Coronavirus e Italia: il 10% delle aziende rischia il fallimento. I settori più colpiti

C. G.

3 Marzo 2020 - 15:57

Coronavirus e Italia: a rischio il 10% delle imprese operanti in alcuni settori specifici

Coronavirus e Italia: il 10% delle aziende rischia il fallimento. I settori più colpiti

A causa del coronavirus, in Italia il 10% delle aziende potrebbe rischiare grosso.

A dirlo una recente analisi di Cerved Rating Agency riportata da Il Sole 24 Ore, che ha dipinto due scenari, uno più ottimistico e uno più negativo.

Anche i citati analisti dunque si sono espressi sull’emergenza coronavirus, che nelle ultime settimane ha messo con le spalle al muro i mercati finanziari globali. L’esito dell’indagine non è stato certo dei più positivi per l’Italia, le cui aziende potrebbero soffrire soprattutto in alcuni settori specifici.

Coronavirus e Italia, aziende a rischio. I due scenari

Nel caso peggiore, ovvero se l’epidemia non riuscisse a essere contenuta entro l’anno, in Italia il 10% delle aziende (una su dieci in pratica) potrebbe dichiarare fallimento. Nonostante ad oggi sia considerata poco probabile, questa ipotesi ha comunque portato nuovamente a interrogarsi sull’impatto economico del coronavirus.

Nello scenario meno aggressivo, invece, caratterizzato da un contenimento dell’epidemia nel giro di 3-6 mesi, le probabilità di fallimento delle aziende salirebbero di due punti dal 4,9% al 6,8%.

I settori più colpiti

Stando ancora al report citato, alcuni settori potrebbero essere più penalizzati di altri, sia nell’uno che nell’altro scenario.

Ipotesi 1 - Contenimento imminente del coronavirus

Settore Probabilità % di default
Costruzioni 10,6%
Ristorazione 8,8%
Fornitura acqua/reti fognarie 8,7%
Trasporto 7,3%
Tessile 6,1%
Energia elettrica/gas/acqua 6,0%
Commercio 5,8
Attività manifatturiere 5,7%
Farmacie 4,0%
Farmaceutico 2,7%

Ipotesi 2 - Emergenza prolungata

Costruzioni 15,4%
Fornitura acqua/reti fognarie 13,8%
Ristorazione 13,4%
Trasporto 11,2%
Energia elettrica/gas/acqua 11,0%
Farmacie 11,0%
Commercio 8,9%
Attività manifatturiere 8,6%
Tessile 8,4%
Farmaceutico 7,5%

Questi, insomma, potrebbero essere i settori più colpiti dal coronavirus, sia nello scenario più soft che in quello aggressivo. Bisognerà ora capire in che modo e con quali tempistiche verrà contenuta l’epidemia.

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