Concorso scuola, nuovo bando a febbraio 2024: chi può partecipare

Teresa Maddonni

15/11/2023

Concorso scuola a febbraio 2024 per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente nella fase transitoria del nuovo sistema di reclutamento. Prime indicazioni e requisiti.

Concorso scuola, nuovo bando a febbraio 2024: chi può partecipare

Nuovo bando per un concorso scuola a febbraio 2024 secondo quanto anticipato dal ministero dell’Università e della ricerca in una recente nota. Ma chi potrà partecipare al concorso scuola di febbraio 2024?

Il bando, che verrà emanato dal ministero dell’Istruzione e del merito, arriverà dopo quello del concorso straordinario ter atteso già nel 2023. I due concorsi scuola sono quelli della fase transitoria che farà spazio al nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti legato al Pnrr.

Il nuovo concorso scuola di febbraio 2024 sarà strettamente legato ai nuovi percorsi abilitanti per i docenti che aspirano a insegnare come insegnanti di ruolo nei posti comuni.

Saranno infatti i nuovi percorsi abilitanti a dettare i requisiti per alcuni dei partecipanti al concorso scuola di febbraio 2024. Vediamo allora, in attesa di indicazioni più dettagliate e delle certezze dettate dal bando, chi potrà partecipare al concorso scuola di febbraio 2024.

Concorso scuola, nuovo bando a febbraio 2024: requisiti

Potranno partecipare al concorso scuola di febbraio 2024 non solo i docenti precari, ma anche i neolaureati in possesso di determinati requisiti.

Il bando del concorso scuola, il secondo della fase transitoria verso il nuovo sistema di reclutamento, dovrebbe essere bandito “presumibilmente nel mese di febbraio 2024”, come annuncia testualmente la nota del Mur del 6 novembre 2023.

Presumibilmente vuol dire che potrebbe anche slittare al mese successivo, ma sappiamo che la procedura, in ogni caso, dovrebbe concludersi in primavera affinché le assunzioni possano poter avvenire a partire da settembre 2024. Possono partecipare al concorso scuola di febbraio 2024:

  • i docenti abilitati;
  • coloro che sono in possesso dei 24 Cfu (Crediti formativi universitari) in discipline antropo-psico-pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche acquisiti entro il 31 ottobre 2022;
  • i precari con almeno 3 annualità di servizio;
  • gli Itp in possesso del solo diploma;
  • coloro che oltre al possesso del titolo di studio necessario con riferimento alla classe di concorso, abbiano conseguito entro il termine del 28 febbraio 2024 i 30 Cfu/Cfa del percorso universitario e accademico di formazione iniziale.

I nuovi percorsi abilitanti ancora non sono stati avviati, la scadenza del 28 febbraio 2024 è molto ottimistica, pertanto il bando del concorso scuola potrebbe slittare di qualche settimana. Coloro che supereranno il concorso scuola verranno assunti con contratto a tempo determinato. L’anno sarà di prova con esame finale finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato.

Concorso scuola, nuovo bando a febbraio 2024: posti

Il Mur chiarisce anche quanti saranno i posti del concorso scuola di febbraio 2024 che verrà però bandito dal Mim.

Saranno, stando alle prime indicazioni, circa 11.865 i posti comuni stimati della scuola secondaria di primo e secondo grado. La nota ministeriale parla solo di posti comuni quindi, a differenza dell’imminente concorso scuola ter, non dovrebbero esservi posti riservati agli specializzati o specializzandi sui posti di sostegno.

Ovviamente sono solo ipotesi perché se le informazioni sul concorso scuola atteso a novembre sono vaghe in assenza del bando atteso nel mese corrente, lo sono ancora di più per il secondo atteso nel nuovo anno.

Intanto quello che possono fare i docenti senza abilitazione e gli aspiranti che dovranno accedere al concorso scuola di febbraio 2024 con il requisito della laurea e dei 30 Cfu/Cfa conseguiti mediante i nuovi percorsi abilitanti, è di monitorare i siti delle università italiane di interesse per vedere se attivano i corsi.

Alcuni atenei hanno già comunicato l’avvio del percorso, ma senza fornire ulteriori indicazioni in merito all’immatricolazione dal momento che manca il decreto ministeriale attuativo della norma e che dovrebbe arrivare a stretto giro.

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