Concorsi pubblici, bandi da rifare: valutazione dei titoli al posto della preselettiva

Antonio Cosenza

09/04/2021

Novità per i concorsi pubblici: per velocizzare le procedure sparisce la preselettiva, ci sarà solo uno scritto, un orale e una valutazione dei titoli. Possibili cambiamenti anche per i bandi già pubblicati in Gazzetta.

Concorsi pubblici, bandi da rifare: valutazione dei titoli al posto della preselettiva

Concorsi pubblici: nuove regole con il decreto 44/2021 con il quale sono state introdotte nuove norme per il contrasto alla pandemia. L’obiettivo è di sbloccare i concorsi visto che, causa Covid, le assunzioni nel pubblico impiego sono ormai ferme da mesi (salvo casi eccezionali di amministrazioni che sono comunque riuscite a portare a termine le procedure).

La Pubblica Amministrazione ha necessità di assumere ed è per questo che i concorsi pubblici dovranno riprendere al più presto: a tal proposito, l’ultimo Decreto Covid individua delle nuove regole per lo svolgimento dei concorsi pubblici, al fine di ridurre i tempi di reclutamento del personale.

Nel dettaglio, vengono previste delle modalità semplificate per lo svolgimento delle varie prove, assicurandone comunque il “profilo comparativo”. A tal proposito, una delle novità più importanti - e che sta facendo molto discutere - è quella per cui alla tradizionale prova preselettiva si potrà sostituire una fase di valutazione dei titoli, premiando così i profili più qualificati per ricoprire un determinato incarico.

Concorsi pubblici, le nuove regole: niente più preselettiva?

Il decreto 44/2021 prevede che nei concorsi per il reclutamento di personale non dirigenziale basterà prevedere una sola prova scritta, più un orale. Laddove possibile, inoltre, si potranno utilizzare strumenti informatici e digitali e la prova orale si potrà anche tenere in videoconferenza. Sarà comunque necessario garantire “l’adozione di soluzioni tecniche che ne assicurino la pubblicità, l’identificazione dei partecipanti, la sicurezza delle comunicazioni e la loro tracciabilità’, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali e nel limite delle pertinenti risorse disponibili a legislazione vigente”.

Solitamente, però, il numero di candidati ad un concorso pubblico è talmente elevato da richiedere una scrematura iniziale che, nella maggior parte dei casi, viene effettuata tramite lo svolgimento di una prova preselettiva, il cui punteggio però non è valido ai fini della graduatoria di merito finale.

Prevedere una tale prova in tempo di pandemia può essere piuttosto proibitivo, vista la difficoltà nel gestire un tale flusso di persone. Per questo motivo viene esplicitamente previsto che - al posto della preselettiva - possa esserci una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali. A differenza di quanto succede con la preselettiva, però, la valutazione dei titoli potrà anche concorrere alla formazione del punteggio finale.

In questo modo immaginiamo ci sarà anche un cambiamento per i candidati che verranno ammessi alle prove concorsuali. In passato, infatti, si guardava solamente al punteggio ottenuto alla preselettiva, ma con le nuove regole saranno “premiati” coloro che vantano più titoli e maggiori esperienza. Detto questo è facile immaginare che potrebbe esserci un innalzamento dell’età media di coloro che vengono ammessi alle prove scritte e orali, visto che questi dovrebbero vantare dei titoli migliori rispetto a chi è più giovane ed è appena uscito da un percorso universitario.

Le nuove regole valgono anche per i concorsi pubblici già banditi?

Una domanda che si fanno in molti è se le nuove regole si applicano anche ai concorsi pubblici per i quali il bando è già stato pubblicato.

Ebbene sì, ma solo nel caso in cui non si sia tenuta ancora nessuna prova concorsuale.

Fino al “permanere dello stato di emergenza” (al momento in scadenza il 30 aprile, ma con una nuova proroga in arrivo), per queste procedure concorsuali è facoltà delle amministrazioni incaricate decidere se prevedere la fase di valutazione dei titoli al posto della preselettiva, dandone comunque “tempestiva comunicazione ai partecipanti nelle medesime forme di pubblicità’ adottate per il bando e riaprendo i termini di partecipazione”.

In tal caso, quindi, il bando sarebbe da rifare, con nuovi termini per l’iscrizione.

Questo vale anche per lo svolgimento del concorso: laddove fossero previste più prove scritte, queste potranno - visto quanto stabilito dal decreto 44/2021 - essere ridotte ad una.

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