L’Italia è pronta a fare la sua parte per sostenere il Marocco a seguito del forte terremoto che ha sconvolto il Paese. Ecco come aiutare il Marocco.
Come aiutare il Marocco dopo l’ultimo terremoto? Nella notte tra l’8 e il 9 settembre, verso le 22:45 si è verificata la prima violenta scossa di terremoto in Marocco. Nel corso della notte molte altre scosse hanno sconvolto il Paese, già alle prese con una situazione critica: corrente assente, abitazioni ed edifici distrutti, linee telefoniche interrotte.
Il bilancio delle vittime cresce di ora in ora, gli ultimi dati (sabato 8 settembre alle 19) parlano di circa 1.000 morti e 1.200 feriti. La solidarietà internazionale si sta già muovendo in aiuto della popolazione colpita e anche la Conferenza Episcopale Italiana. (Cei) ha stanziato i primi 300 mila euro per gli aiuti dai fondi 8xmille che i cittadini hanno destinato alla Chiesa cattolica.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso e i Vigili del Fuoco italiani sono già pronti a dare supporto alle autorità locali. La Protezione Civile è in attesa del via libera a partire e il ministro degli Esteri ha confermato che all’arrivo della richiesta ufficiale il corpo sarebbe pronto a partire nel giro di pochi minuti.
Come fare per aiutare il Marocco dopo la devastante scossa di terremoto?
Come aiutare il Marocco, l’appello di Caritas: servono medicine e non solo
In seguito al terremoto in Marocco sono molte le realtà che si stanno muovendo per aiutare la popolazione, tra queste la Caritas locale e quella italiana. Padre Oscar Arturo Garcia Padilla, direttore della Caritas di Rabat, ha fatto richiesta di specifici oggetti.
In viaggio verso i luoghi del sisma vicino Marrakech, per fornire aiuti di primo soccorso, ha detto che servono medicine e coperte e che bisogna fare presto. “Noi le porteremo assieme a kit igienici, le coperte servono per il freddo che scende la sera”.
Al momento l’unico modo reale per aiutare il Marocco è quello di attivarsi con la Caritas del proprio Comune per capire cosa è necessario alla popolazione colpita.
Pronti gli aiuti italiani: soccorsi, uomini e mezzi in partenza
Lo Stato italiano è a sua volta pronto a intervenire nelle attività di soccorso. Al momento tutti i corpi specializzati sono in attesa di un via libera. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha fatto sapere che “i nostri Vigili del Fuoco sono pronti a intervenire in qualsiasi momento in Marocco per dare supporto alle autorità locali”. Come avvenuto in passato in eventi simili - per esempio in Turchia dove agli italiani fu affidato il coordinamento delle unità Usar internazionali operanti sul campo - anche in questo caso, se richiesto, il Viminale invierà uomini e mezzi nell’ambito del sistema europeo della protezione civile. Protezione Civile che a sua volta è pronta a intervenire.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che l’Italia è in attesa di una richiesta da parte del Marocco, ma che l’“ok” potrebbe arrivare anche attraverso il canale Ue con una richiesta da parte di Bruxelles.
L’intento dei soccorsi è arrivato anche dal presidente della Repubblica, che ha inviato un messaggio al re del Marocco Muhammad VI:
Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso.
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