Vuoi aprire un «Centro di Assistenza Fiscale» (CAF) ma non sai qual è la procedura da seguire e i requisiti previsti: ecco tutto quello che devi conoscere.
Aprire un Centro di Assistenza Fiscale, CAF, è una buona idea per chi vuole mettersi in proprio e iniziare un’attività che possa fornire assistenza ai cittadini in materia fiscale, e non solo. D’altra parte in Italia la burocrazia è molta e spesso i cittadini non riescono a stare dietro alle leggi e non sanno quando, come e perché devono pagare le tasse.
Per aprire un CAF è necessario seguire le regole previste dalla legge e rispettare i requisti. Ecco tutto quello che devi sapere se vuoi aprire un Centro di Assistenza Fiscale.
Come aprire un CAF: requisiti
Iniziamo dal principio: non tutti possono aprire un CAF. Ecco la lista di chi può realmente aprire un centro CAF:
- associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, presenti nel Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, istituite da almeno dieci anni;
- associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, istituite da almeno dieci anni, diverse da quelle precedentemente indicate se, con decreto del Ministero delle Finanze, ne è riconosciuta la rilevanza nazionale con riferimento al numero degli associati e all’esistenza di strutture organizzate in almeno 30 province;
- organizzazioni aderenti alle associazioni di cui ai punti precedenti, previa delega della propria associazione nazionale;
- organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e pensionati aventi complessivamente almeno 50.000 aderenti;
- sostituti di imposta aventi almeno 50.000 dipendenti;
- associazioni di lavoratori promotrici di istituti di patronato riconosciuti, aventi almeno 50.000 aderenti.
Ripetiamo che sono se si appartiene a una di queste categorie si potrà essere in grado, secondo la normativa, di aprire un Centro di Assistenza Fiscale.
Per essere un operatore di un CAF bisogna essere competenti in materia di imposte, dirette e indirette, formazione di bilancio, dichiarazione dei redditi e in generale di contabilità e fisco.
Come aprire un CAF: documenti e procedura Al fine di ricevere l’autorizzazione ad aprire un CAF e prestare servizio di assistenza fiscale, le società di capitali devono presentare un’istanza alla Direzione regionale competente.
Tra le informazioni da comunicare per essere autorizzati all’apertura e all’attività di CAF ci sono i dati relativi alle sedi operative, i dati di chi è stato preposto come responsabile dell’assistenza fiscale, tutte le informazioni dei soci del CAF, dei componenti il Consiglio di amministrazione e l’eventuale Collegio sindacale del Caf, la polizza assicurativa.
Una volta ricevuta l’autorizzazione, i Caf possono essere ritenuti iscritti nei rispettivi Albi dei Caf-dipendenti o dei Caf-imprese.
Il percorso previsto per aprire un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) è disciplinato dal capo V del Decreto n. 241 del 1997, poi sottoposto a modifica dal d.lgs. 490/498. È importante tenere in considerazione che, per svolgere questa attività, è indispensabile ottenere l’autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Perché aprire un CAF: i servizi offerti
Alla base di ogni investimento quindi anche della decisione di aprire un CAF, vi è una valutazione di quanto sarà redditizia l’attività e, ancor prima, quali sono tutte quelle attività che permettono a un CAF di guadagnare.
Tra i vari servizi che possono essere offerti da un CAF, i più diffusi sono la dichiarazione dei redditi, calcolo tasse e della liquidazione, far da tramite per la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate e infine una più generica consulenza fiscale. Il guadagno sarà poi proporzionale a quanto lavoro si riesce a svolgere.
Quanto costa aprire un CAF?
Per aprire un CAF è necessario un investimento iniziale che può oscillare ma che prevede circa 40mila euro. Tra i costi da tenere in considerazione quando si apre un CAF ci sono sicuramente:
- acquisto o affitto di un locale;
- allestimento per le postazioni di lavoro a norma;
- licenze software;
- utenze per luce, acqua e gas;
- costi per mantenere i dipendenti.
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