Al Congresso della Lega, Salvini ribadisce il suo nazionalismo concrentrato su due punti chiave
Il Congresso della Lega incorona Salvini come leader del partito e del centro-destra. Se mai ce ne fosse bisogno, vista la popolarità del capo politico del Carroccio, oggi - 21 dicembre - l’ex ministro dell’Interno sta dominando la scena.
L’evento è importante innanzitutto per il partito, che diventa ufficialmente di respiro nazionale e si proietta più determinato che mai verso il Governo del Paese. L’occasione, però, è ghiotta anche ribadire quale Italia vuole costruire la Lega. E, soprattutto, quali sono i punti chiave sui quali disegnare una vera e propria identità del popolo salviniano.
Non a caso, al congresso della Lega, Salvini è arrivato con un oggetto in mano particolare, il presepe. In più, nelle sue parole è tornata la vicenda della Gregoretti, con la quale ha richiamato un altro forte emblema della sua politica. Due simboli non casuali.
Congresso Lega: Salvini arriva con il presepe. Non solo per il Natale
Il leader della Lega si è presentato all’appuntamento con il popolo del partito con il presepe in braccio. Nello specifico, un’opera unica costruita da un artigiano salernitano. Non è un caso che Matteo Salvini abbia deciso di portare la natività cristiana al congresso.
Le ragioni, infatti, le spiega proprio lui:
“Lo scontro è fra la libertà e la dittatura. Siamo un baluardo di libertà e non bisogna avere paura. Noi siamo l’ultima speranza per il cambiamento. Siamo ultima ancora di salvezza per il popolo cristiano occidentale che conta su di noi.”
Una forza politica che vuole difendere la cristianità, come già evidenziato in altri gesti plateali quali l’ostentazione dai palchi dei comizi della corona del Rosario (non senza provocare critiche dal mondo ecclesiale).
Nel dare il via alla Lega con statuto rinnovato, il suo leader ha voluto così esplicitare un punto chiave della sua visione dell’Italia: l’appartenenza alla cristianità come elemento imprescindibile. Per il quale battersi contro chi - la sinistra e chi difende i diritti dei migranti musulmani - minaccia le radici religiose in nome della pluralità.
Con il presepe in braccio, quindi, Salvini ha ripreso il senso del famoso discorso di Giorgia Meloni alla manifestazione del centrodestra di due mesi fa. Nessuno deve poter inficiare il diritto di essere italiani e cristiani.
Il primo punto sul quale insisterà la nuova Lega, quindi, è racchiuso nel presepe in mano al suo leader: nazionalismo cristiano.
Caso Gregoretti e difesa nazionale
Il secondo punto importante sul quale rafforzare il movimento presentato al Congresso è la difesa della sicurezza dello Stato. Su questa tematica Salvini ha giocato la carta del caso Gregoretti e chiamato in causa il popolo.
“Questi giudici non attaccano me, attaccano un popolo e la sovranità nazionale, il diritto alla sicurezza e alla difesa dei confini.”
Parole accompagnate dall’invito di autodenunciarsi tutti in caso di processo.
Al Congresso della Lega, Salvini non ha certo stupito. Ha ribadito, però, due aspetti cruciali che parlano di identità nazionalista a protezione delle attuali paure dei cittadini, basata su cristianità e sicurezza dei confini.
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