Usare ChatGPT senza il bisogno di una VPN e senza registrazione è ancora possibile, ecco una semplice guida per scoprire come fare.
Dopo il blocco imposto dal Garante della Privacy, molte persone si staranno chiedendo se e come sia possibile usare ChatGPT senza VPN e magari senza registrazione.
La risposta è sì.
Da quando OpenAI ha limitato l’utilizzo in Italia del suo software basato sull’intelligenza artificiale generativa, sono già spuntate alcune soluzioni per aggirare l’ostacolo.
A far parlare di sé attualmente sono principalmente due software: il primo è PizzaGPT, un chatbot creato da un ragazzo italiano che è basato sulla stessa intelligenza artificiale di OpenAI, ma con una grafica molto più grezza.
Il secondo invece è Poe, un software che contiene al suo interno diversi chatbot. Vediamo come funzionano queste due soluzioni per utilizzare ChatGPT senza VPN e senza registrazione.
Usare ChatGPT senza VPN e senza registrazione: ecco come fare
Se volete usare ChatGPT senza VPN e senza registrazione, sarete felici di sapere che PizzaGPT e Poe lo permettono. Vediamo come funzionano.
Partiamo da PizzaGPT: il software è molto basilare ma funziona. È dotato di GPT-3.5, la stessa intelligenza artificiale utilizzata per la versione gratuita del chatbot di OpenAI. Accedervi è molto semplice, basta andare sul sito del software, inserire un prompt, premere invio e attendere l’output.
Secondo il suo fondatore, PizzaGPT è ancora pieno di bug, ma non è da escludere che possa essere migliorato in futuro, specialmente se ChatGPT non dovesse tornare ad essere disponibile in italia.
Poe: come funziona il software che permette di usare ChatGPT dopo il blocco
Una seconda possibilità è Poe (Platform for Open Exploration), un software sviluppato da Quora che contiene al suo interno diversi chatbot, in ordine:
- Sage,
- ChatGPT Plus (dotato di GPT-4),
- Claude+,
- Claude-Instant,
- ChatGPT,
- Dragonfly.
Tra questi, quelli più sofisticati sono ChatGPT Plus e Claude +, il primo permette ad ogni utente di inserire un solo prompt al giorno, mentre il secondo ne concede al massimo di tre.
Il software è gratuito, tuttavia se si vuole sfruttarne a pieno il potenziale e quindi inserire un numero infinito di prompt è necessario pagare una somma: 20 dollari al mese oppure 200 dollari all’anno.
Anche in questo caso non è necessaria una registrazione formale, ma per accedere al software Poe richiede di inserire un indirizzo e-mail e confermare quest’ultimo attraverso l’inserimento di un codice che si riceve nella casella di posta elettronica.
Non sarà necessario inserire nessuna password (cosa che invece avveniva con ChatGPT), ma è altamente probabile che Quora, l’azienda che ha creato il software, conservi la vostra e-mail.
Teoricamente, l’inserimento della propria e-mail non si concretizza in un vero e proprio account e quindi in una registrazione; ma se non volete proprio inserire delle informazioni che possano vi riguardano allora questo software non fa per voi.
Ad ogni modo, se decidete di utilizzare questo software adesso che ChatGPT non è più disponibile in Italia, probabilmente vi troverete bene: anche nella versione gratuita è possibile usufruire della versione gratis del chatbot di OpenAI, in più per ricerche più complesse una volta al giorno è possibile sfruttare le capacità della versione Plus. Le risposte ai prompt sono veloci e non sembrano esserci bug evidenti.
Oltre alle intelligenze artificiali di OpenAI inoltre, è possibile usare le altre disponibili ed eventualmente confrontare le risposte. Insomma, date queste premesse sembra quasi che Poe possa essere addirittura migliore della versione gratuita di ChatGPT.
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