L’obiettivo è coprire una parte dei posti liberi che il ministero dell’Istruzione non è riuscito ad assegnare.
Da anni in Italia si denuncia la grave mancanza di docenti e l’inefficienza del ministero dell’Istruzione di fronteggiare l’emergenza. Si pensi che la scorsa estate su 64mila cattedre vacanti è riuscito ad assegnare appena il 41% dei posti con l’effetto di riportare i supplenti oltre soglia 217mila con 500mila precari in servizio da almeno 3 anni.
I piani del Pnrr per l’istruzione prevedono però una stabilizzazione per il 2025 e non c’è tempo da perdere. Per questo motivo al ministero sono allo studio diverse soluzioni per non finire con il dover rinegoziare gli impegni già presi con Bruxelles. Tra questi anche un concorso sprint per docenti da attuare già entro la fine di quest’anno. Una risposta definitiva è attesa nei prossimi giorni ma vediamo intanto chi potrà parteciparvi.
Concorso scuola 2023, come funzionerà
Il ministero intende portare la situazione docenti nelle scuole a regime entro il 2025. Siccome in questi anni si è fatto molto poco e il tempo stringe, per recuperare terreno sta pensando ad una strategia basata su una serie di concorsi per docenti da attuare nel prossimo triennio con un primo concorso che potrebbe prendere vita già entro quest’anno.
Si tratterà di un concorso sprint che dovrebbe stabilizzare 20mila precari. Questo dovrebbe essere riservato ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia nelle graduatorie provinciali Gps e quindi senza abilitazione. I primi dovranno avere 30 crediti universitari per partecipare, i secondi 60 Cfu che è la nuova soglia richiesta e prevista dal Pnrr accanto ovviamente alla laurea. La modalità dovrebbe basarsi su una prova scritta e una orale.
Nel 2024 le cattedre occupate grazie al nuovo concorso dovrebbero essere 70mila sempre riservati ai precari in possesso di cfu e con modalità di concorso light. Per i restanti 50mila posti il ministero dovrebbe poi avviare concorsi ordinari. L’obiettivo è come detto arrivare a pieno regime nel 2025 per poi indire concorsi a cadenza annuale con 60 cfu come requisito.
In arrivo anche un intervento sulla mobilità
Con il nuovo sistema di reclutamento nelle scuole dovrebbe poi arrivare anche un intervento sulla mobilità. Oggi i provvedimenti prevedono la permanenza di 3 anni nella sede di titolarità della cattedra anche se i sindacati premono per un alleggerimento.
Secondo indiscrezioni in arrivo dal ministero, sarebbe al vaglio una norma da inserire nei prossimi provvedimenti del Pnrr per chiarire che il vincolo triennale scatta solo per le assunzioni legate al decreto Pnrr e non si applica invece a chi è già stato nominato con altre procedure.
Ma ci sono diverse novità anche per quanto riguarda il nuovo sistema di orientamento che partirà dalle medie a partire dal prossimo mese di settembre e dei docenti tutor. I sindacati spingono affinché i 150 milioni per la valorizzazione del personale previsti dalla manovra 2023 siano destinati ai docenti tutor negli ultimi tre anni delle superiori. Per le altre scuole si potranno utilizzare fondi esterni. I tutor dovranno partecipare a corsi di formazione e saranno individuati dalle varie scuole in base anche alle singole disponibilità.
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