La Cina ha lentamente ma inesorabilmente abbandonato la sua posizione di neutralità nella guerra in Ucraina, avvicinandosi passo dopo passo alla Russia. Ora potrebbero sostenere militarmente Mosca.
Con l’aumentare delle tensioni tra la Cina e l’Occidente, aumenta anche il sostegno di Pechino alla Russia. Secondo il notiziario tedesco Der Spiegel, la Cina potrebbe vendere fino a 100 droni da combattimento alla Russia, che verrebbero utilizzati contro l’Ucraina.
Mentre la guerra in Ucraina si trascina nel suo secondo anno, la Cina abbandona lentamente ma inesorabilmente il suo approccio neutrale al conflitto. Pechino è sempre rimasta a guardare lo svolgersi della guerra, sostenendo Russia silenziosamente con i suoi acquisti di petrolio e gas.
Finora, gli unici paesi che hanno sostenuto materialmente la Russia in questo conflitto sono stati Iran e Corea del Nord. I droni da combattimento iraniani hanno ripetutamente colpito obiettivi civili all’interno dell’Ucraina e l’intelligence di Kiev ritiene che ne stiano arrivando di nuovi.
La Corea del Nord ha, invece, venduto armi e munizioni al gruppo mercenario privato Wagner, attualmente impegnato nella Battaglia di Bakhmut.
D’altra parte, l’Ucraina è stata materialmente sostenuta praticamente da tutto l’Occidente. La Nato e i suoi alleati hanno inviato a Kiev miliardi di dollari in armi, materiali e persino personale di addestramento.
Inoltre, gli Stati Uniti hanno costantemente avvertito la Cina di non farsi coinvolgere nella guerra in Ucraina, così come alcuni leader europei.
Ma le relazioni tra Cina e Occidente hanno costantemente toccato il fondo, più di recente a causa dell’incidente del pallone da ricognizione. Non sorprende quindi che la Cina abbia deciso di ignorare le minacce americane.
Rinunciare alla neutralità
Secondo Der Spiegel, 100 prototipi cinesi di droni ZT-180 sono in preparazione per essere spediti sul fronte ucraino. Questi droni sono simili allo Shaheed-136 iraniano già utilizzato dalla Russia nelle loro campagne di bombardamento contro le infrastrutture civili.
Ma questa non è stata l’unica mossa della Cina oggi riguardo alla guerra in Ucraina. Il ministero degli Esteri cinese ha pubblicato venerdì un documento in 12 punti proponendo una soluzione pacifica al conflitto.
Nella proposta, la Cina si è offerta volontaria come mediatore tra le due parti, chiedendo più dialogo e una soluzione diplomatica. «Tutte le parti dovrebbero mantenere razionalità e moderazione», ha affermato. «Sostieni la Russia e l’Ucraina affinché si incontrino, riprendi il dialogo diretto il prima possibile, promuovi gradualmente l’allentamento e il rilassamento della situazione e raggiungi infine un cessate il fuoco completo.»
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La proposta, tuttavia, è molto meno neutra di quanto sembri. Secondo Shi Yinhong, professore di relazioni internazionali alla Renmin University di Pechino, con questa proposta la Cina sta cercando di incolpare l’ espansionismo della Nato. In effetti, la Cina ha attribuito la responsabilità ai «paesi rilevanti che dovrebbero smettere di abusare di sanzioni unilaterali», senza nominare esattamente quali paesi.
In pratica, questa proposta serve a ribadire la posizione della Cina: non quella della neutralità ma quella del silente sostegno alla Russia. E le vendite di droni sembrano confermarlo.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-02-24 11:45:41. Titolo originale: China to Sell Drones to Russia, gradually Abandons Neutrality to Support Moscow
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