Quali sono le agevolazioni in vigore nel 2025 per comprare casa? Ecco la guida con le agevolazioni per chi vuole investire nell’immobiliare con i bonus e vantaggi fiscali per l’acquisto della casa.
Comprare casa nel 2025 è conveniente? Quali sono le agevolazioni e i bonus che i cittadini possono utilizzare per l’acquisto? Come fare per approfittare degli aiuti in vigore e quindi risparmiare?
Acquistare casa in Italia è ancora oggi uno degli investimenti a cui aspirano le famiglie. Dopo anni in cui il mercato è stato fermo, con la discesa dei tassi di interesse determinata dalla riduzione del costo del denaro della BCE, qualcosa inizia nuovamente a muoversi. Le famiglie sono interessate soprattutto agli immobili ristrutturati o di nuova costruzione in linea con gli obiettivi della direttiva Case Green. Ma quali sono le misure che semplificano l’acquisto della prima casa e consentono di risparmiare sulle imposte generalmente applicate agli acquisti immobiliari.
Di seguito, una panoramica delle agevolazioni fiscali dedicate a chi compra casa nel 2025 e vuole risparmiare.
Comprare casa nel 2025: a cosa fare attenzione prima dell’acquisto
L’acquisto di casa è agevolato soprattutto, o meglio solo, nel caso in cui si tratti di prima casa o immobile da adibire ad abitazione principale. Non vi sono particolari strumenti agevolativi per chi compra al fine di effettuare un investimento, ad esempio al fine di concedere l’immobile in affitto.
Occorre però prestare attenzione per evitare di fare acquisti non ben ponderati. Prima di comprare casa è bene ottenere quante più informazioni possibili sull’immobile e, soprattutto, accertarsi di effettuare l’acquisto dal legittimo proprietario.
Prima di comprare casa quindi è buona prassi:
- fare una verifica sui dati catastali, anche se i controlli vengono effettuati dal notaio che redige l’atto di compravendita. L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione sul proprio sito alcuni strumenti pratici per conoscere la situazione del bene che si intende acquistare (o vendere), per ottenere alcune informazioni e notizie sull’immobile;
- effettuare un’ispezione ipotecaria, grazie alla quale si possono controllare le trascrizioni, le iscrizioni e le annotazioni presenti nei registri immobiliari e, quindi, individuare il proprietario dell’immobile e se, sullo stesso, ci sono ipoteche o pendenze, anche giudiziarie.
Inoltre, è importante sapere cosa accade se si decide di stipulare un contratto preliminare (il cosiddetto compromesso).
Perché si stipula il contratto preliminare? Il contratto preliminare è un accordo tra venditore e compratore che si impegnano reciprocamente a stipulare un successivo e definitivo contratto di compravendita. Il trasferimento del diritto di proprietà sull’immobile si avrà solo con la firma del contratto di compravendita definitivo e non con quello preliminare.
Quando si stipula un contratto preliminare? Di solito viene fatto quando non è possibile la vendita immediata, perché l’acquirente è in cerca di un mutuo oppure il venditore è in attesa che gli venga consegnata una nuova casa. Il contratto preliminare deve essere redatto in forma scritta (scrittura privata, scrittura privata autenticata o atto pubblico).
Quali tasse si pagano con l’acquisto di una casa?
Le tasse (o meglio, le imposte) da pagare quando si compra casa dipendono da diversi fattori, per esempio se il venditore è un cittadino o un’impresa, o se si tratta della prima casa, o ancora l’età di chi acquista.
Cosa c’è da pagare se a vendere è un’impresa
Se il venditore è un’impresa, la regola generale è che la cessione è esente da IVA. In questo caso, quindi, l’acquirente dovrà pagare:
- l’imposta di registro in misura proporzionale del 9%;
- l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro;
- l’imposta catastale fissa di 50 euro.
Nel caso di acquisto di prima casa si può usufruire di imposizione fiscale agevolata, si parla in questo caso anche di bonus prima casa, infatti l’acquirente pagherà:
- imposta di registro al 2%;
- imposta ipotecaria 50 euro;
- imposta catastale 50 euro.
Ci sono dei casi però in cui l’IVA invece si applica:
- alle cessioni effettuate dalle imprese costruttrici o di ripristino dei fabbricati entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione o dell’intervento oppure anche dopo i 5 anni, se il venditore sceglie di assoggettare l’operazione a Iva (la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare)
- alle cessioni di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali, per le quali il venditore sceglie di sottoporre l’operazione a Iva (anche in questo caso, la scelta va espressa nell’atto di vendita o nel contratto preliminare).
In questi casi, l’acquirente dovrà pagare:
Iva al 4% se trattasi di prima casa;
Iva al 10% nel caso in cui non si tratti di prima casa;
Iva al 22% per abitazioni accatastate nelle categorie A/1, A/8 o A/9.
Tasse da pagare se si compra casa da un privato
Se il venditore è un privato, l’acquirente dovrà pagare:
- l’imposta di registro proporzionale del 9% ( anche in questo caso 2% per acquisto di prima casa);
- l’imposta ipotecaria fissa di 50 euro
- l’imposta catastale fissa di 50 euro.
Sia quando si compra da un’impresa in esenzione dall’Iva sia quando si compra da un privato, l’imposta di registro proporzionale non può comunque essere di importo inferiore a 1.000 euro. Si ricorda che per l’acquisto da impresa o da privato, le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono versate dal notaio al momento della registrazione dell’atto.
Cos’è il sistema “prezzo-valore”
Per le cessioni di immobili a uso abitativo (e relative pertinenze), in presenza di determinate condizioni e di specifici requisiti soggettivi e oggettivi, la legge prevede un particolare meccanismo per determinare la base imponibile delle imposte di registro, ipotecaria e catastale: il sistema del “prezzo-valore”.
In base a questa regola:
- la tassazione dell’atto avviene sul valore calcolato in base alla rendita catastale dell’immobile e non sul corrispettivo effettivamente pagato;
- viene limitato il potere di accertamento di valore dell’Agenzia delle Entrate;
- spetta per legge una riduzione degli onorari notarili.
Questa regola si può usare, oltre che in tutte le compravendite in cui entrambe le parti sono “privati”, anche nelle cessioni fatte a persone fisiche da parte di venditori non soggetti IVA (associazioni, fondazioni e simili) e in quelle fatte, sempre a persone fisiche, da società o imprese in regime di esenzione IVA.
Agevolazione prima casa per i giovani under 36
La legge di bilancio 2025 in discussione in Parlamento prevede una proroga delle misure previste per l’acquisto della prima casa.
Le agevolazioni nel 2025 sono in favore di:
- giovani coppie;
- under 36 con Isee inferiore a 40.000 euro;
- famiglie numerose.
- conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari comunque denominati.
Deve però essere ricordato che le misure già previste per il 2024 differiscono molto rispetto alle antecedenti, insomma comprare casa nel 2025 sarà conveniente come nel 2024, ma non certo come nel 2023.
Con il bonus prima casa under 36 fino al 31 dicembre 2023 si potevano ottenere i benefici che seguono:
- per le compravendite non soggette a IVA, esenzione dal pagamento dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale;
- per gli acquisti soggetti a Iva, oltre all’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, riconoscimento di un credito d’imposta di ammontare pari all’Iva corrisposta al venditore;
- esenzione dall’imposta sostitutiva per i finanziamenti erogati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di immobili a uso abitativo.
Non è stata invece confermata per il 2024 l’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale. Viene meno anche il credito di imposta Iva e l’esenzione dall’imposta sostitutiva. Nel 2025 la situazione purtroppo non cambia.
Di conseguenza sono state confermate solo le agevolazioni inerenti la garanzia per il mutuo. La garanzia con il fondo Consap copre fino all’80% del mutuo stipulato per l’acquisto della prima casa.
Con un emendamento presentato alla Legge di Bilancio 2025 si prevede la riduzione della garanzia al 50%. Inoltre potranno avere accesso al Fondo solo under 36, famiglie monogenitoriali e soggetti conduttori di alloggi di proprietà degli istituti autonomi per le case popolari. La norma non ha ancora avuto l’approvazione definitiva.
Mutuo agevolato per le famiglie numerose
Anche nel 2025 viene riconosciuta la possibilità di ottenere il mutuo a tasso agevolato.
La misura prevede l’accesso al Fondo di garanzia per la prima casa alle famiglie numerose. L’agevolazione consiste in una garanzia a copertura fino al 90% del valore del mutuo. Possono accedere all’agevolazione i nuclei con:
- Isee fino a 40.000 euro e tre figli di età inferiore a 21 anni;
- Isee fino a 45.000 euro per nuclei con 4 figli di età inferiore a 21 anni;
- Isee fino a 50.000 euro per nuclei con 5 o più figli di età inferiore a 21 anni.
Tali misure con la legge di Bilancio 2025 sono estese al 2026 e 2027.
L’ammontare del finanziamento coperto dallo Stato non può superare i 250.000 euro.
Per tutti, indipendentemente dall’età e dal numero figli, vi è la possibilità di portare in detrazione gli interessi pagati sul mutuo per l’acquisto della prima casa. La detrazione è del 19% su un importo massimo di 4.000 euro.
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