Come e quando cambiare avvocato

Simone Micocci - Antonella Ciaccia

03/08/2022

Se viene meno il rapporto di fiducia tra avvocato e cliente questi è libero di valutare strade alternative, compresa la revoca dell’incarico: ecco come fare e gli obblighi da rispettare.

 Come e quando cambiare avvocato

Cambiare avvocato è sempre possibile: il cliente che non è soddisfatto dell’azione del suo legale può infatti rinunciare a lui revocando il mandato professionale.

Ciò solitamente avviene quando viene meno il rapporto di fiducia che lega l’avvocato con il suo assistito, ad esempio quando non c’è unità di intenti sullo schema difensivo da attuare, oppure se il cliente pensa che l’avvocato non sia interessato particolarmente al suo caso.

Per questo motivo la legge non prevede alcuna penale per la revoca del mandato all’avvocato; si può cambiare legale in qualsiasi momento lo si ritenga opportuno, sia subito dopo l’iniziale conferimento, sia molto tempo dopo, senza nemmeno necessità di addurre una valida giustificazione

Al cliente che vuole cambiare avvocato quindi basterà dare comunicazione al professionista. Inoltre, come vedremo di seguito in questo articolo, non c’è un termine da rispettare per dare il preavviso all’avvocato al quale si revoca il mandato.

Riportiamo in questa guida le informazioni utili per coloro che non sono soddisfatti dell’azione del proprio legale e intendono cambiarlo al più presto.

Perché si può cambiare avvocato?

Quando un avvocato e un assistito firmano un contratto di mandato ne scaturisce un vincolo con il quale quale il mandatario (ossia il legale) è obbligato a compiere uno o più atti giuridici per conto del mandante (ossia il cliente).

L’assistito deve essere informato su tutte le possibili conseguenze dell’azione legale e solo dopo aver valutato il preventivo scritto presentato decide se affidarsi o meno all’operato dell’avvocato sottoscrivendo - ad esempio - la procura alle liti (in ambito civilistico).

In questo modo il cliente manifesta la chiara volontà di affidarsi al professionista incaricato e, fino a quando questa resterà invariata, l’incarico avrà motivo per durare.

Fiducia che deve essere reciproca; è lo stesso codice deontologico, infatti, ad indicare la la reciprocità fiduciaria tra avvocato e assistito come l’elemento fondante del loro rapporto giuridico, in mancanza del quale è impossibile far proseguire l’incarico.

Ecco perché al cliente viene data la possibilità di revocare l’avvocato in qualsiasi momento. D’altronde è bene ricordare che l’assistito è direttamente responsabile dell’errore di un avvocato e spetta a lui risarcire la controparte per le spese sostenute in giudizio.

Quindi, qualora pensiate di non essere rappresentati al meglio dal vostro legale o comunque ritenete che la strategia da lui applicata non sia a vostro favore, potete revocargli l’incarico affidandolo ad un altro professionista. L’importante è comunicare l’annullamento dell’accordo, anche senza fornire troppe spiegazioni.

Per comunicare la revoca non ci sono delle regole specifiche; vediamo di seguito come fare.

Come cambiare avvocato?

Se avete deciso di affidarvi ad un altro avvocato come prima cosa dovrete revocare l’incarico a quello precedentemente nominato.

Farlo è molto semplice e non ci sono scadenze o termini da rispettare, né penali da pagare: è sufficiente inviare una dichiarazione - in forma scritta - della propria volontà di non proseguire il rapporto.

La soluzione da preferirsi è generalmente quella dell’invio una comunicazione scritta di revoca del mandato dell’avvocato mediante raccomandata con avviso di ricevimento oppure posta elettronica certificata (Pec), in modo che il cliente abbia una prova della revoca.

Non è peraltro escluso che la lettera di revoca del mandato possa esser consegnata direttamente nelle mani del professionista, essendo buona regola farsi firmare una copia “per ricevuta”.

Come anticipato per la revoca del mandato non sono previste penali da pagare; è comunque dovere del cliente pagare all’avvocato tutti gli onorari maturati.

È importante sottolineare difatti che alla revoca del mandato deve seguire il pagamento degli onorari maturati per l’attività svolta precedentemente alla dismissione del mandato.

Revocare il mandato al legale non può essere uno strumento per evitare il pagamento dell’onorario dell’avvocato difensore.

Obblighi dell’avvocato dopo la revoca del mandato

L’avvocato a cui viene notificata la revoca del mandato ha l’obbligo di restituire tutta la documentazione in suo possesso. Oltre alla documentazione, deve essere fornita una relazione sullo stato attuale della causa.

La restituzione deve avvenire senza condizioni: il legale che chiede il pagamento delle proprie spettanze in cambio della restituzione dei documenti commette un illecito.

In questo caso infatti il comportamento dell’avvocato va segnalato perché si tratta di una condotta sanzionabile dall’Ordine territoriale competente.

Pertanto possiamo riassumere che, da parte sua, il legale ha l’obbligo di:

  • restituire tutta la documentazione riguardante l’incarico;
  • redigere una sintesi dello stato della causa in cui si trova l’assistito, indicando tutte le informazioni necessarie per la corretta prosecuzione del mandato da parte del prossimo avvocato.

Infine, al cliente deve essere prontamente consegnata qualsiasi comunicazione inerente la sua causa e ricevuta dall’avvocato anche successivamente alla revoca.

Tutto questo serve a garantire al cliente una adeguata e pronta difesa da parte del nuovo avvocato nominato in sostituzione del precedente dismesso.

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