Giuseppe Conte torna a parlare della tragedia del Ponte di Genova e della vicenda Autostrade nel giorno dell’anniversario del crollo. Il premier insiste: l’ingresso dello Stato in Aspi darà sicurezza. Ma l’accordo appare in stallo
Giuseppe Conte ha voluto ricordare l’anniversario del crollo del ponte Morandi con parole dure su Aspi e di speranza per la sicurezza futura dei cittadini.
Nel mirino, ovviamente, c’è la complessa vicenda della responsabilità di Autostrade per l’Italia sulla mancata manutenzione del ponte di Genova, poi tragicamente crollato.
E, soprattutto, la questione delle revoca delle concessioni, che solo qualche settimana fa aveva trovato un accordo, puntando tutto sull’ingresso dello Stato in Aspi tramite Cassa Depositi e Prestiti. E, quindi, sullo scorporo di Aspi da Atlantia.
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In un’intervista rilasciata a Il Secolo XIX, Conte ha chiarito che le trattative sono ancora in corso, non nascondendo difficoltà su procedure e dettagli. Ma la linea del Governo resta rigida a detta del presidente del Consiglio: solo l’ingresso dello Stato darà davvero sicurezza.
Conte: “lo Stato sarà garanzia per Autostrade. E la responsabilità sarà punita”
Il tema è delicato e attuale e per questo Conte cerca di utilizzare parole chiare non equivocabili.
Sulla vicenda delle concessioni autostradali e sulla responsabilità di Aspi nella gestione della manutenzione il Governo sta cercando una soluzione risolutiva. Non è facile e l’accordo con i Benetton appare ancora in stallo.
Tuttavia, il presidente del Consiglio offre alcune indicazioni certe, innanzitutto sul ruolo che avrà lo Stato:
“La partecipazione dello Stato in Autostrade...contribuirà ad assicurare più controlli e sicurezza sulla nostra rete. Non solo. Permetterà anche più efficienza e tariffe più eque. Le nostre infrastrutture sono un bene pubblico prezioso, non consentiremo più che questo principio venga calpestato”
E poi c’è la questione della responsabilità per mancata manutenzione, che l’esecutivo non ha alcuna intenzione di tralasciare. Qualsiasi accordo futuro con Aspi, infatti, non eliminerà azioni per evidenti negligenze:
“Gli accordi che andremo a sottoscrivere non prevedono rinunce a eventuali azioni di responsabilità. Tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini passa inevitabilmente dall’accertamento di responsabilità presenti, passate e future, ove sussistano gravi inadempienze e imperdonabili negligenze”
Sulla definizione dell’intesa, invece, restano ancora i dubbi. Lo ammette lo stesso Conte, dicendo che il Governo lavora ancora incessantemente per trovare l’accordo su dettagli ancora da definire.
“Il confronto è stato faticoso e molto duro”, sottolinea il premier, che però ci tiene a precisare che i tavoli tecnici sono in pieno lavoro, sia per definire le nuove regole della concessione, sia per stabilire quale assetto avrà la nuova società.
E poi c’è un punto sul quale il primo ministro non intende transigere: gli impegni di Aspi e Atlantia presi il 14 luglio dovranno essere rispettati, questa è la condizione minima per andare avanti.
Conte e il futuro di autostrade e infrastrutture
Il presidente del Consiglio vuole anche rassicurare sull’esistenza di ampi progetti nazionali per rafforzare la rete autostradale e infratrutturale del Paese.
Innanzitutto: “Nel decreto-legge in materia di semplificazioni abbiamo inserito 130 opere strategiche tra cui la Gronda. Il progetto è già definito.”, dice Conte.
E poi rivendica anche il modello inserito nel dl semplificazioni permette di accelerare i tempi nei lavori di gestione e manutenzione, nel nome però della legalità. Con una promessa:
“Una quota delle risorse europee sarà dedicata al potenziamento dei collegamenti da e per i porti italiani come quello di Genova, fondamentale perla ripresa del Paese”
Conte avrà di certo un autunno caldo, anche per i temi Autostrade, concessioni, controlli su manutenzioni.
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