Negli ultimi anni in Cina numerose province hanno sperperato l’equivalente di miliardi e miliardi di dollari in progetti sostanzialmente inutili.
Se l’economia della Cina ha rallentato la colpa non è soltanto delle tensioni internazionali, della guerra commerciale con gli Stati Uniti e delle guerre che infiammano mezzo mondo. A pesare come un macigno sulla schiena del Dragone troviamo infatti una tendenza interna al Paese stesso, troppo spesso ignorata ma conseguenza silenziosa di un’errata pianificazione statale.
Stiamo parlando delle province spendaccione che, nel corso degli anni, hanno sperperato l’equivalente di miliardi e miliardi di dollari in progetti sostanzialmente inutili. Gli stessi, di fatti, che hanno prosciugato le casse statali e costretto la leadership del Partito Comunista Cinese a chiudere i rubinetti del governo centrale.
Accanto alle famigerate città fantasma, ovvero gruppi di maxi palazzoni creati in mezzo al nulla che hanno generato intere aree residenziali abbandonate a se stesse, troviamo tante altre costruzioni finite in malora. Un esempio? A Dushan, una contea con una popolazione di poco più di 350.000 abitanti nella provincia sud-occidentale di Guizhou, nel 2020 l’amministrazione locale era orgogliosa di presentare sul web alcuni dei suoi progetti faraonici. [...]
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