Concorso scuola: per il reclutamento docenti niente riforma Brunetta

Antonio Cosenza

27 Aprile 2021 - 12:21

Concorso scuola ordinario: preselettiva o valutazione dei titoli? Poche possibilità per la modifica del bando secondo quanto previsto dalla riforma Brunetta dei concorsi pubblici.

Concorso scuola: per il reclutamento docenti niente riforma Brunetta

Concorso scuola ordinario: c’è ancora molta incertezza sulla possibilità che le procedure vengano modificate dopo l’approvazione della riforma Brunetta, la quale sostituisce la prova preselettiva con una fase di valutazione dei titoli così da velocizzare le assunzioni nel pubblico impiego nel periodo del Covid.

Una riforma che ha fatto molto discutere nel mondo della scuola: c’è chi ritiene, infatti, che premiando titoli ed esperienze si andranno a favorire i docenti precari, sfavorendo invece quei giovani appena laureati che non hanno mai avuto l’opportunità di lavorare come supplenti.

La riforma Brunetta lascia la possibilità alle singole amministrazioni di decidere se rivedere le procedure indicate dai bandi, laddove però il concorso non sia ancora iniziato, sostituendo la preselettiva con una fase di valutazione dei titoli. Spetta al Ministero dell’Istruzione, dunque, decidere se sbloccare il concorso scuola ordinario (sia per la scuola secondaria che per l’infanzia e primaria) annullando la preselettiva e pubblicando un nuovo bando, oppure se lasciare tutto com’era prevedendo però tempi più lunghi per l’assunzione (visto l’alto numero di candidati).

A tal proposito, si sperava in una risposta nel Recovery plan: il PNRR presentato in Parlamento dal premier Draghi, però, non risolve i dubbi.

Concorso scuola: cosa (non) prevede il Recovery Plan

La bozza di testo del Recovery Plan circolata la scorsa settimana chiariva i dubbi riguardo al concorso scuola ordinario. Qui, infatti, era indicato un piano per la semplificazione delle procedure del concorso scuola, prevedendo una sola prova scritta - computer based - e riconoscendo un maggior peso a titoli e servizi. Tutto in linea con quanto previsto dalla riforma del reclutamento descritta dall’articolo 10 del decreto legge 44/2021.

Alla fine, però, questa parte è sparita dal testo definitivo del Recovery plan, nel quale si parla sì di concorsi ma in maniera molto più indefinita. Non viene chiarito, quindi, come sarà il prossimo concorso scuola, con i candidati che ancora aspettano di capire se e quando ci sarà la prova preselettiva.

Non è dunque il Recovery plan a dare la risposta che tutti si aspettavano. Tuttavia, ascoltando le dichiarazioni dei vari addetti ai lavori, sembra che una soluzione sul concorso scuola ordinario si stia pian piano definendo.

Concorso scuola ordinario, niente riforma Brunetta: sì alla preselettiva?

Nella giornata di ieri è stato l’ex Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, a scagliarsi contro la riforma Brunetta per il concorso scuola ordinario. Un appello che il Ministro della Funzione pubblica ha però “rimbalzato”, sottolineando che compete al nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, prendere una decisione a riguardo.

Nelle ultime ore hanno parlato di concorso scuola diversi parlamentari. Tra quesi Simona Vietina, deputata di Forza Italia, la quale ha ribadito che “non ci sarà alcun riflesso sulle assunzioni di giovani nel settore scuola per effetto del decreto legge 44/2021”, in quanto la scuola “opera con suoi autonomi bandi per l’assunzione di personale”.

Dello stesso parere il Movimento 5 Stelle: Elisa Tripodi, vicepresidente del Gruppo del M5s alla Camera, si è detta infatti soddisfatta per la riforma dei concorsi pubblici prevista dal Recovery plan, la quale ha come obiettivo quello di snellire le procedure ma senza mettere da parte il merito. “Perché tutti i giovani devono avere la possibilità di partecipare ai concorsi”.

Poche speranze, quindi per la modifica del concorso scuola ordinario, come tra l’altro sottolineato da fonti del Ministero dell’Istruzione, da dove arriva la specifica che “non vi è alcuna intenzione di penalizzare i giovani” e che per questo si sta lavorando per “tenere insieme la necessità di dare risposte al precariato con quella di creare un percorso stabile, virtuoso e innovativo di accesso all’insegnamento”.

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