affitti brevi che, dalla seconda casa in poi avranno una cedolare secca al 26% (anziché al 21%) con un aumento del 5% sugli introiti derivanti dall’immobile a reddito.

Tasse sulla casa più alte

I canoni di locazione con durata inferiore a 30 giorni, quindi, comporteranno una tassazione più elevata (dal 21 al 26%).

A pagare più tasse saranno anche coloro che hanno fruito del Superbonus al 110% per la ristrutturazione dell’immobile: in caso di vendita prima che siano trascorsi 5 anni dalla ristrutturazione la plusvalenza sarà tassata al 26%. Da sottolineare, poi, che per le case ristrutturare con il Superbonus al 110% ci sarà l’obbligo di aggiornare la rendita catastale (visto che l’immobile ha subito un aumento del proprio valore) che impatterà sull’Imu e, quindi, comporterà un aumento delle tasse sulla casa.

Sempre riguardo le ristrutturazioni la Legge di Bilancio 2024 prevede delle ritenute più alte per i bonifici parlanti necessari per poter fruire delle detrazioni dei bonus edilizi. Queste ritenute passano dall’attuale 8% all’11% e la novità entrerà in vigore a patire dal 1° marzo 2024.

Aumento dell’Iva per alcuni prodotti

Con la manovra, inoltre, non è stata confermata l’Iva agevolata per prodotti della prima infanzia, per pannolini e assorbenti. Questo comporterà una tassazione maggiore (Iva più alta) per le donne che utilizzano gli assorbenti, per i genitori di bambini molto piccoli che devono ricorrere al latte in polvere e, in generale, ai prodotti per l’infanzia, compresi i pannolini. In questi casi l’Iva salirà di 5 punti percentuali passando dall’attuale 5% al 10%.

Sempre per la prima infanzia aumenta anche l’Iva per i seggiolini auto che passa dal 5% al 22%.

Tasse più alte per chi fuma

A pagare più tasse saranno anche i fumatori visto che il prossimo anno cresce anche il prezzo delle sigarette. Quelle che attualmente hanno un costo compreso tra 4,70 e 5 euro aumenteranno di 3 centesimi mentre le altre di 10 centesimi.
Lo stesso aumento colpirà anche il tabacco trinciato, i liquidi per le sigarette elettroniche e gli altri prodotti del tabacco.

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