Ci sono metodi, del tutto legali, che permettono di risparmiare sulle tasse. Uno consente un risparmio annuo di 2.200 euro andando a produrre anche enormi benefici sul proprio futuro.
Come pagare fino a 2.200 euro di tasse in meno ogni anno? Tutti i contribuenti, in un modo o nell’altro, cercano di abbattere ogni anno le tasse da versare grazie alle agevolazioni fiscali spettanti. Soprattutto in un periodo storico in cui la pressione fiscale che grava sui lavoratori è talmente alta da richiedere l’intervento di leggi apposite (taglio al cuneo fiscale, trattamento integrativo, taglio delle aliquote Irpef) trovare anche altri mezzi che permettano di alleviare il peso delle imposte potrebbe essere molto importante.
Quando si presenta la dichiarazione dei redditi annuale il contribuente può contare su due differenti benefici fiscali: le deduzioni e le detrazioni fiscali per le spese sostenute nell’anno di imposta che agiscono sul reddito complessivo e sull’imposta lorda abbassando il peso della tassazione.
Le detrazioni fiscali, che agiscono sull’imposta lorda abbassandola, sono ampiamente utilizzate e conosciute da quasi tutti i contribuenti, ma le deduzioni fiscali, nella maggior parte dei casi, rimangono un mistero sia sul meccanismo di funzionamento che sulle spese cui si applicano. Le deduzioni vanno a ridurre il reddito imponibile sul quale l’imposta viene calcolata (e dando luogo, di fatto a un importo minore da versare e a volte anche evitando che si ricada nello scaglione di reddito successivo).
Pagare meno tasse grazie alla pensione è una delle soluzioni a cui non si pensa quando si cerca un modo per ridurre le imposte. Solitamente quando si medita sulla pensione si guarda molto lontano nel tempo e si valuta come una cosa destinata alla vecchiaia, magari ancora troppo lontana per essere interessante. Non si valuta, invece, che proprio grazie alla pensione futura, si possono pagare meno tasse nel presente spendendo soldi per abbattere il reddito imponibile.
La pensione integrativa, infatti, non deve essere considerata solo come il reddito futuro di cui si godrà al momento in cui si deciderà di smettere di lavorare. Costruire quel reddito mentre si lavora offre dei vantaggi di cui molto spesso non si tiene conto, almeno dal punto di vista fiscale. Ma come?
Scegliere una forma di risparmio o di investimento attraverso un fondo pensione offre la possibilità di uno sgravio fiscale e questo rappresenterebbe un obiettivo per il presente, mentre la pensione integrativa quello per il futuro. Cerchiamo di capire perché la pensione futura oggi potrebbe essere una fonte di investimento e di risparmio sulle tasse.
Piano di accumulo o fondo pensione?
I premi che si versano annualmente su un fondo pensione sono interamente deducibili dal reddito imponibile. Lo stesso non si può dire, ad esempio, di un piano di accumulo che non prevede sgravio fiscale.
Però la scelta in tal senso va ponderata molto bene perché:
- i soldi versati in un fondo pensione si avranno, poi, a disposizione solo quando si raggiunge l’età pensionabile;
- quanto versato in un piano di accumulo può essere riscattato parzialmente anche durante il piano e si può scegliere la durata dello stesso.
Proprio in tal senso, prima di fare una scelta è bene comprendere quali sono le proprie esigenze e se si potrebbe aver bisogno di liquidità per far fronte a una spesa imprevista oppure no.
Nei piccoli investimenti son sempre previste tasse
Se si decide di fare un piccolo investimento senza rischiare il capitale e senza esborsi iniziali esorbitanti, le forme più scelte sono i titoli di stato e i piani individuali di accumulo. In entrambi i casi non sono previsti sgravi fiscali, ma sono previste tassazioni. Per i titoli di stato i rendimenti sono tassati al 12.5% per i piani di accumulo la tassazione è agevolata al momento del riscatto.
C’è chi sceglie di investire in polizze vita, in questo caso il premio per il rischio morte è detraibile dalla dichiarazione dei redditi, ma la forma di investimento migliore resta il fondo pensione.
Fondo pensione totalmente deducibile
Gli investimenti più convenienti per chi vuole risparmiare sulle tasse sono senza alcuna ombra di dubbio i fondi pensione. I premi versati nell’anno di imposta sono totalmente deducibili entro i 5.164,57 euro l’anno.
Questo significa che se si paga questa cifra o una cifra inferiore si avrà un abbattimento del reddito imponibile pari a quanto versato nel fondo pensione.
Facciamo un esempio pratico del risparmio sulle tasse che si avrebbe prendendo ad esempio un lavoratore con reddito lordo annuo di 35.000 euro (senza considerare detrazioni spettanti) calcolando solo l’Irpef dovuta con e senza versamenti in fondo pensione.
Il lavoratore sui redditi prodotti pagherebbe:
- il 23% sui primi 28.000 euro, ovvero 6.440 euro;
- il 35% sui restanti 7.000 euro, ovvero 2.450 euro.
Sui 35.000 euro lordi sarebbe dovuta una tassazione pari a 8.890 euro.
Versando 5.000 euro in un fondo pensione il reddito imponibile passerebbe da 35.000 a 30.000 euro e la tassazione varierebbe in questo modo:
- il 23% sui primi 28.000 euro, ovvero 6.440 euro;
- il 35% sui restanti 2.000 euro, ovvero 700 euro.
La tassazione totale sarebbe pari a 7.140 con un risparmio sull’Irpef di 1.750 euro. E questo abbattimento del reddito, ovviamente, avrebbe effetto anche sulle detrazioni spettanti (le detrazioni salgono al diminuire del reddito) aumentando, di fatto, il risparmio sulle tasse.
Anche stando così le cose, dei 5.000 euro versati nel fondo pensione si recupererebbero 1.750 euro dalla minori tasse pagate e i contributi versati nel fondo pensione costerebbero, di fatto, solo 3.250 euro.
Come risparmiare fino a 2.200 euro sulle tasse
Ogni anno è consentita la deduzione dal reddito imponibile di 5.164,57 euro ci quanto versati a titolo di contributi per la pensione integrativa. Qual è il massimo vantaggio fiscale che si può ottenere da questo esborso?
Per comprendere il massimo guadagno dal punto di vista fiscale il metodo è quello di applicare l’aliquota di riferimento all’importo totale dei contributi versati nell’anno.
Per chi ha un reddito complessivo superiore ai 50.000 euro, quindi, il risparmio massimo ottenibile è il 43% di 5.164,57 euro, ovvero 2.221 euro di deduzione.
Dimostriamo come ciò è possibile:
- per chi ha un reddito fino a 28.000 euro, infatti, il risparmio massimo, versando 5.164,57 euro in un fondo pensione è di 1.188 euro;
- per chi ha redditi tra 28.0000 e 50.000 euro il risparmio totale è di 1.807 euro;
- il guadagno massimo lo ottiene chi ricade nell’ultimo scaglione di reddito, quello oltre i 50.000 euro con il quale si ottiene un’imposta minore versata pari a 2.221 euro l’anno.
Facciamo un esempio su un lavoratore che versa 5.164,57 euro nel fondo pensione avendo un reddito di 56.000 euro. In questo caso l’Irpef dovuta è pari a:
- il 23% di 28.000 euro, ovvero 6.440 euro;
- il 35% di 22.000 euro ovvero 7.700;
- il 43% di 6.000 euro, ovvero 2.580 euro.
L’Irpef totale dovuta su 56.000 euro è pari a 16.720.
Se dal reddito imponibile, però, si sottraggono i 5.164,57 euro versati nel fondo pensione si arriva a dover pagare l’Irpef su 50.835,43 euro e l’imposta dovuta sarà pari a:
- il 23% di 28.000 euro, ovvero 6.440 euro;
- il 35% di 22.000 euro ovvero 7.700;
- il 43% di 835,43 euro, ovvero 359 euro.
In questo secondo caso l’Irpef totale dovuta è pari a 14.499 con un risparmio sull’imposta totale pari a 2.221 euro.
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