Come fare per abbassare la rata del mutuo?

Luna Luciano - Alessandro Nuzzo

27 Aprile 2025 - 15:46

Come possiamo abbassare la rata del mutuo? Mentre la crisi economica persiste, scopriamo come alleggerire la pressione sulla casa.

Come fare per abbassare la rata del mutuo?

Nel 2025, dopo un lungo periodo di aumenti dei tassi di interesse, la situazione sui mutui sta finalmente mostrando segnali di miglioramento, anche se non senza incertezze.

Nel 2024, l’inflazione ha spinto la Banca Centrale Europea (BCE) a intervenire più volte, fissando il tasso di riferimento al 4,25%. Questo ha avuto un impatto diretto sui mutui, soprattutto quelli a tasso variabile, aumentando il costo delle rate mensili per molte famiglie.

Tuttavia, a partire dal primo trimestre del 2025, la BCE ha iniziato a ridurre il tasso di riferimento, portando a una leggera discesa dell’Euribor, il tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile. Attualmente, l’Euribor si attesta intorno al 3,25%, un calo significativo rispetto ai picchi dei tassi a fine 2023 e inizio 2024.

Sebbene questa discesa stia alleviando la pressione sulle rate dei mutui variabili, i costi restano ancora alti rispetto ai livelli precedenti. Per chi ha un mutuo a tasso fisso, la situazione è altrettanto dinamica, con una leggera risalita dei tassi, pur rimanendo inferiori ai livelli raggiunti nel 2024. Molti proprietari potrebbero considerare delle strategie per abbassare ulteriormente la rata del mutuo.

Difronte a un simile quadro è naturale che molti si domandino quale sia la strategia migliore per uscire indenni da questi aumenti e non arrivare a pagare ogni mese cifre fuori portata. La risposta non è univoca, in quanto bisogna valutare il singolo caso, ma esistono alcune strategie che vale la pena prendere in considerazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Mutuo, conviene davvero il passaggio da tasso variabile a tasso fisso?

Scegliere tra mutuo a tasso variabile e mutuo a tasso fisso è una decisione che dipende molto dalla situazione economica personale e dall’andamento del mercato. I tassi di interesse, infatti, continuano a essere influenzati dalla politica monetaria della BCE, che ha recentemente ridotto il tasso di riferimento. Questo ha comportato una discesa delle rate dei mutui, ma il futuro rimane incerto.

Al momento, i mutui a tasso fisso si aggirano intorno al 2,82%. Per un mutuo di 140.000 euro con durata di 20 anni, questo si traduce in una rata mensile di 764 euro. Rispetto ai mutui a tasso variabile, chi opta per il fisso potrebbe risparmiare circa 62 euro al mese. Questo vantaggio rende il tasso fisso una scelta interessante per chi preferisce una maggiore prevedibilità sulle proprie spese mensili.

D’altro canto, chi ha un mutuo a tasso variabile oggi si trova a pagare una rata di 826 euro per lo stesso importo e durata, con un tasso medio del 3,69%. Sebbene questo possa sembrare più alto, c’è una possibilità che i tassi possano scendere ulteriormente, portando a una riduzione della rata mensile di circa 20 euro nei prossimi mesi. Quindi, se da un lato il tasso variabile può risultare più alto in questo momento, potrebbe essere una scelta vantaggiosa per chi prevede che i tassi continuino a diminuire e vuole approfittare di rate inizialmente più basse.

La scelta tra tasso variabile e tasso fisso, però, dipende molto dalle preferenze individuali. Se l’obiettivo è quello di avere una maggiore sicurezza sui pagamenti futuri, il tasso fisso potrebbe essere la scelta giusta. Se invece si è disposti ad affrontare qualche incertezza, il tasso variabile potrebbe risultare più conveniente.

Mutuo tasso variabile: chiedere la rinegoziazione per abbassare le rate

La prima cosa da fare e provare è mettersi in contatto con il proprio istituto bancario per chiedere una rinegoziazione del mutuo. C’è da premettere però che si tratta di un tentativo che è molto difficile vada in porto perché la decisione spetta soltanto alla banca. Questa potrà decidere se concedere un passaggio al fisso, e le eventuali condizioni o ridiscutere la durata del mutuo per alleggerire la rata mensile.

A fare la differenza sarà anche il profilo del cliente: se si posseggono ottimi rapporti con la banca è probabile che questa sia più incentivata ad accontentarlo.

La surroga è l’opzione più agevole

La surroga, o portabilità del mutuo, è probabilmente la soluzione più agevole. Si tratta di una procedura introdotta nel nostro paese con la n. 40/2007, nota anche come Legge Bersani, che dà la possibilità di trasferire il mutuo ad un’altra banca che propone tassi più convenienti a costo zero.

Si tratta, quindi, di trasferire il mutuo in essere in una nuova banca, evitando in tal modo i costi legati all’accensione di un nuovo mutuo, come nel caso della sostituzione.

È una buona soluzione, in quanto non prevede costi aggiuntivi di alcun tipo, e consente anche il trasferimento dell’assicurazione sul mutuo e permette di modificare l’importo delle rate mensili.

L’unico svantaggio può essere rappresentato dal non poter chiedere una cifra maggiore rispetto al residuo del mutuo già in essere. Ma rimane sempre la possibilità di surrogare più volte un mutuo. Le banche chiedono in genere soltanto la prova di aver pagato almeno 6 rate per una prima surroga, 12 per quelle successive. In pratica ogni anno e mezzo un titolare di un mutuo può sentirsi libero di cercare in giro quello più conveniente.

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