Puntualità dei pagamenti: imprese italiane sono tra le meno virtuose. La classifica
Le imprese italiane sono tra le meno virtuose quando si tratta di puntualità nei pagamenti.
A rivelarlo una recente indagine di Cribis, società del gruppo Crif, che ha messo in luce i comportamenti delle società di 32 Paesi, ventidue dei quali appartenenti al Vecchio Continente.
Anche in questo caso, l’Italia non si è distinta per i propri meriti. Secondo la classifica il Belpaese si è posizionato al 21° posto per puntualità nei pagamenti. Lo studio, tra l’altro, ha evidenziato come soltanto il 35,5% delle imprese nostrane rispetti i tempi previsti. Nell’11,5% dei casi, invece, i pagamenti vengono effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni.
Imprese: la classifica delle più e meno puntuali nei pagamenti
Nella classifica delle imprese più puntuali nei pagamenti, l’Italia è stata superata da economie quali la Polonia al 1° posto nel 2018 grazie a una percentuale di aziende virtuose pari al 79,3%.
“In Polonia le imprese virtuose sono cresciute del 3,8% mentre quelle che pagano con gravi ritardi sono diminuite del 3,9%. Dall’altra parte in Italia le aziende puntuali sono diminuite dell’’1,8% a fronte di un aumento dell’1% dei pagamenti oltre i trenta giorni,”
ha affermato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis.
Anche Paesi come la Slovenia, l’Irlanda e il Belgio hanno registrato risultati migliori dei nostri. Peggio del Belpaese ha fatto il Regno Unito, che si è guadagnato un poco virtuoso 14° posto.
Sul fronte esclusivamente europeo, la Polonia è stata seguita dai Paesi Bassi, che nel 2018 hanno vantato una percentuale di imprese puntuali nei pagamenti pari al 73,8%. Positivi anche i risultati della Germania al 67,1%, mentre meno virtuosi sono stati quelli della Romania (20,3%) della Bulgaria (20,4%) e del Portogallo al 14,2%.
Di seguito la classifica generale dei Paesi in cui le aziende sono più puntuali nei pagamenti:
- Polonia: 79,3%
- Taiwan: 75,5%
- Paesi Bassi: 73,8%
- Russia: 70,5%
- Germania: 67,1%
- India: 58,4%
- Svezia: 57,1%
- USA: 57,1%
- Messico: 53,1%
- Turchia: 52,8%
- Lussemburgo: 51,6%
- Slovenia: 49,9%
- Singapore: 48,2%
- Irlanda: 47,8%
- Spagna: 47,5%
- Thailandia: 47,1%
- Finlandia: 45,5%
- Francia: 43,3%
- Filippine: 42%
- Belgio: 40,6%
- Italia: 35,5%
- Regno Unito: 34,7%
- Hong Kong: 32%
- Canada: 31,9%
- Croazia: 30,9%
- Serbia: 30,4%
- Cina: 28%
- Grecia: 24,8%
- Bulgaria: 20,4%
- Romania: 20,3%
- Israele: 18%
- Portogallo: 14,2%
L’Italia, come evidenziato dalla classifica, si è posizionata al 13° posto in Europa e al 21° nel mondo con una percentuale del 35,5%.
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