Come funziona l’assicurazione vita? Conviene sottoscrivere?

Donato De Angelis

18 Febbraio 2025 - 10:39

Come funzionano le polizze sulla vita? Vediamo quali sono i vantaggi di sottoscrivere un’assicurazione sulla vita.

Come funziona l’assicurazione vita? Conviene sottoscrivere?

Assicurazione vita: come funziona? Conviene sottoscrivere? Quando si parla di assicurazioni, polizza vita e di gestione del proprio risparmio gli italiani sono spesso un po’ scettici, soprattutto il funzionamento dell’assicurazione sulla vita spesso difficile da comprendere.

La polizza vita costituisce uno strumento finanziario essenziale, particolarmente rilevante per le famiglie con un solo reddito. Il meccanismo della polizza vita è mirato alla protezione economica del nucleo familiare in caso di decesso o invalidità permanente dell’assicurato.

Anche gli aspetti fiscali legati all’assicurazione vita meritano particolare attenzione: i premi versati godono della detraibilità fiscale, mentre il capitale erogato non subisce alcuna tassazione, dei vantaggi rafforzano il valore della polizza come strumento di tutela patrimoniale.

In questa guida illustriamo gli elementi chiave per la selezione della polizza vita più indicata alle specifiche necessità del contraente.

Come funziona l’assicurazione vita?

Primo passo fondamentale è capire in che modo funziona una assicurazione sulla vita.

Chi sottoscrive una polizza contro il rischio morte, versa alla compagnia assicurativa prescelta una somma di denaro (il cosiddetto premio) che varia in base alla tipologia di polizza.

In cambio, l’impresa assicuratrice si impegna a liquidare un capitale predeterminato se il titolare della polizza passa a miglior vita durante il periodo di validità contrattuale.

Da questo punto di vista, è lo strumento ideale per chi vuole tutelarsi da un rischio e lasciare una tranquillità economica ai propri congiunti.

Questa è la tipologia di polizza vita più diffusa, ma esistono altre tipologie che compongono, nel loro insieme, la rosa di scelta per quanto riguarda l’assicurazione vita.

Elementi costitutivi della polizza vita

La struttura della polizza vita si articola su quattro soggetti fondamentali:

  • il contraente: è il responsabile della stipula e del versamento premi;
  • l’assicurato: è il soggetto sul quale ricade la copertura;
  • il beneficiario: è il destinatario del capitale;
  • la compagnia assicurativa: è il fornitore della copertura.

La designazione del beneficiario è generalmente assai flessibile: può avvenire alla stipula o successivamente mediante dichiarazione scritta o disposizione testamentaria.

Le somme erogate mantengono carattere di impignorabilità e insequestrabilità.

Tipologia di assicurazione vita

Esistono diverse formule tra cui poter scegliere prima di sottoscrivere un’assicurazione vita. Tra queste spiccano tre diverse tipologie, più comunemente stipulate, ovvero:

  1. assicurazione vita caso morte;
  2. assicura vita caso vita;
  3. assicurazione vita mista.

1) Assicurazione vita caso morte

Tra le più note nel settore e tra i risparmiatori, l’assicurazione che copre il caso di morte, di fatto, è quella più stipulata e prevede l’erogazione del capitale alla morte del contraente della polizza a favore dei beneficiari inseriti nel contratto con la compagnia assicurativa.

Tra gli scenari possibili individuiamo due casi:

  • assicurazione vita caso morte in cui la morte del contraente avviene quando la polizza risulta essere ancora aperta e attiva;
  • assicurazione vita caso morte in cui, il carattere di temporaneità del contratto specifico, il capitale viene erogato ai beneficiari anche se la polizza non è in corso a fronte di un periodo di versamenti di premi assicurativi a favore della polizza vita contratta.

2) Assicurazione vita caso vita

Tramite questa tipologia di polizza ci si copre dal “rischio vita”, ovvero dalla possibilità di incorrere in grandi spese per cure sanitarie o altro. I premi versati, con i dovuti interessi, vengono consegnati in modalità di rendita, o immediata o a partire da una data opportunamente segnalata nel contratto.

Tale tipologia assomiglia sotto molti punti di vista ad un fondo pensione, che raggiunta l’età pensionabile eroga il capitale e gli interessi sotto forma di rendita vitalizia.

3) Assicurazione vita mista

Come promette il nome, si tratta di un’assicurazione vita a metà tra caso morte e caso vita poiché è prevista una copertura assicurativa sia nel caso di decesso del contraente sia a partire da una data specifica con il contraente di fatto ancora in vita. Il tutto, sempre, a favore del beneficiario - o beneficiari - segnalati all’interno del contratto stipulato.

Prima di acquistare queste polizze, tuttavia, è bene prestare molta attenzione alle clausole dei contratti, perché ne esistono di numerose che esonerano le compagnie dalla liquidazione degli indennizzi.

Le clausole sull’assicurazione vita

Di solito, l’acquisto di prodotti contro il rischio morte è negato agli anziani, cioè a chi ha più di 65 o 70 anni, l’età è invece più alta per Postafuturo Certo, che può essere stipulata fino a 85 anni.

In ogni caso è opportuno consultare attentamente le note informative, perché la compagnia può rifiutarsi di erogare i risarcimenti – ad esempio – se il decesso dell’assicurato avviene in particolari circostanze, ad esempio per suicidio o per infortunio nella pratica di sport estremi. Si devono quindi analizzare con attenzione tutte le tipologie di morte che sono risarcite dalla polizza.

Di fatto, sono normalmente escluse dall’indennizzo le morti causate da gare automobilistiche, competizioni di sci o snowboard acrobatico, bungee jumping o scalate in alta montagna.

Inoltre, i risarcimenti generalmente non spettano agli eredi di chi perde la vita durante lo svolgimento di attività professionali a rischio, come chi è in servizio nei Vigili del fuoco o nella Protezione civile.

Infine, le compagnie possono considerarsi esonerate dalla liquidazione del premio anche se il decesso avviene per comportamenti negligenti, come la guida di un veicolo senza patente, o se l’incidente avviene a bordo di un aereo il cui pilota è privo di adeguati permessi e autorizzazioni.

Come sottoscrivere un’assicurazione sulla vita?

La stipula della polizza vita segue un protocollo definito che assicura piena trasparenza tra le parti. La procedura risulta esperibile sia mediante intermediario assicurativo sia attraverso canali digitali.

L’attivazione della polizza richiede:

  • carta d’identità valida e codice fiscale;
  • coordinate bancarie per l’addebito dei premi;
  • attestazione reddituale;
  • modulo privacy sottoscritto.

Sul fronte del profilo sanitario, il questionario medico costituisce un elemento essenziale nella valutazione assicurativa. Tale documento registra lo stato di salute, patologie esistenti o pregresse, precedenti chirurgici. Le compagnie possono prescrivere accertamenti medici supplementari secondo l’età e il capitale assicurato.

Come anticipato, la nomina dei beneficiari risulta effettuabile alla stipula o in fase successiva tramite comunicazione formale. L’indicazione può riguardare persone fisiche o giuridiche, con specificazione di dati anagrafici e fiscali. Il contraente conserva facoltà di modifica, salvo rinuncia scritta.

L’efficacia della polizza si attiva dalle ore 24 del giorno di stipula, previo versamento del premio iniziale. Per sottoscrizioni online, segue verifica dati e certificazione anamnestica da parte dell’operatore. Il contratto prevede diritto di recesso entro 30 giorni, con restituzione del premio.

Quanto costa l’assicurazione vita?

Le tariffe delle polizze contro il rischio morte sono molto variabili e dipendono da diversi fattori, in primis dall’età dell’assicurato, ma anche dal suo stile di vita e dalle sue condizioni fisiche.

Un fumatore, ad esempio, può dover sborsare fino al 20 o 30 per cento in più rispetto a un suo coetaneo che non ha mai toccato una sigaretta in vita sua.

Altro elemento che influisce sui costi della polizza è la durata del contratto: più lunga è la scadenza, maggiore è la tariffa dovuta.

Tra i soggetti esclusi da un’assicurazione di questo tipo troviamo non solo gli anziani, ma anche i malati affetti da patologie incurabili e i tossicodipendenti. Non bisogna mai rilasciare dati falsi sul proprio status di salute perché, in caso di decesso, la compagnia si riserverà di effettuare le sue indagini e potrà comunque rifiutarsi di liquidare l’indennizzo (o ridurne la portata).

Il premio assicurativo presenta due componenti principali: il costo della copertura e gli oneri gestionali. Gli elementi che determinano l’importo includono:

  • età e quadro clinico dell’assicurato;
  • attività professionale (categorie ad alto rischio come vigili del fuoco richiedono premi superiori);
  • anamnesi familiare per patologie ereditarie;
  • abitudini personali e attività sportive rischiose;
  • ammontare del capitale assicurato;
  • periodo contrattuale.

Il premio annuale medio si attesta tra 200 e 500 euro, con possibili variazioni secondo le specifiche contrattuali.

L’analisi delle penali di riscatto evidenzia percentuali decrescenti: 3% primo anno, 2% secondo anno, 1% terzo anno, nessuna penale dal quarto anno.

L’età avanzata o professioni rischiose comportano aumenti proporzionali del premio. Gli oneri gestionali, denominati «caricamenti», oscillano tra 20 e 30 euro annui su premi di 1.000 euro.

Le modalità di versamento prevedono diverse opzioni: premio unico anticipato, rate periodiche mensili, semestrali o annuali, oppure formula mista con premio iniziale e versamenti integrativi.

Assicurazione vita scaduta senza decesso

Non sempre con lo scadere della polizza avviene anche il decesso del sottoscrivente; molti si chiedono cosa succeda in questi casi. La paura di molte persone è che si perdano i soldi versati e che quindi si sia stipulata inutilmente la polizza.

Ma non è così: allo scadere della polizza verranno restituiti al sottoscrivente i premi versati, al netto delle spese di gestione. Spetterà alla persona che ha sottoscritto la polizza anche l’eventuale rivalutazione e quindi riceverà una somma maggiorata rispetto a ciò che si è versato.

Conviene sottoscrivere un’assicurazione sulla vita?

Sottoscrivere un’assicurazione sulla vita può essere una scelta consigliabile, ma tutto dipende dalle proprie esigenze personali e familiari.

Se hai persone a carico (come figli, coniuge o altri familiari), un’assicurazione sulla vita può garantire che abbiano una protezione finanziaria in caso di morte improvvisa. E se hai un mutuo o altri debiti da saldare, la polizza vita può essere assai utile per a coprire gli importi dovuti, evitando così che i propri familiari vadano incontro a eventuali difficoltà economiche.

Alcune polizze assicurative sulla vita, poi, offrono anche un valore di riscatto, utile come forma di risparmio o investimento a lungo termine. In questo caso, potresti considerare una polizza vita come parte della tua strategia di risparmio o pensionamento.

Ma le polizze sulla vita possono essere costose. Per questo motivo è importante valutare se il beneficio giustifica il costo. Le polizze più economiche tendono a offrire una copertura di base, mentre quelle più complete e con un valore di riscatto tendono ad avere premi più alti.

Un punto a favore non scontato offerto da alcune polizze assicurative è la flessibilità, poiché permettono di adattare capitale e beneficiari al variare delle proprie esigenze nel tempo. Ma attenzione: alcuni contratti possono essere particolarmente rigidi e potrebbe essere difficile modificarli una volta sottoscritti.

Se non si hanno familiari a carico o debiti, potrebbe non essere strettamente necessario stipulare un’assicurazione sulla vita, anche se potrebbe comunque risultare uno strumento utile in una pianificazione finanziaria a lungo termine.

Si consiglia di avvalersi di un consulente finanziario per valutare quale sia la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

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