L’Italia resta col fiato sospeso sui numeri di nuovi contagi e decessi da coronavirus. I dati del consueto bollettino della Protezione Civile, infatti, sono importanti per capire quanto il virus sta scomparendo. La novità di oggi fa sperare.
Coronavirus in Italia: quali novità dal bollettino di oggi, 23 aprile? I numeri appena annunciati dalla Protezione Civile sono rincuoranti rispetto agli altri giorni.
Il Paese aspetta con ansia l’allentamento delle misure restrittive che daranno il via alla tanto attesa Fase 2. Mentre non sono ancora chiare date e modalità della, seppure prudente, ripartenza, i dati aggiornati su contagi, decessi e guarigioni cominciano a fornire segni di speranza.
Nello specifico, la Protezione Civile ha comunicato una notizia che desta ottimismo più del solito: riguarda il rapporto tra guariti e contagiati. Cosa è successo di nuovo in Italia sul fronte coronavirus?
Numeri sul coronavirus in Italia: perché c’è cauto ottimismo?
L’ottimismo è prudente, ma c’è e lo ha affermato proprio Borrelli nella conferenza stampa sugli aggiornamenti riguardanti il virus in Italia.
Oggi, 23 aprile, si segnalano 2.646 nuovi contagi (ieri erano 3.370), per un totale di 106.848 persone attualmente positive (851 in meno rispetto al 22 aprile). I decessi giornalieri sono 464 (+27 in 24 ore) e in totale sono morte 25.549 persone per COVID-19.
La notizia positiva è riferita ai guariti: sono 3.033 quelli registrati oggi, che sommati agli altri portano le persone non più affette da coronavirus e in buona salute a 57.576.
Il record della giornata sta in questi ultimi numeri: per la prima volta da quando è iniziata l’epidemia in Italia i guariti superano i contagiati.
Il commento di Borrelli è stato esplicitamente ottimista: “i numeri sono particolarmente confortanti: il numero di dimessi e guariti supera il numero di nuovi casi nel Paese”
Anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli ha voluto offrire uno scenario che fa ben sperare:
“Oggi è il quarto giorno consecutivo in cui il numero di soggetti positivi è in calo ed è rimarchevole. A far corso dal 5 di aprile, con la sola eccezione di una giornata, c’è stata una riduzione del numero di pazienti ricoverati e a far corso dal 3 di aprile costantemente ogni giorno c’è stata una riduzione del numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva.”
La prudenza, però, resta la parola d’ordine. Per questo, Locatelli ha voluto sottolineare che in questo momento e nella Fase 2 l’apertura delle scuole sarebbe rischiosa. Così come ha appoggiato Conte sulla cautela a maggio: non potrà esserci il “libera tutti”.
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