L’evasione fiscale è più alta dove si usa il contante: Calabria e Campania prime per economia sommersa

Rosaria Imparato

7 Dicembre 2022 - 11:15

Più si usano i soldi in contante e più alti sono i dati dell’economia sommersa, e quindi dell’evasione fiscale. Le regioni peggiori sono Calabria e Campania.

L’evasione fiscale è più alta dove si usa il contante: Calabria e Campania prime per economia sommersa

L’equazione è semplice: più si usa denaro contante, maggiori sono i dati relativi all’evasione. Parametri semplici, che non lasciano troppo spazio a interpretazioni fantasiose sull’importanza dei pagamenti con Pos. Dove prevale l’uso delle banconote, come al Sud Italia, le percentuali di economia sommersa sono molto più alte.

I dati emergono dalle elaborazioni dell’Ufficio parlamentare di bilancio sul campione italiano dell’Indagine Study on the use of cash by households della Bce e sui dati della “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” allegata alla Nadef 2019. Dall’analisi emerge in modo evidente che nelle regioni dove si utilizza maggiormente il contante sono quelle in cui i livelli di evasione Iva sono molto più alti.

Per esempio, in Calabria l’uso del contante supera il 90%, e l’economia sommersa è al 21%: un quinto del Pil. Al secondo posto in questa classifica dell’evasione fiscale regionale c’è la Campania, dove il cash si usa all’80% e l’economia sommersa è al 20%. Situazione opposta invece in Lombardia, dove l’uso del contante è tra il 55 e il 60% e l’economia sommersa non arriva all’11%, in Friuli-Venezia Giulia (poco sopra l’11% di economia non osservata e meno del 60% di utilizzo del contante) e l’Emilia-Romagna (circa il 12% e sotto il 65%).

Più contante vuol dire più evasione: i dati dell’Upb sull’economia sommersa parlano chiaro

L’analisi dell’Upb sottolinea come il disegno di legge di Bilancio 2023 a firma Meloni vada in controtendenza rispetto agli ultimi anni, con misure come l’innalzamento del tetto al contante da mille a 5mila euro e l’introduzione del limite sotto al quale gli esercenti possono rifiutare pagamenti con Pos senza incorrere nelle sanzioni, diventate -faticosamente- una realtà lo scorso 30 giugno con il governo Draghi.

Inoltre, sottolinea l’analisi, vengono modificati, in senso meno restrittivo, meccanismi che generalmente affiancano e forniscono ausilio agli strumenti di contrasto dell’evasione fiscale (split payment, fatturazione elettronica, invio telematico degli scontrini) e del riciclaggio di denaro.

Limiti all’utilizzo del contante sono presenti in 14 paesi su 27 dell’Unione europea, con soglie che variano da un minimo di 500 euro in Grecia a un massimo di 15mila euro in Slovacchia. «La letteratura economica è pressoché concorde nel sostenere che l’aumento dei pagamenti in contanti possa comportare un incremento dell’evasione. La figura 6 evidenzia che le regioni italiane dove l’utilizzo del contante è più diffuso sono anche quelle in cui si stimano i maggiori livelli di evasione dell’Iva».

Relazione Upb sul ddl Bilancio 2023 Relazione Upb sul ddl Bilancio 2023 Fonte: elaborazioni sul campione italiano dell’Indagine Study on the use of cash by households della BCE e sui dati della “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva – anno 2019” allegata alla NADEF 2019.

Lotta al contante per arginare l’evasione fiscale in Italia

Il documento dell’Upb continua la sua analisi sottolineando come misure volte a limitare l’utilizzo del contante potrebbero svolgere un ruolo positivo nella lotta contro l’evasione e il riciclaggio. Da uno studio del 2022 (Giammatteo e altri) emerge che l’aumento del tetto ai contanti varato con la manovra del 2016 (da mille a 3mila euro) ha avuto l’effetto collaterale di far crescere l’economia sommersa.

Un’altra analisi del 2022, di Russo conclude invece che l’abbassamento adottato a fine 2011 (da 5mila a mille euro) ha contribuito a far calare l’evasione, soprattutto nei settori in cui la propensione a evadere è più alta.

Dal lato del governo, Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha detto che «Non faremo barricate sui Pos, ma sul tetto al contante non ci saranno passi indietro». Per Fazzolari la misura sul Pos «ha ricompattato la sinistra in difesa della moneta bancaria per taxi e aperitivo al grido di»hasta Visa siempre«, anziché di lavoratori e fragili», quando invece è «una misura di buonsenso prevedere che, sotto una determinata soglia, il commerciante non accetti le carte».

Audizione nell’ambito dell’esame del DDL di bilancio per il 2023
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