Dove trovare maggiori opportunità di investimento in Asia, tra Cina e India? La risposta di alcuni strateghi e analisti, con il suggerimento di specifici settori sui quali puntare.
In un atteso boom dell’Asia, gli investitori sono attratti da Cina e India: perché investire in uno dei due giganti economici asiatici?
I motivi e le prospettive sono diverse, ma tutte degne di nota per chi vuole trarre profitto dalla crescita di un continente che vede proprio le due nazioni le stelle più promettenti.
Il dragone è la seconda economia a livello mondiale, con due grandi punti di forza: enorme mercato di consumo e una produzione avanzata. Anche se al momento sta arrancando nella piena ripresa post-Covid, sulla sua crescita si scommette ancora.
L’India potrebbe stupire, come già fatto superando proprio la Cina come Stato più popoloso al mondo. Secondo gli esperti, la sua economia dovrebbe crescere dal 6% al 7% all’anno, superando quella cinese. La sua classe media in erba spenderà ben oltre l’essenziale e la sua quota di capitalizzazione del mercato azionario globale quadruplicherà da qui al 2075, raggiungendo il 12%, quando sarà testa a testa con quella cinese.
Per capire dove sia meglio e più redditizio investire tra Cina e India, di seguito le opinioni di alcuni strateghi recepite da Bloomberg.
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Investire in Asia: meglio la Cina o l’India per gli analisti?
Conrad Saldanha, gestore di portafoglio specializzato in azioni dei mercati emergenti presso Neuberger Berman, afferma che l’India trarrà vantaggio dal fatto che le aziende cercheranno alternative manifatturiere alla Cina: “L’India è probabilmente singolarmente una delle migliori storie di crescita strutturale a livello globale”.
Ma Hugues Rialan, chief investment officer per l’Asia presso Pictet Wealth Management, afferma che le azioni indiane sono costose. I benchmark azionari del Paese hanno guadagnato in ogni singolo anno dal 2016 al 2022. “Nei prossimi 12-24 mesi, preferiamo la Cina dato che prevediamo che l’economia riaccelererà e le sue valutazioni azionarie oggi sono basse”.
Secondo Michael Oh Gestore di portafoglio, Matthews Asia, demograficamente, l’India è in un posto migliore. Tuttavia, date le dimensioni del mercato cinese, esso rimane molto importante.
“Nel mercato indiano punto sulle banche, poiché ai consumatori mancano ancora i servizi finanziari di base. ICICI Bank Ltd. è ben posizionata per trarne vantaggio. Eviterei le imprese statali in generale e mi concentrerei sulle imprese private”, dichiara l’analista.
L’invecchiamento della popolazione cinese, invece, non è preoccupante per Oh, dal momento che può ancora migliorare la produttività e i livelli di reddito. Se il Pil pro capite può aumentare da circa $10.000-$12.000 attualmente a $20.000- $30.000, la crescita sarà forte. Le principali scelte di azioni cinesi sono KE Holdings Inc., che gestisce transazioni e servizi immobiliari, e Trip.com Group Ltd., un’agenzia di viaggi online.
Hiren Dasani Amministratore delegato, Goldman Sachs Asset Management, ritiene che gli investitori potranno tranquillamente spostarsi da un mercato all’altro. L’India è una storia di crescita di lunga durata, più forte per più tempo. È uno di quei mercati che offre una combinazione di tre elementi fondamentali: scala, crescita e redditività.
La Cina era prima incentrata sulle esportazioni, le infrastrutture e il settore immobiliare. In futuro, si concentrerà maggiormente sui consumi interni come prossimo motore di crescita.
Ayaz Ebrahim, gestore del portafoglio azionario dei mercati emergenti e dell’area Asia-Pacifico, JPMorgan Asset Management, riconosce punti interessanti di entrambi i mercati, anche se “nel corso del prossimo anno, puramente in base alle valutazioni, abbiamo un po’ di preferenza per la Cina. Ci piace il tema dell’aggiornamento industriale e delle aziende che sono salite lungo la catena del valore. Vediamo aziende del settore sanitario e dell’energia rinnovabile che stanno abbracciando nuove tecnologie per evolversi.”
I settori finanziari, in particolare le banche private e le assicurazioni sono invece i più osservati in India.
Cecilia Chan, Chief Investment Officer per l’Asia Pacifico, HSBC Asset Management osserva con attenzione anche il settore immobiliare indiano e, sul lato cinese, punta su servizi di comunicazione, la tecnologia dell’informazione e l’industria, con opportunità nelle imprese statali.
Mark Mobius, Markus Mobius, Partner e co-fondatore, Mobius Capital Partners, a lungo termine, i fattori macro dell’India sono più favorevoli a causa della demografia, nonché delle prospettive di crescita di specifiche società.
La selezione delle azioni in India riguarda la tecnologia e la digitalizzazione. “Ci piace APL Apollo Tubes Ltd., le cui strutture in acciaio sono utilizzate per costruire edifici, e Metropolis Healthcare Ltd., una società di test medici. Ci piacciono anche la società di software Persistent Systems Ltd. e la società di mappatura digitale CE Info Systems Ltd., così come Dreamfolks Services Ltd., che offre servizi negli aeroporti”, ha specificato, aggiungendo che la Cina non avrà opportunità come in passato a causa di una crescita più debole.
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