Concordato preventivo biennale, sollecitazioni dall’Agenzia delle Entrate

Nadia Pascale

29 Novembre 2024 - 16:58

I contribuenti stanno ricevendo una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate con invito ad aderire al concordato preventivo biennale bis. Ecco perché.

Concordato preventivo biennale, sollecitazioni dall’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate sta inviando email ai contribuenti per indurli ad aderire al concordato preventivo biennale, nelle sollecitazioni elencati i vantaggi di questo particolare metodo di calcolo delle tasse come la possibilità di aderire al ravvedimento speciale, assenza di controlli.

Ecco l’email che presto potresti ricevere dall’Agenzia delle Entrate se hai una partita Iva.

Sollecitazioni ad aderire al concordato preventivo, ecco chi deve controllare la posta elettronica

La Pec in arrivo dall’Agenzia delle Entrate ricorda ai contribuenti ISA (non forfetari) che con l’articolo 1 del decreto-legge n. 167 del 14 novembre 2024 è stata concessa la possibilità, a chi ha presentato la dichiarazione annuale dei redditi entro il 31 ottobre 2024, di aderire entro il 12 dicembre prossimo al concordato preventivo biennale per le annualità 2024-2025.

Si ricorda che possono ancora aderire al concordato preventivo solo coloro che hanno inviato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre, ne consegue che la Pec viene inviata solo a tali titolari di partita Iva restano esclusi gli altri.

Per aderire al concordato preventivo biennale bis è necessario però presentare una dichiarazione integrativa, da questa in nessun caso può derivare una minore imposta da versare. Ne consegue che non si possono richiedere maggiori detrazioni o deduzioni e non è possibile ridurre l’attivo dichiarato e quindi una minore base imponibile.

L’Agenzia nella Pec ricorda che chi aderisce al concordato preventivo biennale entro il 12 dicembre 2024 può esercitare entro il 31 marzo 2025 l’opzione per lo scudo fiscale o condono fiscale. Si intende la possibilità di sanare le irregolarità dichiarative dal 2018 al 2022 pagando una somma forfettaria determinata avendo in considerazione i redditi dichiarati per ogni anno di imposta e l’indice Isa maturato.

Concordato preventivo, quante sono le adesioni?

Attualmente i titolari di partita Iva che hanno aderito al concordato preventivo biennale sono circa 400 mila, la conferma arriva nella risposta al question time n. 5-03164 in Commissione VI Finanze su interrogazione dell’onorevole Fenu.

I soggetti Isa, quindi non forfetari, sono 4,4 milioni, implica che potenzialmente potrebbero ancora aderire oltre 4 milioni di partite Iva, risultato però difficilmente raggiungibile.

Perché è così importante che le adesioni aumentino? Il Governo ha puntato molto sul concordato preventivo biennale che mira a ridurre l’evasione fiscale attraverso l’attribuzione ai titolari di partita Iva di un imponibile diverso da quello dichiarato e che deriva da una serie di fattori, tra cui i punteggi Isa, cioè l’affidabilità fiscale.

Per un contribuente con affidabilità fiscale bassa sono previste maggiorazioni di reddito importanti basate sul presupposto che il contribuente ha evidentemente dichiarato meno di quanto guadagnato. Ne consegue che dal concordato preventivo deriva un maggiore gettito fiscale che secondo i programmi del Governo deve essere utilizzato per ridurre l’Irpef già a partire dal 2025.

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