Coca-cola: è un crollo storico a Wall Street

Marco Ciotola

14/02/2019

Coca cola fa -7,9% a Wall Street e segna il punto più basso del marchio dal 2008. Perché questa mossa al ribasso?

Coca-cola: è un crollo storico a Wall Street

Coca-Cola fa -7,9% a Wall Street.
Si tratta della più grave mossa al ribasso dal 2008 per lo storico marchio, su cui pesano diversi fattori, tra cui svetta in ordine cronologico la frenata prevista dall’azienda per il 2019, sulla scia negativa dei cambi valutari.

Tassi di cambio sfavorevoli che però non sono l’unica ragione che ha portato a prefigurare una frenata. Sullo scenario gravano infatti tensioni geopolitiche e consumatori inondati da una serie sempre più vasta di possibilità.

In molti osservatori di mercato hanno fatto notare la svolta “salutista” che grava anche su una buona fetta di utenti Coca-cola, pronti a dileguarsi verso alternative bio e prodotti diversi.

La fiducia dei consumatori cala, le azioni arrivano a registrare perdite fino al 7,9% e al momento segnano un -7,4% a quota 46,01 dollari.

Coca-cola: è un crollo storico a Wall Street

Nella giornata di oggi i conti degli ultimi tre mesi del 2018 hanno indicato un utile di 870 milioni di dollari, cifra che rispetta il consensus generale e non sorprende il mercato.

Calano invece i ricavi, con un -6% che vuol dire quota 7,1 miliardi di dollari (contro i 7,07 previsti), segnando una perdita totale per l’intero 2018 pari a 31,85 miliardi.

L’utile per azione segna 0,43 dollari e rispetta le attese.

Ma a sorprendere e deprimere il panorama sono le previsioni per il 2019: a fronte di un +4% delle vendite, dai vertici evidenziano il “peso dei tassi di cambio”, delle “tensioni geopolitiche” e del “calo di fiducia da parte dei consumatori”.

Malgrado la notevole capacità di differenziare e spaziare tra diversi mercati - solo di recente si ricordano quelli della cannabis, la coca alcolica e l’apertura verso Starbucks - le azioni del marchio USA segnano il punto più basso dal 2008.

Secondo il CEO James Quincey sono le condizioni sfavorevoli della valuta e i prezzi più elevati - visti i maggiori costi di importazione e trasporto - a peggiorare lo scenario economico di Coca-cola.

Sullo sfondo, poi, non va dimenticato il peso della guerra commerciale, che ha costretto la società a variare le politiche sui prezzi vista l’entrata in vigore delle tariffe su acciaio e alluminio.

In questa come in altre circostanze, a risentire della situazione sono stati consumatori, di fronte a un’altra tra le molte società costrette ad alzare i prezzi per far fronte ai dazi di Trump.

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