L’erede con la successione riceve sia il patrimonio che l’eventuale debito del defunto. Anche eventuali cartelle esattoriali vanno pagate. Ma c’è un modo per evitarlo.
Perdere un congiunto non rappresenta solo un momento dolore ma anche un periodo in cui bisogna affrontare, con fatica, tutta la burocrazia che un decesso comporta. Gli eredi della persona che è venuta a mancare devono andare incontro anche all’apertura della successione. In presenza di debiti del defunto, però, la situazione si complica.
A tal proposito rispondiamo a un lettore di Money.it che ci scrive:
Buongiorno,
mio padre, vedovo, è venuto a mancare da poco. Io e i miei due fratelli ancora non abbiamo accettato l’eredità perché oltre ai beni il nostro genitore ci ha lasciato anche dei debiti a livello tributario. Ci è stato detto che accettando l’eredità saremo costretti anche a pagare i debiti in questione. Ma in questo modo non basterebbe il patrimonio che riceviamo e dovremmo rispondere anche con i nostri beni. Non so se esiste una scappatoia a questa situazione per poter pagare i debiti di nostro padre senza rimetterci.
Rinuncia all’eredità non sempre è la giusta soluzione
Per non ereditare i debiti di vostro padre l’unica soluzione è quella di rinunciare all’eredità. La revoca può essere un’opzione a patto che avvenga entro 10 anni dall’apertura della successione. Con la rinuncia, ovviamente, ci si estranea dai debiti ma anche dai beni della persona cara venuta a mancare.
Anche se è vero che eventuali creditori non potranno avere nulla a pretendere dagli eredi bisogna fare molta attenzione: quando si rinuncia all’eredità il diritto alla stessa si trasferisce su altri eredi (come ad esempio i nipoti, se ce ne sono). E in questo caso sarebbero i vostri figli a essere chiamati a ereditare sia il patrimonio che i debiti del nonno.
L’alternativa alla rinuncia, però, esiste ed è l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario. In questo modo l’erede non solo riesce a soddisfare i crediti ma non mette in pericolo il proprio patrimonio personale. Perché con questa accettazione si separa la responsabilità nei confronti dei creditori dal patrimonio dell’erede e ciò permette di saldare i debiti solo con quanto posseduto dalla persona venuta a mancare. Dopo l’accettazione con beneficio di inventario si dovrà procedere, entro 3 mesi (estendibili di ulteriori 3 dal Tribunale), alla redazione dell’inventario dei beni. A questo segue l’accettazione dell’eredità. Solo a questo punto, facendovi assistere da un notaio, potrete procedere a liquidare le pendenze di vostro padre senza mettere a rischio i beni personali che possedete.
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