Per i contribuenti forfettari aderire al concordato preventivo biennale sarà come una sorta di regalo per il 2024 visto che non comporterà rischio alcuno. Vediamo perché.
Per i contribuenti forfettari aderire al concordato preventivo sarà senza rischi per il 2024. Il concordato preventivo, come abbiamo spiegato in un articolo precedente, rappresenta per i lavoratori autonomi una sorta di scommessa perché accettando un accordo con i Fisco si stabiliscono le tasse da pagare per il 2024 e per il 2025. Questo significa che le tasse da pagare per il biennio in questione non dipenderanno dalle effettive entrate, ma appunto dall’accordo.
Aderire al concordato, di fatto, converrà maggiormente a chi ha in preventivo di guadagnare di più e converrà decisamente meno a chi avrà entrate minori poiché si troverà a pagare le stesse tasse che avrebbe pagato con entrate maggiori. Lo stesso non accadrà ai contribuenti forfettari che, in via sperimentale potranno aderire al concordato per una sola annualità, il 2024. Questo, di fatto, cosa significa?
Concordato preventivo forfettari
I contribuenti forfettari potranno aderire al concordato senza rischi perché in via sperimentale avranno la possibilità di adesione per una sola annualità, ovvero quella relativa al 2024. Considerando, poi, che l’istanza di adesione va presentata entro il 15 ottobre 2024 è facile comprendere come, entro quella data, si avrà una cognizione quasi del tutto veritiera di quello che è il reddito dell’anno in corso.
In parole povere i contribuenti forfettari potranno aderire alla proposta dell’amministrazione tributaria non andando alla cieca e non sapendo quello che sarà il reddito reale, ma con un reddito praticamente quasi del tutto formato (manca, infatti, solo un mese e mezzo alla fine del 2024 al termine ultimo di adesione e si può dire che per quella data, ormai, i giochi sono fatti).
Lo stesso, ovviamente, si può dire per le altre partite Iva, con la differenza che chi è in regime ordinario accetta un concordato biennale e ha, quindi, l’incognita del 2025 per la quale resta in vigore l’effetto “scommessa”.
Fattore scommessa neutralizzato
Il fatto di spostare in autunno la data ultima di adesione al concordato è stata una necessità per evitare un ingorgo fiscale che di fatto nullifica quasi del tutto la natura stessa dell’istituto. Il concordato, infatti, è una sorta di accordo che il contribuente dovrebbe fare a “scatola chiusa” con il Fisco vincolandosi a una tassazione senza sapere l’utile che realizza. Se questo fattore scommessa in parte resta per i contribuenti Isa, visto che resta per l’annualità 2025, per chi ha aderito al regime forfettario è quasi del tutto neutralizzato visto che in questo caso il concordato si accetta per una sola annualità, il 2024.
L’articolo 7, comma 2 del decreto, infatti, stabilisce che per i contribuenti forfettari l’applicazione del concordato preventivo è limitata a una sola annualità in via sperimentale. Se, poi, volessero rideterminare l’imposta anche per il 2025, sempre a forfait, il tutto dovrà essere rifatto anche l’anno successivo a patto che il concordato venga esteso anche ai forfettari dopo il 2024.
Il calendario del concordato 2024
L’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione dei contribuenti e dei loro intermediari un apposito programma per acquisire i dati necessari per elaborare la proposta entro il 15 giugno (dal prossimo anno entro il 15 aprile). I contribuenti potranno trasmettere l’accettazione entro il 15 ottobre, ovvero a ridosso della conclusione dell’annualità.
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