Quando in corso di anno si hanno più datori di lavoro e, quindi, più CU, si rischia di avere un 730 a debito. Vediamo come evitarlo.
Uno dei crucci che hanno coloro che cambiano lavoro in corso d’anno o che svolgono più di un lavoro è quello di ritrovarsi a fine anno con più di una Certificazione Unica e con il rischio di avere debiti nel conguaglio del 730. Una situazione spiacevole, ma che si può certamente evitare con una piccola accortezza.
Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci chiede:
Da inizio 2023 ho cambiato lavoro e penso che entro la fine dell’anno lo cambierò nuovamente. Questo mi fa supporre che con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno avrò almeno 3 Certificazioni Uniche e che rischio, quindi, di dover pagre un debito sul 730. C’è un modo per evitarlo? Grazie per il vostro prezioso servizio.
Come evitare il 730 a debito con più CU
Quando in corso di anno si cambia datore di lavoro o si ha più di un datore di lavoro, la scelta migliore per fare in modo di non correre il rischio di ritrovarsi con un 730 a debito l’anno successivo è quella di comunicare a uno dei due sostituti di imposta le somme percepite in totale.
Questo si può fare in sede di compilazione della domanda di detrazioni da lavoro dipendente in cui il lavoratore può chiedere che la tassazione applicata sia quella presunta dal datore di lavoro o sia maggiorata di un Tot (o l’importo percepito dal lavoro precedente o l’importo che si presume di percepire dal secondo lavoro) per fare in modo che almeno uno dei due datori di lavoro applichi la giusta tassazione Irpef sui redditi prodotti.
In questo modo si fa sì che il datore a cui lo si comunica applichi l’Irpef tenendo conto anche degli altri redditi comunicati e non solo di quelli prodotti presso di lui evitando, di fatto, il rischio di pagare l’Irpef mancante in sede di conguaglio nel 730.
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