Contributi a fondo perduto anche per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, ma previa emanazione di un decreto da parte del Ministero delle Politiche Agricole e del MEF. Il decreto Ristori n. 137 del 28 ottobre 2020 non fissa però i tempi, e nelle mani del MIPAAF c’è ancora l’atteso provvedimento sul fondo perduto per i ristoranti, in evidente ritardo.
Contributi a fondo perduto anche per le imprese agricole. Il decreto Ristori n. 137 del 28 ottobre 2020 stanzia 100 milioni di euro, ma per l’avvio della misura servirà un decreto attuativo.
Il MEF ed il MIPAAF dovranno definire requisiti e criteri per l’accesso al contributo a fondo perduto. Serve quindi un passaggio ulteriore per dare il via alla misura, e la fase operativa sarà in ogni caso gestita dall’Agenzia delle Entrate.
Accanto al fondo perduto previsto per le partite IVA interessate dalla chiusura totale o anticipata alle ore 18, individuate mediante codice ATECO, nel decreto Ristori arrivano misure di sostegno specifiche per i settori “indirettamente” colpiti dalle nuove restrizioni.
Nelle mani del Ministero delle Politiche Agricole c’è però un ulteriore decreto attuativo, quello sul fondo perduto per la filiera della ristorazione istituito dal decreto Agosto, in netto ritardo rispetto ai tempi fissati: il provvedimento era atteso entro il mese di settembre.
Contributi a fondo perduto imprese agricole nel decreto Ristori, attuazione nelle mani di MEF e MIPAAF
Alle imprese appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, il decreto Ristori n. 137, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 28 ottobre 2020, riconosce un contributo a fondo perduto specifico, finanziato con una dote pari a 100 milioni di euro.
La cornice dell’aiuto riconosciuto alle partite IVA del settore agricolo è contenuta all’articolo 7 del nuovo decreto economico, rivolto agli operatori appartenenti ai settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dal DPCM del 24 ottobre 2020.
Il nuovo fondo perduto sarà riconosciuto “in via straordinaria e urgente”, ma il pagamento non sarà automatico e veloce, come previsto per la generalità delle partite IVA.
Il decreto Ristori stabilisce infatti che con apposito decreto attuativo, il Ministero delle Politiche Agricole ed il MEF individuino beneficiari e criteri per usufruirne, previo assenso da parte della Conferenza permanente dello Stato, Regioni e province autonome.
Solo successivamente al varo del decreto attuativo, si aprirà lo sportello per il riconoscimento dell’agevolazione. L’Agenzia delle Entrate gestirà la misura, sempre in considerazione delle regole che saranno previste dal decreto MIPAAF-MEF.
Il contributo a fondo perduto per le imprese agricole ha quindi contorni ancora sfumati. Non è chiaro quali saranno i beneficiari dell’aiuto, così come bisognerà attendere per conoscere l’entità dell’aiuto. C’è il rischio che però i tempi siano tutt’altro che stretti, se si considera il precedente del fondo perduto per i ristoranti, introdotto dal decreto Agosto ma rimasto di fatto inattuato.
Contributi a fondo perduto imprese agricole, sui tempi serve l’accelerata del MIPAAF
Il tempismo diventa fattore fondamentale per determinare l’efficacia delle misure economiche introdotte in favore delle attività economiche danneggiate dal Covid-19.
A renderlo palese è la querelle relativa al fondo perduto per i ristoranti, introdotto dal decreto Agosto per supportare la filiera della ristorazione, così come i produttori, rimasto ad oggi inattuato.
Il decreto MIPAAF che, stando ai tempi previsti dal decreto n. 104/2020, sarebbe dovuto arrivare entro la metà del mese di settembre 2020, è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni soltanto il 16 ottobre, ma ancora non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Al decreto attuativo spetta il compito di definire destinatari ed entità del fondo perduto, ma è evidente che le restrizioni imposte dal DPCM del 24 ottobre 2020 creano ora un vero e proprio cortocircuito tra aiuti e chiusure anticipate.
Il contributo a fondo perduto previsto dal decreto Agosto finanzia l’acquisto di prodotti - inclusi quelli vitivinicoli - di filiere agricole ed alimentari (anche DOP ed IGP), per valorizzare la materia prima del territorio.
Sono incentivate le spese sostenute dal 14 agosto, data di entrata in vigore del decreto n. 104, e considerando il “mini-lockdown” per il settore della ristorazione, è evidente che la portata dell’agevolazione (quando diverrà finalmente operativa) sarà evidentemente limitata, a causa dell’inevitabile riduzione di acquisti di materie prime.
Non è chiaro perché il MIPAAF abbia temporeggiato così tanto per l’avvio della misura. Quel che è certo è che ora è necessaria un’accelerata, con la speranza, almeno, che il fondo perduto del decreto Ristori previsto per le imprese agricole non si areni nei meandri dell’italica burocrazia.
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