Conviene di più comprare BTP Valore o BTP Green? Le differenze da considerare

Stefano Vozza

12 Gennaio 2025 - 14:19

Analisi delle macro caratteristiche di due titoli di Stato tanto a cuore ai piccoli investitori. Come orientare la scelta tra le due obbligazioni sovrane?

Conviene di più comprare BTP Valore o BTP Green? Le differenze da considerare

Mercoledì 8 il Tesoro ha provveduto a un’emissione dual tranche di 2 nuovi bond sovrani a lungo termine, un BTP a 10 anni e un BTP Green a 20. Quest’ultimo, ISIN IT0005631608, va ad arricchire la gamma dei titoli gemelli già in circolo, portandone a 5 il novero complessivo della famiglia.

Tra i risultati del collocamento sindacato ciò che ha più stupito è stato l’importo richiesto di 130 mld di € a fronte dei soli 5 € disponibili. Numeri straordinari, non c’è che dire.

Il piccolo investitore si chiede allora cos’hanno di particolare queste obbligazioni per essere così richieste. In particolare, quali sono le differenze tra BTP Valore e BTP Green e come orientarsi tra i 2 titoli di Stato?

Le prime differenze tra BTP Valore e BTP Green

Vediamo i principali punti di divergenza e somiglianza tra questi due noti sovereign bond nazionali.
Iniziando da quelli di comunanza c’è che l’emittente è sempre lo stesso, idem per la garanzia sovrana sui soldi ivi confluiti. Non muta neanche il regime fiscale di vantaggio, con la tassazione al 12,50% su cedole e plusvalenze, l’imposta di bollo del 2x1.000 e l’esenzione dalle imposte di successione. Quanto alle spese di gestione, tutto dipende dalle condizioni economiche previste dall’intermediario finanziario presso cui si detiene il proprio conto titoli.

Entrambi sono liberamente tradati sul MOT per cui li può comprare e rivendere anche più volte entro il termine della loro vita utile.

Consideriamo ora le prime macro divergenze. Una riguarda il numero delle attuali serie dei BTP in circolazione, 5 per i Verdi contro 4 del Valore. Tuttavia, l’ultimo Green sarà visibile sul MOT dal 15/01/’25 in poi, mentre per il Valore la 5° serie si dice che non dovrebbe tardare ad arrivare. Un’altra differenza, molto ovvia e che riguarda tutti i titoli in essere e non solo quelli qui analizzati, riguarda il circolante disponibile titolo per titolo.

A divergere è anche la destinazione d’uso delle provviste finanziarie raccolte. I Green le impiegano per il finanziamento delle iniziative di Stato aventi ricadute ambientalmente sostenibili e indicate nei documenti ufficiali MEF. Con i Valore, invece, si sostengono le altre tipologie di spesa pubblica. In sostanza divergono le finalità di impiego dei soldi rastrellati sul mercato (green/non green), poi per il resto restano sempre un debito per chi li emette, lo Stato Italiano.

Quali differenze tra BTP Valore e BTP Green e come orientarsi tra i due titoli di Stato?

È più interessante, invece, la divergenza secondo cui solo i BTP Valore sono pensati espressamente per i risparmiatori individuali e affini (retail) e non i Green. Questo comporta una serie di conseguenze impattanti e tutt’altro che indifferenti.
Una riguarda la struttura cedolare, fissa e costante per i Green e fissa e crescente per i Valore.

Un’altra concerne il riconoscimento del premio fedeltà per i soli titoli destinati esclusivamente ai risparmiatori individuali e non i Green. Si tratta di un extra rendimento finale utile ad arrotondare per eccesso il rendimento medio annuo ponderato in origine. In alternativa lo si potrebbe considerare come un’appendice di cedola staccata a naturale scadenza del bond.

Tuttavia, la previsione per cui essa è staccata solo alla fine e solo per chi acquista il BTP Valore in origine, in un certo senso ne “ingessa” la gestione. Cioè per non perdere il premio conviene attendere la scadenza, anche alla luce della struttura cedolare step-up. Cioè le cedole più ricche dei BTP sono nella loro parte finale di vita utile (ma non sono male neanche quelle poste agli inizi).

A seguire un’altra piccola (ma pur sempre di soldi guadagnati si tratta!) divergenza è che le commissioni di sottoscrizione sul Valore le sostiene lo Stato. Il discorso vale però solo per gli acquisti fatti nella settimana del collocamento e stop.

La durata complessiva dei BTP Green e dei BTP Valore

Un’altra divergenza cruciale passa invece per la durata complessiva dei titoli. Mentre quelli della famiglia Valore sono di medio termine (la scadenza più vicina e quella più lontana nel tempo è, nell’ordine, 2027 e 2030), è di lungo nei Green. La durata in origine di quest’ultimi, e per le 5 emissioni ad oggi disponibili, è (in ordine crescente di durata e non di data di emissione) di 8, 13, 13, 20 e 24 anni. Pertanto i loro corsi sul mercato secondario sono decisamente più variabili e mutevoli nel tempo rispetto a quanto non avviene con i prezzi del Valore.

Dal combinato di tutti questi elementi s’intuisce come i BTP Valore siano più adatti al cassettista di breve-medio termine con scarsa propensione al rischio. La certezza di portare a termine l’investimento unita alla struttura cedolare rappresentano un discreto impiego del captale a medio termine.

I Green, invece, per loro natura sarebbero più adatti all’investitore con maggiore propensione al rischio, dove i movimenti dei prezzi sono ricercati al pari della cedola. Anzi, nei casi estremi questi trend sono ricercati quasi “a prescindere” dagli interessi.

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