Il Cremlino, senza troppi giri di parole, cerca di attenuare l’impatto delle sanzioni occidentali affidandosi a Pechino. Ecco in che modo.
La Cina? È ormai diventata un partner economico vitale per la Russia. Il Cremlino, senza troppi giri di parole, cerca di attenuare l’impatto delle sanzioni occidentali affidandosi a Pechino. Al momento, come confermato anche dal Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, i cinesi non stanno fornendo armi ai russi. Ciò nonostante, il Dragone è stato accusato di costruire la macchina da guerra di Mosca fornendo al proprio partner componenti critici.
“Questi strumenti vengono utilizzati per aiutare la Russia in quello che è uno straordinario sforzo per produrre più munizioni, carri armati, veicoli blindati e missili”, ha aggiunto Blinken, aggiungendo che circa il 70% delle macchine utensili e il 90% dei prodotti microelettronici importati dalla Federazione Russa provengono dalla Cina.
La reazione di Washington non è mancata. Gli Usa hanno preso di mira circa 20 aziende con sede in Cina e Hong Kong varando sanzioni economiche. Una di queste aziende è stata accusata di aver esportato componenti per droni, mentre le altre avrebbero aiutato Mosca a ottenere molteplici tecnologie colpite dalle sanzioni. Dal canto suo, il Dragone difende il suo commercio con Mosca affermando di non vendere armi letali e di “gestire con prudenza l’esportazione di prodotti a duplice uso in conformità con le leggi e i regolamenti”. [...]
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