Le piccole realtà, come la Sardegna e il territorio del Cilento, possono divenire i nuovi laboratori di sperimentazione per l’occupazione del futuro.
Israele e il Sud Italia rafforzano la cooperazione in tema di agricoltura innovativa e capacità di accesso alle fonti idriche. Dopo l’incontro a Napoli, dedicato a Techagriculture, l’agricoltura incontra l’innovazione, tenutosi presso il polo tecnologico dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio, l’Ambasciatore di Israele in Italia Dror Eydar si è recato in Sardegna dove ha incontrato il Presidente della Regione, Christian Solinas, per sviluppare ulteriormente le opportunità di cooperazione agricola, sostenibile e innovativa.
La tecnologia israeliana può rappresentare un valido aiuto nel combattere la piaga delle cavallette e sviluppare strumenti tecnologici innovativi già sperimentati in aree di crisi.
Gli esperti israeliani si sono confrontati con la Protezione Civile della Regione Sardegna per studiare e monitorare i grandi cambiamenti climatici e l’emergenza agricoltura che il meridione italiano sta vivendo. Un incontro utile anche a far emergere le nuove opportunità della tecnologia agricola già sperimentate in aree desertiche o con scarsa disponibilità idrica. “Con l’Ambasciatore di Israele stiamo portando avanti un’idea di Sardegna all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e per lo sviluppo di nuove pratiche agricole innovative e sostenibili”, ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solina, al termine del fruttuoso incontro con l’Ambasciatore israeliano in Italia.
Nel corso dell’incontro, l’Ambasciatore israeliano ha presentato anche alcune tra le più importanti società israeliane che stanno adottando soluzioni tecnologicamente avanzate per lo sviluppo dell’agricoltura: la società Alta Innovation, Doral, Robotic Perception e NaaDanJain. Temi portanti che caratterizzano le politiche comuni del Mediterraneo e gli interessi della comunità imprenditoriale innovativa che torna a guardare con grande interesse all’agricoltura 4.0, alla sicurezza alimentare e a un maggior controllo dedito a garantire prodotti di qualità certificati e tracciati lungo tutto la filiera.
Nuove opportunità e nuove idee che interessano numerose aeree del nostro Paese, come sta avvenendo nel Cilento con la collaborazione del Comune di Pollica, capitale emblematica Unesco per la Dieta Mediterranea, con il Future Food Institute e il Centro Studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo”. Le tre organizzazioni hanno recentemente lanciato una call per selezionare le dieci migliori di idee di business sostenibile da innovatrici del settore agritech.
Il programma, centrato su un innovativo percorso di formazione, mentoring, unito a opportunità di networking, sarà ospitato in Campania, nel Paideia Campus di Pollica (Salerno). Un percorso concreto in cui dieci innovatrici di talento avranno l’opportunità di intraprendere un programma formativo, lungo sei mesi, pensato per creare soluzioni di business ideate e realizzate interamente da donne. L’obiettivo è far emergere lo straordinario potenziale che l’imprenditoria femminile esprime, promuovendo l’inclusività e la diversità tra i fondatori di imprese e aumentando il numero delle startup fondate da donne.
Un importante iniziativa presentata nell’ambito della recente Eu Agrifood Week, organizzata dal Future Food Institute in collaborazione con la Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Le nuove iniziative legate all’agricoltura sostenibile e innovativa, all’acquacoltura e all’utilizzo di prodotti alimentari biologici contribuiscono notevolmente alla riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici, pesticidi e antimicrobici e ha effetti positivi sul clima, sull’ambiente, sulla biodiversità e sul benessere degli animali.
Per questo si ritiene che la cooperazione alimentare tra le migliori eccellenze innovative del Mediterraneo possa svolgere un ruolo chiave nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo, della strategia “Dal produttore al consumatore” e della strategia sulla biodiversità, tutelando e valorizzando quelle piccole realtà marginali ubicate in Italia, come la Sardegna e il territorio del Cilento, che possono divenire nuovi laboratori di sperimentazione per l’occupazione del futuro, inseguendo il ripopolamento dei piccoli borghi, la crescita della digitalizzazione e dell’agricoltura hi-tech dei territori marginali o periferici.
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