Come (e dove) guadagnare con il conto corrente

Claudia Cervi

14 Marzo 2025 - 12:54

Non è vero che il conto corrente non paga interessi: sono sempre più diffuse le offerte delle banche con tassi promozionali. Ecco una guida per il 2025.

Come (e dove) guadagnare con il conto corrente

Tenere i risparmi sul conto corrente non permette di guadagnare grandi somme. La funzione principale di un conto corrente è infatti quella di gestire la liquidità e facilitare le operazioni quotidiane, come l’accredito di stipendi, pensioni e il pagamento di bollette.

Tuttavia, se fino a pochi anni fa il conto corrente non generava alcun guadagno, oggi le cose stanno cambiando. Sempre più banche offrono conti correnti senza canone annuo o con tariffe molto basse, con zero spese sulle operazioni principali. Ma la vera novità risiede nella possibilità di ottenere un rendimento sul saldo del conto stesso, un’opportunità che consente di ottenere un guadagno senza ricorrere a investimenti complessi o rischiosi.

Sebbene il conto corrente remunerato non abbia finalità di investimento, rappresenta comunque una valida soluzione per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione, evitando che i risparmiatori debbano spostare la liquidità su altri strumenti sicuri come conti deposito o Btp.

Conto corrente vs. conto deposito: le differenze

Prima di spiegare come (e dove) guadagnare con il conto corrente, è importante capire le differenze fondamentali tra un conto corrente e un conto deposito.

Un conto corrente è uno strumento di gestione del denaro che permette di effettuare bonifici, prelievi, versamenti e di utilizzare carte di pagamento e assegni. Inoltre, offre servizi come l’accredito dello stipendio e la domiciliazione di bollette e utenze.
Il conto deposito, invece, è un vero e proprio strumento di investimento a breve termine con un rendimento garantito. A differenza del conto corrente, non prevede strumenti di pagamento. Tuttavia, offre un tasso di interesse generalmente superiore, soprattutto se è vincolato, cioè se il denaro viene mantenuto sul conto per un periodo stabilito.

Esistono due tipi di conto deposito: vincolato e libero. Nel primo caso, il correntista si impegna a mantenere le somme depositate fino alla scadenza stabilita (ad esempio, 12, 24 o 36 mesi), mentre nel secondo caso può prelevare o versare denaro in qualsiasi momento senza penali. Inoltre, i conti deposito vincolati possono essere svincolabili, ma ciò può comportare costi aggiuntivi o la perdita degli interessi maturati fino al momento dello svincolo.

Quanto rendono i soldi sul conto corrente?

Ora che abbiamo chiarito le differenze tra conto corrente e conto deposito, possiamo affrontare la questione principale: quanto rendono i soldi sul conto corrente? E quale opzione conviene di più?

Per rispondere a queste domande abbiamo fatto una simulazione confrontando il rendimento dei migliori conti conti correnti remunerati e quello dei conti deposito (liberi e vincolati per periodi di 12, 36 e 60 mesi), considerando una somma di 20.000 euro.

Secondo i risultati ottenuti dalle fonti di confronto online come Segugio.it, ConfrontaConti.it e SOStariffe.it, la banca spagnola Bbva offre le migliori condizioni tra i conti deposito liberi e i conti correnti remunerati. Depositare 20.000 euro su questo conto corrente (senza vincoli) garantirebbe un guadagno netto di 224,5 euro in 6 mesi, con un tasso lordo del 3,5%.

Al secondo posto si posiziona WeBank, con un tasso lordo del 3%. Depositare 20.000 euro su questo conto consentirebbe un guadagno netto di soli 76,5 euro, con interessi che maturano fino al 30 giugno 2025. In terza posizione c’è Ibl Banca, che offre un tasso lordo del 2,75% per i nuovi clienti (fino al 31 luglio 2025). È importante notare che Bbva e Ibl Banca sono conti correnti remunerati e sono soggetti a un’imposta di bollo annuale di 34,20 euro se la giacenza media supera i 5.000 euro, mentre gli altri conti deposito sono soggetti a una imposta di bollo dello 0,20% annuo sull’importo depositato.

Conti deposito liberi

Il miglior conto deposito libero a marzo 2025 offre un rendimento del 4% fino a 12 mesi. Con un deposito di 20.000 euro, il guadagno netto (scontando l’aliquota del 26% sugli interessi e l’imposta di bollo dello 0,20%) si attesta a 552 euro. Nonostante l’avvio di un ciclo ribassista dei tassi di interesse da parte della Bce, l’offerta di ING rimane la più vantaggiosa in assoluto tra i conti correnti remunerati e i conti deposito, sia liberi che vincolati, grazie a condizioni competitive.

Conti deposito vincolati a 12 mesi

Sebbene i conti deposito liberi offrano i migliori rendimenti, chi non può sfruttare l’offerta precedente ha a disposizione una valida alternativa: i conti deposito vincolati. In cima alla classifica dei conti vincolati a 12 mesi troviamo il conto Mediocredito Conto one Young di Mediocredito Centrale, con un rendimento lordo fino al 3,40% sulla nuova liquidità depositata per importi a partire da 3.000 euro e fino a 30.000 euro (offerta valida per giovani under 35).

Il conto vincolato a 12 mesi Conto Key di Banca Progetto rende fino al 3,25% mentre il conto Mediocredito Conto MCC di Mediocredito Centrale, rende il 3,10%.

Come (e dove) guadagnare con il conto corrente. Calcolo per un deposito di 20.000 euro

BancaConto correnteConto depositoRendimento(%)DurataImposta bollo (€)Guadagno lordo (€)Tasse 26% (€)Guadagno netto (€)
BBVA 20.000 - 3,50% 6 mesi 34,5 350 91 224,5
WeBank 20.000 - 3% 3 mesi 34,5 150 39 76,5
IBL Banca 20.000 - 2,75% 4 mesi 34,5 183,33 47,67 101,17
TradeRepublic 20.000 - 2,50% - 34,5 500 130 335,5
ING - 20.000 4,00% 12 mesi 40 800 208 552
Mediocredito conto one Young - 20.000 3,40% 12 mesi 40 680 176,8 463,2
Banca Progetto - 20.000 3,25% 12 mesi 40 650 169 441
Mediocredito conto MCC - 20.000 3,10% 12 mesi 40 620 161,2 418,8

In passato, era comune che più lunga fosse la durata del vincolo, più alto fosse il tasso di interesse offerto. Tuttavia, oggi la situazione è cambiata a causa dell’incertezza che caratterizza la politica monetaria. Con i tassi di interesse più instabili e imprevedibili, le banche e gli istituti finanziari preferiscono offrire rendimenti più alti solo su liquidità vincolata per periodi brevi, generalmente fino a 12 mesi. Questo approccio permette loro di adattarsi meglio alle fluttuazioni dei tassi e alle condizioni di mercato, evitando di esporsi a rischi troppo elevati su periodi più lunghi.

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