Condomino e riscaldamento, come scoprire se l’amministratore ti sta fregando

Patrizia Del Pidio

19 Novembre 2024 - 16:45

Non è raro che un condomino lamenti le alte spese che deve sostenere per il riscaldamento centralizzato. Come si fa a scoprire se l’amministratore addebita le giuste spese?

Condomino e riscaldamento, come scoprire se l’amministratore ti sta fregando

Condominio e riscaldamento, si può scoprire se l’amministratore ti sta fregando? Con l’arrivo dei primi freddi giunge anche il momento di accendere i riscaldamenti condominiali, la cui gestione economica è sempre un punto dolente per tutti coloro che ne beneficiano. Non è raro che chi abita in un appartamento in un condominio pensi di pagare troppo per i termosifoni. In alcuni casi le spese condominiali, comprensive anche del riscaldamento, raggiungono cifre abbastanza considerevoli al punto che chi deve versarle mette in dubbio anche la buona fede dell’amministratore di condominio.

Quella per il riscaldamento, infatti, è una delle voci che pesa maggiormente all’interno delle spese condominiali e proprio per questo (e per comprendere se le spese che si pagano sono giuste) iniziamo con il capire come sono ripartite le spese del riscaldamento in condominio.

Ripartizione delle spese di riscaldamento

Se il condominio ha un riscaldamento centralizzato, questo significa che una sorgente centrale (caldaia o pompa di calore) fornisce riscaldamento a più unità abitative, ovvero quelle del condominio. Questo sistema, in teoria, consente di ridurre al minimo gli sprechi e condividere le spese per il riscaldamento.

In questa tipologia di sistema, quindi, il riscaldamento prodotto centralmente dalla caldaia viene distribuito in ciascun appartamento del condominio. La fonte di calore è condivisa tra tutti i condomini e se un tempo si ripartiva l’intera spesa da sostenere in base ai millesimi, con il D.Lgs 73/2020 sono state introdotte nuove regole che prevedono l’installazione obbligatoria delle valvole termiostatiche (che permettono di calcolare gli effettivi consumi di ogni unità abitativa).

Le spese del riscaldamento centralizzato sono divise in due quote, una fissa e una variabile. La quota fissa riguarda il calore disperso dall’impianto comune, mentre la quota variabile è riferita alla quantità di calore effettivamente prelevata da ciascun condomino. La quota fissa (che può variare dal 50% al 70% della spesa) è ripartita tra i condomini in base ai millesimi di proprietà mentre la quota variabile, quella volontaria, va ripartita tenendo conto dei consumi effettivi di ciascun condomino.

Va sottolineato, inoltre, che la quota fissa legata alle dispersioni di calore dell’impianto va pagata anche dal condomino che ha optato per il distacco dal riscaldamento centralizzato installando un sistema autonomo. Questo perché anche in questo caso si beneficia delle dispersioni di calore dell’impianto centralizzato.

Si paga troppo di riscaldamento anche se si accende poco

Molte persone che vivono in condominio e hanno l’impianto centralizzato lamentano spese elevate per il riscaldamento anche nel caso che quest’ultimo venga utilizzato poco (si pensi, per esempio, all’appartamento non abitato o al caso di famiglia che rientra solo la sera e accende il riscaldamento soltanto per poche ora).

Il problema principale, in questi casi, è che pur utilizzando poco il riscaldamento (e avendo, quindi, consumi molto ridotti) si è tenuti in ogni caso a pagare la quota fissa in base ai millesimi, quella relativa alle dispersioni di calore di cui si beneficia anche a riscaldamenti spenti. L’unica cosa che si deve controllare sempre sono, quindi, i prelievi volontari del calore (ovvero le accensioni dell’impianto in casa) misurandone i consumi.

Come si può verificare se le spese imputate sono giuste?

Per togliersi qualsiasi dubbio che l’amministratore di condominio addebiti le giuste spese a ogni condomino o che non le stia gonfiando per aumentare il suo compenso, è bene iniziare con qualche piccola accortezza.

Solitamente l’amministratore fornisce il preventivo delle spese, ma è buona norma chiedere anche il consuntivo, ovvero il bilancio definitivo con tutti gli importi effettivamente spesi per controllare la spesa che riguarda i riscaldamenti. Oltre al riparto delle spese per millesimi dei vari condomini, inoltre, è buona norma controllare anche la tabella delle spese (con le singole voci che formano il capitolo di spesa): in questo modo si riesce a capire quanto si spende e per cosa (controllare in modo specifico la tabella del riscaldamento).

Se una volta controllati i documenti resta ancora il dubbio sulla correttezza delle spese di riscaldamento che si devono pagare, ci si dovrà rivolgere a un Revisore Condominiale che potrà, senza ombra di dubbio, controllare tutte le spese del condominio. Va ricordato, infatti, che è diritto di ogni condomino verificare che le spese addebitate siano esatte e anche di chiedere, eventualmente, una verifica tecnica dell’impianto per accertarsi che lo stesso sia realmente efficiente.

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