Conad ha specificato in audizione alla Camera che nel corso del 2020 non verrà eseguito nessun licenziamento collettivo.
In seguito all’acquisizione di Auchan in Italia da parte di Conad sono previsti circa 3 mila esuberi ma nessun licenziamento avverrà nel 2020: questo è quanto dichiarato da Sergio Imolesi, segretario generale di Ancd-Conad nel corso di un’audizione davanti alla commissione Attività Produttive della Camera.
Cosa sarà quindi dei lavoratori nei prossimi mesi?
Conad dice no a licenziamenti collettivi nel 2020
Nel suo discorso Imolesi sostiene, dopo aver fatto il punto della situazione, che non verranno eseguiti «licenziamenti collettivi»: parole che lasciano lo spiraglio aperto a uno scenario a ogni modo non favorevole alla forza lavoro risultante dall’unione delle due catene.
Per quanto il segretario generale di Ancd-Conad sottolinei che «a oggi non c’è stato alcun licenziamento» e non ve ne sarà «nessuno per tutto il 2020» bisogna sempre tenere da conto che sulle 6 mila unità di organico non sostenibile proveniente da Auchan solo 3 mila sono già state sistemate e che quindi permangono altrettanti potenziali esuberi da gestire.
Sergio Imolesi, nel corso della sua audizione alla Camera, ha specificato che saranno diversi gli strumenti che verranno utilizzati per gestire al meglio il problema, tra i quali figurano al momento la «ricollocazione, la mobilità incentivata, la cig e la ricollocazione nel mondo Conad»: non tutti però potranno usufruirne.
Lavoratori a rischio senza interventi
Quel che appare chiaro è che la gestione dell’acquisizione della rete italiana di Auchan non sarà un processo facile da affrontare: un nuovo incontro con le parti sociali è previsto per il prossimo 22 febbraio ma non vi è molta speranza di ottenere traguardi soddisfacenti.
«Le cose non stanno andando bene», secondo il segretario della Cgil Maurizio Landini che, parlando della questione Conad-Auchan a margine di un appuntamento ad Ancona, ha sottolineato ancora una volta come il suo sindacato non abbia intenzione di avallare i potenziali licenziamenti previsti.
Per Landini è necessario, in una fase come quella attuale ed eventualmente con l’intervento del Ministero dello Sviluppo Economico, tentare di raggiungere soluzioni alternative ai licenziamenti chiedendo a Conad di pensare a una riorganizzazione importante dal punto di vista occupazionale evitando la perdita di competenze nel settore logistico.
In gioco, attualmente, non vi è solo la creazione di uno dei più importanti poli della GDO europea ma la vita di migliaia di persone che, nonostante le rassicurazioni avute per il 2020, potrebbero ben presto ritrovarsi senza un’occupazione con tutte le conseguenze che questo comporta. Riuscire a trovare una soluzione negoziale il più possibile equa dovrebbe essere il risultato più auspicabile. Ciò che si dovrà scoprire è se sarà effettivamente possibile.
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