Coronavirus e Italia: a rischio il 10% delle imprese operanti in alcuni settori specifici
A causa del coronavirus, in Italia il 10% delle aziende potrebbe rischiare grosso.
A dirlo una recente analisi di Cerved Rating Agency riportata da Il Sole 24 Ore, che ha dipinto due scenari, uno più ottimistico e uno più negativo.
Anche i citati analisti dunque si sono espressi sull’emergenza coronavirus, che nelle ultime settimane ha messo con le spalle al muro i mercati finanziari globali. L’esito dell’indagine non è stato certo dei più positivi per l’Italia, le cui aziende potrebbero soffrire soprattutto in alcuni settori specifici.
Coronavirus e Italia, aziende a rischio. I due scenari
Nel caso peggiore, ovvero se l’epidemia non riuscisse a essere contenuta entro l’anno, in Italia il 10% delle aziende (una su dieci in pratica) potrebbe dichiarare fallimento. Nonostante ad oggi sia considerata poco probabile, questa ipotesi ha comunque portato nuovamente a interrogarsi sull’impatto economico del coronavirus.
Nello scenario meno aggressivo, invece, caratterizzato da un contenimento dell’epidemia nel giro di 3-6 mesi, le probabilità di fallimento delle aziende salirebbero di due punti dal 4,9% al 6,8%.
I settori più colpiti
Stando ancora al report citato, alcuni settori potrebbero essere più penalizzati di altri, sia nell’uno che nell’altro scenario.
Ipotesi 1 - Contenimento imminente del coronavirus
Settore | Probabilità % di default |
Costruzioni | 10,6% |
Ristorazione | 8,8% |
Fornitura acqua/reti fognarie | 8,7% |
Trasporto | 7,3% |
Tessile | 6,1% |
Energia elettrica/gas/acqua | 6,0% |
Commercio | 5,8 |
Attività manifatturiere | 5,7% |
Farmacie | 4,0% |
Farmaceutico | 2,7% |
Ipotesi 2 - Emergenza prolungata
Costruzioni | 15,4% |
Fornitura acqua/reti fognarie | 13,8% |
Ristorazione | 13,4% |
Trasporto | 11,2% |
Energia elettrica/gas/acqua | 11,0% |
Farmacie | 11,0% |
Commercio | 8,9% |
Attività manifatturiere | 8,6% |
Tessile | 8,4% |
Farmaceutico | 7,5% |
Questi, insomma, potrebbero essere i settori più colpiti dal coronavirus, sia nello scenario più soft che in quello aggressivo. Bisognerà ora capire in che modo e con quali tempistiche verrà contenuta l’epidemia.
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