Controlli IMU sulle abitazioni dei coniugi con diverse residenze: dal MEF i chiarimenti sull’applicazione delle sanzioni e su come comunicare la scelta della casa per cui si chiede l’esenzione.
Controlli IMU, quali novità per i coniugi con residenze in posti diversi? La normativa è stata caratterizzata da alcune contraddizioni per quanto riguarda l’esenzione, e proprio per questo sono stati necessari dei chiarimenti da parte del ministero dell’Economia. Il MEF è intervenuto durante il convegno Telefisco organizzato dal Sole24Ore.
Visto che la normativa non è stata lineare, facciamo una breve sintesi: il Ministero dell’Economia ha stabilito, nella circolare 3/DF del 2012, che era giusta l’esenzione IMU per i coniugi che vivono separati, per esempio a causa di motivi lavorativi. La Cassazione però ha fatto dietrofront con la sentenza n. 20130 del 24 settembre 2020, in cui l’esenzione IMU prevista per l’abitazione principale veniva negata perché il contribuente aveva spostato la residenza anagrafica in un immobile in un altro Comune, proprio per esigenze lavorative.
La legge di Bilancio 2022 supera entrambe le interpretazioni, stabilendo un esonero per una delle due abitazioni dei coniugi. Quale? Sono i coniugi stesso a doverlo decidere. Ma cosa cambia per i controlli, e quindi per l’applicazione delle sanzioni?
Esenzione IMU per coniugi con residenze diverse: chiarimenti dal MEF
Nel corso dell’edizione di Telefisco tenutasi il 27 gennaio 2022 il ministero dell’Economia ha dato alcuni chiarimenti in merito alle novità sull’IMU introdotte dall’ultima legge di Bilancio. Nel caso in cui i coniugi abbiano due residenze diverse, per esempio per motivi di lavoro, è possibile avere l’esenzione dall’imposta municipale unica per uno dei due immobili.
La scelta dell’immobile esente va fatta dal soggetto passivo del tributo, in sede dichiarativa. Di conseguenza, l’onere compete al titolare (proprietario o titolare del diritto reale di godimento) dell’immobile che sarà indicato come destinatario dell’agevolazione.
La decisione va presa in sede di compilazione della dichiarazione IMU riferita al 2022, quindi entro giugno 2023. Per farlo, basterà:
- barrare il campo 15 relativo all’esenzione;
- riportare nelle annotazioni “Abitazione principale scelta dal nucleo familiare ex art. 1, comma 741, lett. b), della legge n. 160 del 2019”.
Le condizioni per l’esenzione non sono cambiate, quindi il proprietario della casa non sono deve risiedere nell’immobile dal punto di vista anagrafico, ma bisogna che ci dimori abitualmente.
Controlli IMU senza sanzioni su coniugi con due residenze
Per quanto riguarda i controlli, il ministero dell’Economia ha confermato che è valido il principio dell’articolo 10 dello Statuto del contribuente, in base al quale non vengono applicate sanzioni o interessi di mora se l’errore del contribuente è dovuto all’attenersi a regole che poi sono state modificate.
Si legge nel testo del provvedimento:
“Non sono irrogate sanzioni, né richiesti interessi di mora, nel caso in cui l’errore del contribuente sia stato causato dall’essersi conformato ad indicazioni contenute in atti dell’Amministrazione finanziaria e dalla stessa successivamente modificate.
Allo stesso modo il contribuente sarà scusato quando il comportamento che ha determinato la violazione sia stato causato da fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni o errori degli uffici fiscali.
Le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull’ambito di applicazione della norma tributaria (in ogni caso non determina obiettiva condizione di incertezza la pendenza di un giudizio in ordine alla legittimità della norma tributaria) o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta.”
Sembra quindi chiarirsi la situazione per i coniugi: va scelta la casa per cui si vuole richiedere l’esenzione nella prossima dichiarazione IMU e nei controlli non saranno applicate sanzioni, visto che in un primo momento sono state seguite le indicazioni della circolare MEF del 2012 (con la doppia esenzione IMU), per poi ritrovarsi davanti all’interpretazione completamente opposta della Cassazione (nessun esonero per entrambi i coniugi).
© RIPRODUZIONE RISERVATA