Il Governo lavora a delle linee guida per le Regioni, in modo da fissare regole comuni
Mentre l’epidemia di coronavirus in Italia riprende a pieno ritmo, con il bollettino di oggi che ha superato per la prima volta quota 15.000 contagi, si comincia a temere un nuovo stop agli spostamenti fra Regioni. Un’eventualità non troppo lontana, soprattutto perché i territori negli ultimi giorni hanno stabilito regole molto diverse sulle chiusure.
Per questo il Governo è al lavoro su delle linee guida da adottare in caso di un ulteriore aumento dei contagi.
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La seconda ondata di coronavirus si sta diffondendo in maniera informe sul territorio italiano, e i vari territori stanno quindi disponendo chiusure diverse grazie ai poteri lasciati ai Presidenti di Regione da parte del Governo.
Se la maggior parte delle Regioni italiane segue al momento le disposizioni fornite dai Dpcm, alcune delle più popolose si stanno muovendo in fretta verso misure più stringenti per contenere il virus. Questa settimana scatta già il coprifuoco per Lombardia, Campania e Lazio, ma queste potrebbero essere presto imitate da Piemonte e Sardegna.
Coprifuoco nel Lazio dalle 24 alle 5 da venerdì
Il Lazio è stata la terza Regione ad imporre il coprifuoco, che sarà in vigore da venerdì prossimo. Il periodo della giornata in cui non sarà possibile uscire di casa sarà però minore rispetto a Lombardia e Campania.
Il coprifuoco laziale sarà infatti in vigore dalle 24 alle 5 del mattino.
Boccia lavora a linee guida su chiusura Regioni
Con le misure anti-Covid distribuite a macchia di leopardo per il Paese, al Governo non restano che due strade: estendere tutte o parte delle regole in vigore nelle Regioni più colpite al resto del territorio o chiudere i confini regionali.
Il premier Giuseppe Conte, nel corso di un’interrogazione oggi in Senato, è stato chiaro: “Dopo Lombardia e Campania non possiamo escludere misure restrittive in altre Regioni”. Con l’arrivo del Lazio nel partito delle Regioni interventiste è ancora più facile che ciò accada.
Mantenere i confini aperti, infatti, significherebbe rendere meno efficaci le misure adottate dai Presidenti per limitare il contagio all’interno del proprio territorio, e al tempo stesso facilitare l’esportazione del coronavirus presso Regioni attualmente meno colpite.
L’agenzia di stampa Ansa rivela oggi che il Governo, con il Ministero delle Autonomie in prima linea, sta lavorando ad un protocollo su delle linee guida che fissino regole comuni. Il documento ha l’obiettivo di stabilire criteri generali per facilitare il coordinamento fra i territori e il Governo, non escludendo dunque la chiusura dei determinati confini da stabilirsi caso per caso.
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