La prossima crisi finanziaria sarà devastante. Da cosa sarà causata?
La prossima crisi finanziaria sarà devastante, stando alle ultime previsioni formulate dalla Banca dei Regolamenti Internazionali.
A scatenarla sarà un elemento che negli ultimi tempi ha assunto un’importanza fondamentale: il cambiamento climatico.
L’analisi ha fatto irruzione sul mercato alla vigilia del World Economic Forum di Davos nel quale il tema del climate change verrà sicuramente toccato vista la presenza di personaggi quali Greta Thunberg.
Cambiamento climatico e crisi finanziarie: quale relazione?
La crisi finanziaria di cui parla il rapporto è già stata ribattezzata come un cigno verde, diverso dunque dai cigni neri tradizionalmente simboleggianti funesti eventi economico-finanziari.
Ebbene secondo il rapporto, i primi sono potenzialmente più pericolosi dei secondi. Alla base di questa considerazione tre ordini di motivi:
- è certo che i rischi legati al clima si concretizzeranno, anche se c’è incertezza sul “quando”;
- le catastrofi naturali pongono rischi nei confronti dell’umanità intera;
- gli effetti di una crisi climatica sono più complessi e il rischio di “effetto domino” è elevato.
La questione potrebbe risultare più complicata che mai: la crisi determinata dal cambiamento climatico sarà più difficile da gestire visto che ad oggi nessuno sa in che direzione si evolverà il climate change.
Al centro della discussione il ruolo delle banche centrali, che in caso di inerzia potrebbero essere trascinate su un territorio inesplorato e potrebbero fallire nel loro obiettivo di garantire la stabilità finanziaria e dei prezzi.
“E possono essere forzate a intervenire come salvatori di ultima istanza del clima ed essere costrette ad acquistare su grande scala asset svalutati per salvare il sistema finanziario e anche oltre”.
Da qui la necessità di agire chiedendo a gran voce un maggiore coordinamento delle politiche mondiali.
Come limitare i rischi
Il report non si è limitato soltanto a prevedere che la prossima imponente crisi finanziaria sarà causata dal cambiamento climatico. Lo stesso ha fornito indicazioni in merito alle possibili soluzioni volte ad arginare i rischi.
Sicuramente, ha continuato l’analisi, una delle vie percorribili sarà quella dell’utilizzo di modelli previsionali fondati su metodologie prospettive. Un ruolo di rilievo però sarà quello attribuito al settore privato che dovrà fare la sua parte comunicando i propri rischi legati sia al climate change che alle emissioni.
Le banche centrali invece dovranno farsi portavoce di investimenti più green, includendo la questione tra gli obiettivi di politica monetaria.
Tutti insomma dovranno partecipare a questo nuovo modo di concepire e affrontare il cambiamento climatico. L’adozione di un atteggiamento attendista non porterà da nessuna parte e lascerà il mondo intero esposto e vulnerabile nei confronti della prossima grande crisi finanziaria.
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