Compensazioni fiscali mediante minibot per velocizzare i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione. Dopo l’approvazione della mozione di FI alla Camera, torna l’ipotesi di una moneta parallela, nonostante le smentite del MEF.
Compensazioni fiscali anche mediante i minibot al fine di velocizzare i pagamenti alle imprese da parte della Pubblica Amministrazione.
L’ipotesi dell’introduzione di una vera e propria moneta parallela torna alla ribalta dopo l’approvazione da parte della Camera della mozione presentata dal Deputato Simone Baldelli di Forza Italia.
Sebbene il MEF smentisca categoricamente, affermando che non c’è alcuna necessità di intervenire per velocizzare i pagamenti della PA verso le imprese, il tema è tornato alla ribalta.
La mozione presentata a luglio dello scorso anno e approvata all’unanimità il 28 maggio 2019 prevede nello specifico che al fine di ridurre i tempi di pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese venga estesa anche a strumenti come titoli di Stato di piccolo taglio la possibilità di compensazione tra crediti e debiti.
Una vera e propria moneta alternativa all’euro, con i titoli di stato di piccolo taglio che potrebbero essere utilizzati dalle imprese per il pagamento delle tasse o addirittura ceduti a terzi.
Compensazioni fiscali, minibot per velocizzare i pagamenti alle imprese
La volontà di introdurre i minibot come strumento per velocizzare i tempi di pagamento dello Stato alle imprese non è nuovo e, anzi, è uno dei punti del Contratto di Governo tra Lega e M5S.
A portare il tema nuovamente alla ribalta è stata la mozione 1/00013 approvata all’unanimità alla Camera il 28 maggio 2019 che impegna il Governo ad intervenire sul tema spinoso dei ritardi nei pagamenti dello Stato verso le imprese creditrici.
Il contenuto della mozione è molto simile a quanto previsto all’interno del contratto siglato tra Lega e M5S e, tra i diversi punti, prevede che il Governo si impegni a portare avanti misure volte ad ampliare la:
“fattispecie ammesse alla compensazione tra crediti e debiti della pubblica amministrazione, oltre che la cartolarizzazione dei crediti fiscali, anche attraverso strumenti quali titoli di Stato di piccolo taglio, implementando l’applicazione di tutte le misure adottate nella legge di bilancio per il 2019, relative anche alle anticipazioni di tesoreria, per garantire il rispetto dei tempi di pagamento dei debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni ed uscire, così, dalla procedura di infrazione che la Commissione europea ha avviato contro l’Italia sull’attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento.”
Cosa significa nel concreto? In pratica, qualora il Governo dovesse far suo quanto previsto dalla mozione, lo Stato pagherebbe i crediti vantati dalle imprese mediante l’emissione di minibot, i quali potrebbero essere utilizzati non solo in compensazione per pagare i debiti tributari (leggasi tasse) ma anche ceduti a terzi, come le imprese fornitrici.
Minibot per colmare i ritardi nei pagamenti della PA: il MEF smentisce
Sebbene si tratti esclusivamente di una mozione, il MEF ha voluto prontamente smentire ogni ipotesi di introduzione di misure di finanziamento alternative.
Con il comunicato stampa pubblicato il 31 maggio 2019 viene infatti precisato che
“non vi è alcuna necessità né sono allo studio misure di finanziamento di alcun tipo, tanto meno emissioni di titoli di Stato di piccolo taglio, per far fronte a presunti ritardi dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni italiane.”
Il Ministero dell’Economia non solo respinge l’ipotesi di emissione della moneta parallela cara alla Lega, ma anche le accuse di endemico ritardo dello Stato nel pagare i propri fornitori:
“I tempi di pagamento della PA sono in costante miglioramento. Nel 2018 sono state pagate circa 20 milioni di fatture con in media 1 giorno di anticipo rispetto ai tempi di legge.”
Una dichiarazione difficile da digerire, soprattutto per le tante imprese in crisi e costrette a chiedere prestiti alle banche proprio a causa dei tempi biblici di pagamento da parte delle pubbliche amministrazioni.
Certo è che l’avvio del progetto minibot difficilmente andrà in porto, visto il rischio di violazione dei trattati UE, nonché il prevedibile parere negativo della BCE.
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