Negli ultimi anni le fattorie didattiche hanno acquisito molta popolarità, in quanto costituiscono significative realtà per quanto attiene alla formazione degli adulti di domani. Ma come funzionano?
Crisi ambientale, effetti della pandemia e voglia di riscoprire il contatto con la natura rappresentano alcuni degli elementi che stanno spingendo le nuove generazioni a riavvicinarsi al mondo dell’agricoltura ed ai benefici che esso offre. Si tratta di una tendenza che inizia a emergere in modo assai marcato anche in Italia, sebbene all’estero sia già un trend piuttosto consolidato.
Ecco perché ci appare opportuno parlare delle fattorie didattiche e dei loro aspetti positivi, anche in considerazione del fatto che nell’ultimo decennio queste realtà si stanno progressivamente diffondendo nella penisola. D’altronde i ritmi frenetici e stressanti dei grandi centri urbani spingono sempre più persone a riscoprire la bellezza degli spazi verdi, per rigenerarsi, alleviare lo stress e per celebrare quella sorta di “ritorno alle origini”, di cui oggi non pochi sentono il bisogno.
Ma dunque che cos’è in concreto una fattoria didattica? Quali sono i suoi elementi caratterizzanti? E come aprirne una? Scopriamolo insieme in questa sintetica guida pratica.
Che cos’è una fattoria didattica?
Sul piano delle origini di queste realtà, ricordiamo che le prime fattorie didattiche - intese come progetto educativo - sono nate in Scandinavia agli inizi del XX secolo, e di seguito hanno fatto la loro comparsa anche in territorio britannico e nel resto del Nord Europa. In Italia le fattorie didattiche hanno iniziato ad arrivare negli anni Novanta del secolo scorso. Dette realtà - da singole unità dislocate al di fuori delle città - hanno da tempo cominciato a costituirsi in modo sempre più consapevole, articolato ed organizzato.
Le fattorie didattiche rappresentano parti integranti di aziende agricole o agriturismi. Esse mettono a disposizione del pubblico estesi spazi attrezzati, avendo conseguito le autorizzazioni necessarie al compimento delle attività proposte e avvalendosi delle prestazioni di personale qualificato e specificamente formato. I gestori e proprietari mettono a disposizione i propri spazi e le persone operative al loro interno, al fine di ospitare gruppi scolastici, famiglie e consumatori.
All’interno delle fattorie didattiche, gli operatori spiegano le caratteristiche delle fattoria, il funzionamento dell’azienda, le modalità di allevamento degli animali, le coltivazioni delle piante e non solo.
Di fatto questo luogo è indirizzato in particolare ai bambini, onde far comprendere loro i valori della natura e far conoscere l’ambiente rurale, l’origine dei prodotti e la vita di campagna. In altre parole, le attività delle fattorie didattiche consistono (anche) in servizi di pedagogia: vivendo a contatto con la natura, è possibile acquisire - fin da piccolissimi - consapevolezza su temi come il rispetto per gli animali, la biodiversità e l’ecosostenibilità.
Non vi sono particolari dubbi a riguardo: la fattoria didattica rappresenta un posto dove i partecipanti alle attività si divertono, imparano e fanno cose nuove e impraticabili negli ambienti urbani. Di fatto la fattoria didattica altro non è che un luogo di conoscenza reciproca, di scambio di esperienze tra agricoltori e bambini, famiglie, adulti. In estrema sintesi, questa realtà favorisce l’incontro tra chi produce e chi consuma, ed ha al centro il valore della natura e del rispetto degli equilibri del pianeta.
Fattoria didattica: quali sono le attività che si svolgono al suo interno?
Se ci chiediamo quali sono le concrete attività che si possono svolgere in una fattoria didattica, la risposta è che esse sono davvero molteplici, assai coinvolgenti e adatte a persone di tutte le età. Le attività iniziali attengono all’osservazione e alla spiegazione delle pratiche quotidiane della vita nel mezzo del verde. Pensiamo alla produzione del grano, al ciclo delle uova, alla cura degli animali, alla trasformazione del latte, e non solo. Si tratta delle informazioni essenziali, da acquisire per vivere appieno l’esperienza della fattoria agricola.
Dopo gli aspetti ’teorici’, che sono pur sempre alla base di qualsiasi attività pratica, i visitatori potranno mettersi alla prova - ad esempio - nella mungitura, nella coltivazione dei terreni, nella raccolta dei prodotti agricoli come il grano, nel dar da mangiare agli animali, nell’impastare la farina, nel fare il formaggio e nel compimento di tutte le altre attività tipicamente rurali.
In sintesi, colui che vive l’esperienza immersiva della fattoria didattica potrà compiere un percorso esplorativo mirato, che include momenti di istruzione, altri di sperimentazione e altri ancora di degustazione.
Non soltanto. Le fattorie didattiche più organizzate prevedono altresì attività di mero divertimento, ideate per rendere ancora più ricca l’esperienza dei visitatori. Pensiamo alle passeggiate a cavallo, alle escursioni in Mtb e ai parchi giochi attrezzati per intrattenere i visitatori più piccoli. Per dare luogo a un’attività vincente sul piano economico, i gestori faranno bene a combinare sapientemente didattica e divertimento.
Come aprire una fattoria didattica? I requisiti
Per rendere fattoria didattica un’azienda agricola, gli interessati debbono ottenere il rilascio della relativa qualifica o denominazione da parte delle amministrazioni regionali. Queste ultime rispettano e fanno valere parametri diversi a seconda del territorio di riferimento. Certamente tra i requisiti che non possono mancare, vi è la complessiva adeguatezza delle strutture, il rispetto delle norme di sicurezza, l’assenza di barriere architettoniche e - non meno importante - l’adozione di sistemi di produzione eco-compatibili. Si tratta dei requisiti stabiliti dalle cosiddette “carte di qualità”, valevoli a livello territoriale.
Inoltre, al fine di poter concretizzare le attività formative delle fattorie didattiche, i gestori e i proprietari delle fattorie dovranno diventare o assumere operatori qualificati. Pertanto, onde aprire una fattoria didattica conforme alle regole vigenti a livello regionale, gli operatori dovranno aver frequentato corsi abilitanti ad hoc. Ma non solo. La fattoria didattica potrà aprire al pubblico soltanto laddove sia altresì redatto un accurato programma didattico-educativo, da presentare e far approvare dalla Regione.
In particolare, detto programma deve prevedere momenti di formazione teorica, altri di natura pratica e laboratoriale e deve includere moduli in merito a temi clou come la corretta alimentazione, l’educazione alla salute, la protezione dell’ambiente e il rispetto del territorio.
Perché aprire una fattoria didattica?
Alla luce di quanto detto finora, appare piuttosto evidente perché aprire una fattoria didattica. Grazie ad essa, i gestori e i proprietari possono soddisfare il desiderio di non poche persone, che vorrebbero conoscere da vicino la vita di campagna, riscoprire il contatto diretto con la natura e apprezzare e comprendere il sistema produttivo nazionale.
In altre parole, le numerose fasi di formazione ed attività pratica in cui è articolata l’esperienza nella fattoria didattica, consentono di valorizzare l’intera filiera e favorire al contempo la spinta al riequilibrio dei rapporti tra uomo e natura.
Quella della fattoria didattica è dunque un’idea di business alternativa, ma potenzialmente redditizia se ben strutturata e organizzata. E soprattutto essa contribuisce ad una rinnovata consapevolezza sulle tematiche legate all’agricoltura, all’alimentazione sana e al rispetto di tutto ciò che ci circonda.
Conclusioni: le fattorie didattiche, il farm living e la nuova tendenza alla vita “green”
In questo articolo abbiamo visto che cosa sono le fattorie didattiche, quali vantaggi comportano e come è possibile aprirne una. Ciò che appare ormai come un dato di fatto è che oggi sempre più italiani, specialmente tra le giovani generazioni ma non solo, apprezzano il “farm living” - ossia la vita di fattoria.
Gli agrihood (fusione delle parole “agricoltura” e “quartiere”) sono ormai realtà assolutamente degne di nota: si tratta di comunità pianificate che integrano l’agricoltura in un quartiere residenziale. La finalità è quella di rendere più facile la produzione alimentare ed estendere gli spazi verdi, favorendo le attività ricreative e la riscoperta dei valori legati alla natura e al territorio.
Insomma, se citiamo i vantaggi della fattoria didattica, non possiamo altresì non menzionare i vantaggi dell’agrihood: grazie a questi luoghi, la comunità contribuisce alle attività di una grande fattoria rigenerativa e sceglie di coltivare il suolo senza sfruttarlo. Per questa via, l’agricoltura non può che dare origine a un cibo sano e senza additivi nocivi allo sviluppo.
Non vi sono particolari dubbi a riguardo, e anzi la tendenza pare ben delineata. Molti millennial ormai non sono interessati più alla vita in rumorosi quartieri di città, ma piuttosto amano la cucina sana, i prodotti di fattoria a tavola, e condurre loro stessi una vita a contatto con la natura.
Senza contare le ricerche svolte da rinomate università di tutto il mondo, le quali hanno dimostrato che la vita a stretto contatto con la natura ha un impatto assai positivo sul sistema immunitario, sulla psiche e sull’umore. Ben si comprendono dunque le grandi potenzialità delle fattorie didattiche e del “farm living”, inteso in tutte le sue possibili applicazioni pratiche.
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